Un libro e una mostra le rendono omaggio
Dea. Diva. Donna. 100 anni di Marilyn Monroe
Inge Morath |
Inge Morath, Marylin Monroe sul set di "Misfits", Nevada, 1960
Francesca Grego
24/10/2025
Il suo sorriso sembra esistere da sempre. Invece no, Marilyn Monroe compirà 100 anni il 1° giugno 2026, e il mondo si prepara a celebrarla. Icona di bellezza e di femminilità, leggenda del cinema e non solo, la bionda per eccellenza ci è forse troppo familiare per scrutare dentro i suoi occhi socchiusi e chiederci chi fosse a riflettori spenti, senza il rossetto rosso fuoco e il mito che, fin dall’inizio, l’ha avvolta come uno dei suoi abiti scintillanti.
Ma il tempo ci è d’aiuto: le iniziative annunciate per il centenario dell’attrice invitano a conoscerla in tutta la sua complessità. La prima è l’uscita di un libro, Marilyn. Dea. Diva. Donna di Chiara Pasqualetti Johnson, edito da White Star e disponibile in libreria da pochi giorni: racconto intimo e appassionato di una star tra il cinema e il privato, oltre la maschera, per scoprirne l’anima profonda e inquieta. “Chi era davvero Marilyn Monroe? Per cercarla, ho provato a guardare oltre i pregiudizi e mi sono imposta di raccontarla senza giudicarla”, scrive l’autrice: “Per scorgere la vera Marilyn, occorre incrinare l’immagine della dea e quella della diva, lasciandosi sorprendere dalla donna che era. Intelligente, volitiva, piena di talento e dotata di uno straordinario senso dell’umorismo”.

Una splendida e giovanissima Norma Jeane posa sulla spiaggia agli inizi della sua carriera © Donaldson Collection / Getty Images
Tra 120 fotografie firmate da celebri maestri, retroscena e aneddoti in cui rivive l’età d’oro di Hollywood, la vita di Marilyn scorre come un film: dall’infanzia difficile, segnata dal rifiuto di entrambi i genitori, ai rapporti con gli uomini, tanto diversi, ma non sempre entusiasti di avere accanto la donna più desiderata d’America, o alla tormentata ricerca della maternità; dalla lotta titanica ingaggiata con se stessa per diventare “migliore di quello che pensava di essere” alla fatica e alla gioia di essere una grande attrice, il fil rouge è probabilmente il desiderio d’amore.
Pur sorridendo costantemente “come la Gioconda di Leonardo da Vinci”, Marilyn non è felice. “E forse proprio in quella sua misteriosa tristezza è custodito il segreto di un fascino che ancora oggi rimane immutato”, scrive l’autrice. Ma c’è tanta ironia nei suoi racconti. In una serata memorabile si ritrova faccia a faccia con Clarke Gable, l’idolo della sua infanzia perché le ricorda il padre mai conosciuto. Mentre ballano, gli rivela che da bambina credeva che fosse lui il suo vero padre e ridono, promettendosi di girare presto un film insieme. Il desiderio di vivere a fondo ogni istante non la abbandona mai: “Noi tutti dovremmo cominciare a vivere prima di diventare troppo vecchi. La paura è stupida. È così che nascono i rimpianti”, dice, ma vecchia Marilyn non lo sarà mai.

A sinistra, la celebre fotografia di Marilyn Monroe con l'abito bianco svolazzante disegnato dal costumista William Travilla per il film Quando la moglie è in vacanza © MGP76 / Stock Alamy Photo. A destra, il set allestito a New York la notte tra il 15 e il 16 settembre 1954 quando viene scattata l'iconica immagine della diva © Bettman / Getty Images
Il secondo appuntamento ci porta a Londra, nelle sale della National Portrait Gallery, dove è già stata annunciata una grande mostra che prenderà il via il 4 giugno 2026, tre giorni dopo il centesimo compleanno della diva. Marilyn Monroe: A Portrait la racconterà attraverso gli occhi di celebri fotografi e artisti del XX e del XXI secolo, evidenziando l’approccio attivo e creativo dell’attrice nella genesi di molte delle immagini esposte.
Dai primi ritratti da pin-up, quando era ancora una giovane modella di nome Norma Jeane, alle immagini iconiche scattate sulla spiaggia di Malibù nel 1962, Marilyn è stata probabilmente una delle persone più fotografate al mondo. Cecil Beaton, Philippe Halsman, Bernard of Hollywood, André de Dienes, Eve Arnold, Inge Morath, Alfred Eisenstaedt, Milton Greene, Sam Shaw, Richard Avedon and George Barris sono tra gli autori degli scatti presentati, mentre opere di Andy Warhol, Pauline Boty, Marlene Dumas, James Gill, Rosalyn Drexler, Audrey Flack mostreranno la potenza dell’immagine di Marilyn nel mondo dell’arte, dagli anni Cinquanta e Sessanta, quando calamitò l’attenzione di autori come Richard Hamilton e Warhol, fino ad oggi, quando la sua ispirazione non accenna a tramontare.
Ma il tempo ci è d’aiuto: le iniziative annunciate per il centenario dell’attrice invitano a conoscerla in tutta la sua complessità. La prima è l’uscita di un libro, Marilyn. Dea. Diva. Donna di Chiara Pasqualetti Johnson, edito da White Star e disponibile in libreria da pochi giorni: racconto intimo e appassionato di una star tra il cinema e il privato, oltre la maschera, per scoprirne l’anima profonda e inquieta. “Chi era davvero Marilyn Monroe? Per cercarla, ho provato a guardare oltre i pregiudizi e mi sono imposta di raccontarla senza giudicarla”, scrive l’autrice: “Per scorgere la vera Marilyn, occorre incrinare l’immagine della dea e quella della diva, lasciandosi sorprendere dalla donna che era. Intelligente, volitiva, piena di talento e dotata di uno straordinario senso dell’umorismo”.

