L’arte di Cordio.

Courtesy of Francesco Cordio | Cordio
 

25/02/2004

Un pugno improvviso nella parte che ciascuno di noi riconosce come sede dell’anima. Nino Cordio nasce a Santa Ninfa, in Sicilia nel 1937. Si forma come scultore a Catania, poi studia a Roma all’Accademia delle Belle Arti e si specializza nella tecnica dell’incisione; successivamente sarà a Parigi presso l’atelier di Friedländer, ritornato in Italia otterrà la cattedra di insegnamento presso in discipline artistiche all’Istituto d’Arte di Catania, per poi spostarsi a Roma presso il Liceo Artistico; dal 1982 lascerà definitivamente l’insegnamento per dedicarsi alle sue molteplici attività artistiche che svolgerà tra Roma e la campagna di Todi. Un percorso di vita denso, pieno, politicamente partecipe che si apre alle discipline più diverse. Un viaggio che percorre parallelamente le strade della scultura, dell’incisione all’acquaforte ,all’acquatinta, della pittura, dell’inusitata tecnica dell’affresco con un’energia sempre rinnovata, con originalità e genio. “Trovo molto piacevole maneggiare materiali diversi (non so se c’entra Freud): calce spenta, sabbia, terre di vari colori, bianco di S.Giovanni, colla di coniglio, cencio della nonna, juta, caseina, ammoniaca, truciolato, vernice da ritocco... Sto parlando dell’affresco tecnica oggi un po’ in disuso, l’economia e la cultura consumistica del nostro tempo avendola ingiustamente trascurata, salvo qualche rara committenza...” Tutta l’opera di Cordio risente del legame essenziale con la natura, le cose naturali permeano tutta l’esistenza dell’artista , dell’uomo. La natura ha le sue stesse radici la Sicilia; è la sua terra infatti che donerà il colore, il sentimento, le ombre le luci, il buio, i contrasti alle sue opere. La notorietà di Nino Cordio è data dalla perfezione, dalla maestria espressa soprattutto nella tecnica dell’incisione, disciplina artistica che richiede al contempo precisione e sensibilità, manualità ed emozione. Scrive Ottaviano Del Turco, amico e profondo estimatore delle opere di Cordio: “... la mia passione per le acqueforti di Cordio nasce dal fascino che esercita su molti quell’incredibile fusione di estro pittorico e di perfetta manualità artigiana che sprizza da ogni foglio uscito dal torchio dell’artista. Nessuno è mai riuscito a dare una spiegazione convincente dell’incredibile perfezione tecnica delle incisioni di Cordio. ... quella perfezione non si trasmette e non si svela.”. e ancora Valerio Mariani, dopo aver lodato le qualità pittoriche, la sensibilità coloristica e la capacità compositiva affermava: “... questo giovane quando dipinge resta sostanzialmente quello che è in realtà: un incisore. Nella pennellata di Cordio si nota la sua nativa disposizione al segno”. Negli anni ’60 Cordio esercitava un segno all’acquaforte perentorio, deciso scuro e volutamente largo. I temi figurativi quelli delle periferie urbane, confini di città tra abuso edilizio e vegetazione selvaggia, periferie però non sociali ma sentimentali, volti , corpi, nudi e nature morte. Negli anni a seguire il segno si fa ancora più ampio, corrosivo e solido; i temi più vicini e domestici, nature morte e paesaggi quotidiani. L’immagine diviene memoria, l’effetto pittorici si fa ancora più efficace all’inizio degli anni ‘70 in lastre di ampio formato, paesaggi all’acquatinta di straordinaria rilevanza cromatico-materica. La seconda metà degli ani ’70 rappresenta il periodo del suo maggior impegno incisorio. Le tematiche sono ancora quelle della natura, il giardino, la vegetazione occupano la totalità della visione( La villa del Poeta 1975-77, Omaggio all’Etna 1979-80 ). Se durante gli anni ’80 il naturalismo si fa ancora più evocativo, negli anni ’90 infine assistiamo al potenziamento estremo della possibilità cromatica. La natura è il grande interlocutore di Nino Cordio, pittore e scultore presenza determinante nel panorama artistico italiano del nostro tempo. www.cordio.net

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