Il sarto di Jackie

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11/05/2001

Il sarto di Jackie. Il creatore della donna più elegante del mondo. Nato nel 1913 a Parigi, Oleg Cassini si laureò all’Accademia di Belle Arti a Firenze. Un po' di esperienza nella boutique toscana della mamma e poi via, in volo verso New York e il successo. La gavetta ha lo sfondo della Seventh Avenue, oggi ribattezzata Fashion Avenue. Una lunga strada che ho lo ha portato agli Studios hollywoodiani dove ha curato i costumi di numerosi film, compreso ‘Il filo del rasoio’, sino ai guardaroba preziosi di Audrey Hepburn e appunto Jackie Kennedy. E’ il 1961 quando Jacqueline Lee Bouvier Kennedy, con un comunicato stampa, nomina Oleg Cassini suo stilista ufficiale. E per il sarto inizia una sfida da vincere. Abituato da sempre a vestire donne belle e famose, costumista a per la 20th Century Fox, marito della bellissima attrice Gene Tierney, sposata nel 1941 e da cui divorziò nel 1952, Oleg Loiewksy Cassini, couturier russo-americano vinse la sua scommessa. Conquistò la signora Kennedy e tutto il mondo che ammirava le mise perfette di Jackie, proponendo un nuovo sguardo, una nuova interpretazione della neo First Lady. Spuntano così nell’armadio della Casa Bianca i cappottini, i cappelli, i rendigote firmati Oleg Cassini, disegnati con passione per la signora più invidiata del pianeta, la consorte ideale per il presidente ideale. Nel 1962 Cassini disegna l’intero guardaroba per la sua visita in India. Oleg-vestita, Jackie divenne per tutti gli Indiani ‘Ameriki Rani’, regina d’America. Oleg Cassini oggi vive nel Connecticut. E da lì giungono le sue proteste contro il Metropolitan Museum di New York che ha allestito la mostra con i più begli abiti della signora Kennedy Onassis. Il Museo sarebbe reo di non aver inserito nella mostra l’abito che la First Lady indossò nella cerimonia di insediamento alla Casa Bianca. Alla base della diatriba ci sarebbe un brano inserito nel catalogo della mostra, l’estratto di una lettera di Jacqueline, che lo dipinge come un sarto di second’ordine. Uno stralcio che non rende giustizia al rapporto di amicizia tra lo stilista e Jackie. Snobbato e trascurato, l’elegante signore della moda mondiale si sente ‘dimenticato’ e messo da parte. Ferito nell’orgoglio, offeso? Forse. Ma non sarà un catalogo a sminuire il contributo di questo signore ottantottenne.

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