Guggenheim in Australia: perche' no?

Guggenheim
 

21/01/2001

La città di Geelong, situata nello stato di Victoria nel sud dell’Australia, è stata soprannominata dal suo sindaco “La Toscana con le spiagge”. Appena tornato da un viaggio da New York, l’intrepido Sig. Jarvis dopo un colloquio con la potente Fondazione Guggenheim ha presentato formalmente la domanda per costruire un museo della catena Guggenheim sul litorale della baia di Corio, a Geelong. Questo progetto, che costerebbe 300 milioni di dollari, farà sicuramente inorridire gli studiosi di arte mondiale e le personalità di Bond Street che non sono mai state in Australia non apprezzeranno certamente l’idea del Sig. Jarvis. In ogni caso sarebbe troppo semplice sottovalutare la tenacia australiana e l’audacia di Mr. Jarvis: l’imprenditorialità in fondo è la seconda natura dell’Australia. Essi hanno Dame Kiri de Kanawa che canta all’opera nel bel mezzo del deserto e a settembre hanno anche ospitato i giochi olimpici. Ma quanto è realistico il loro progetto di costruire un Guggenheim a Geelong? Sicuramente hanno appena posto il primo mattone quando la Fondazione Guggeinheim ha invitato la città a presentare la domanda per il progetto: ciò vuol dire che hanno preso seriamente l’idea di Jarvis. Conosciuta principalmente per la sua lussuosa scuola media, la città costiera di Geelong è in evidenza come paradiso dei pescatori anche se, nell’ultimo decennio, ha risentito di una grave crisi economica; e poi gli abitanti di Geelong si potrebbero chiedere: “ E il Guggenheim di Bilbao?”; chi conosceva Bilbao, una pallida città industriale nella pericolosa regione basca della Spagna, prima che il Guggenheim la mise sulla mappa commissionando al geniale Frank Genhry la costruzione di quello che è il suo capolavoro architettonico, il Guggenheim Museum di Bilbao? Un edificio di Gehry a Geelong sarebbe certo in forte competizione con il palazzo dell’opera di Sidney che attualmente ha molto in comune con il Bilbao Guggenheim. Attratto dalle scintillanti immagini di quello che è indubbiamente il più grande edificio del 20esimo secolo, il mondo si accalca per vedere il nuovo museo; gli investimenti fatti per costruirlo sono stati ripagati in appena pochi mesi. Il museo ha donato un nuovo volto alla città di Bilbao. Facendo affidamento su questo precedente, Geelong spera così che il Guggenheim considererà la città come una “seconda Bilbao”; se riuscirà nel tentativo sarà il Guggenheim a scegliere l’architetto anche se sarà arduo ottenere Frank Gehry. Il primo Guggenheim museo fu creato nel 1940 dal filantropo Solomon R. Guggenheim e dal consulente artistico Hilla Rebay, ed ebbe temporale residenza in una sala d’esposizione per automobili sulla 54esima est di New York. La costruzione disegnata da Frank Lloyd Wright fu inaugurata nel 1959 per ospitare una collezione permanente. La catena ora include: il Peggy Guggenheim di Venezia (appartenente ufficialmente alla fondazione dal 1979) a palazzo Venier dei Leoni sul Canal Grande; il Guggenheim Soho a New York; il Guggenheim di Berlino e quello di Bilbao. Quello che non è ben chiaro è quali siano le opere che il Guggenheim australiano metterebbe in mostra: probabilmente una collezione di opere europee ed americane del tardo 19esimo e 20esimo secolo che sono già alla base dei cinque musei esistenti della Fondazione. Questo tipo di arte è ancora raro in Australia e sarebbe dunque un acquisto importante e gradito. In un Paese florido come l’Australia non c’è certo scarsità di musei ed ognuno accoglie tutta la sua breve – solo 250 anni ! - storia culturale: dall’occupazione coloniale all’arte aborigena. Il problema maggiore riguardo Geelong e che il Guggenheim prenderà in considerazione, concerne l’isolamento dell’Australia dal resto del mondo. La Spagna è il secondo Paese più visitato d’Europa dopo la Francia; mentre l’Australia che esporta le sue immagini di koala e di paesaggi sconfinati è sicuramente scoraggiante per i turisti che devono affrontare lunghe ore di viaggio in aereo per raggiungerla. Inoltre l’Australia è vicina all’Asia e quindi è luogo di facile esportazione dell’arte giapponese. Non si può costruire un Guggenheim solo per la gioia degli australiani, mentre un Guggenheim nell’emisfero meridionale per l’”Australasia” è qualcosa sulla quale si potrebbe discutere.

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