Una splendida e giovanissima Norma Jeane posa sulla spiaggia agli inizi della sua carriera © Donaldson Collection / Getty Images
Tra 120 fotografie firmate da celebri maestri, retroscena e aneddoti in cui rivive l’età d’oro di Hollywood, la vita di Marilyn scorre come un film: dall’infanzia difficile, segnata dal rifiuto di entrambi i genitori, ai rapporti con gli uomini, tanto diversi, ma non sempre entusiasti di avere accanto la donna più desiderata d’America, o alla tormentata ricerca della maternità; dalla lotta titanica ingaggiata con se stessa per diventare “migliore di quello che pensava di essere” alla fatica e alla gioia di essere una grande attrice, il fil rouge è probabilmente il desiderio d’amore.
Pur sorridendo costantemente “come la Gioconda di Leonardo da Vinci”, Marilyn non è felice. “E forse proprio in quella sua misteriosa tristezza è custodito il segreto di un fascino che ancora oggi rimane immutato”, scrive l’autrice. Ma c’è tanta ironia nei suoi racconti. In una serata memorabile si ritrova faccia a faccia con Clarke Gable, l’idolo della sua infanzia perché le ricorda il padre mai conosciuto. Mentre ballano, gli rivela che da bambina credeva che fosse lui il suo vero padre e ridono, promettendosi di girare presto un film insieme. Il desiderio di vivere a fondo ogni istante non la abbandona mai: “Noi tutti dovremmo cominciare a vivere prima di diventare troppo vecchi. La paura è stupida. È così che nascono i rimpianti”, dice, ma vecchia Marilyn non lo sarà mai.

A sinistra, la celebre fotografia di Marilyn Monroe con l'abito bianco svolazzante disegnato dal costumista William Travilla per il film Quando la moglie è in vacanza © MGP76 / Stock Alamy Photo. A destra, il set allestito a New York la notte tra il 15 e il 16 settembre 1954 quando viene scattata l'iconica immagine della diva © Bettman / Getty Images
Il secondo appuntamento ci porta a Londra, nelle sale della National Portrait Gallery, dove è già stata annunciata una grande mostra che prenderà il via il 4 giugno 2026, tre giorni dopo il centesimo compleanno della diva. Marilyn Monroe: A Portrait la racconterà attraverso gli occhi di celebri fotografi e artisti del XX e del XXI secolo, evidenziando l’approccio attivo e creativo dell’attrice nella genesi di molte delle immagini esposte.
Dai primi ritratti da pin-up, quando era ancora una giovane modella di nome Norma Jeane, alle immagini iconiche scattate sulla spiaggia di Malibù nel 1962, Marilyn è stata probabilmente una delle persone più fotografate al mondo. Cecil Beaton, Philippe Halsman, Bernard of Hollywood, André de Dienes, Eve Arnold, Inge Morath, Alfred Eisenstaedt, Milton Greene, Sam Shaw, Richard Avedon and George Barris sono tra gli autori degli scatti presentati, mentre opere di Andy Warhol, Pauline Boty, Marlene Dumas, James Gill, Rosalyn Drexler, Audrey Flack mostreranno la potenza dell’immagine di Marilyn nel mondo dell’arte, dagli anni Cinquanta e Sessanta, quando calamitò l’attenzione di autori come Richard Hamilton e Warhol, fino ad oggi, quando la sua ispirazione non accenna a tramontare.
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