La collezione piu' importante del mondo

Vaticano
 

25/02/2004

Abbiamo incontrato Francesco Buranelli, direttore dei Musei Vaticani. Il Grande Giubileo del 2000 si è appena concluso, immediate le analisi ed i bilanci di una tra le realtà espositive più ricche e importanti del mondo. Tra i musei della penisola, i Vaticani lo scorso anno hanno registrato il record dei visitatori: più di tre milioni e mezzo (3.528.042) con un aumento del 23% rispetto al 1999. In che modo è stato gestita l’affluenza dei visitatori durante lo scorso anno? “Abbiamo predisposto un sistema di strutture moderne di video controllo e di comunicazione interna che hanno permesso di distribuire razionalmente il pubblico all’interno di tutta l’estensione dei 6 Km di visita, senza creare eccessive concentrazioni. Siamo capaci di interrompere il flusso delle persone e di dirottarlo, di condizionarlo, ma senza assolutamente disturbare la visita, come se si trattasse della gestione del traffico di una piccola cittadina. E’ stata un’operazione molto delicata, che ha portato ad uno studio attento della realtà e degli interessi del pubblico. Abbiamo anche prolungato l’orario di apertura dei musei. E’ stato uno sforzo notevole che abbiamo sopportato e che ci sembrava doveroso assumerci non solo per l’istituzione che rappresentiamo, ma soprattutto per l’evento del Giubileo del 2000.” Dopo i lavori per i Nuovi Ingressi dei Musei Vaticani, inaugurati il 7 febbraio del 2000, quali sono le prospettive per il futuro? “Intendiamo continuare quella tradizione pontificia di tutela delle opere d’arte, del presente e del passato, e di valorizzazione della cultura e dei luoghi di espressione artistico-culturale perché i visitatori siano condotti a quell’emancipazione che l’opera d’arte stessa promuove all’interno della persona.” Come si comportano i Musei Vaticani per quanto riguarda il prestito di opere d’arte ai musei italiani e stranieri? “Abbiamo un’intensa attività esterna. Eseguiamo prestiti di opere d’arte richieste da mostre organizzate da altri istituti museali e in altri casi realizziamo mostre che vengono richieste da altre nazioni e da altri musei. E’ un dialogo continuo con i musei esteri. La nostra è una presenza in tutto il mondo”. All’interno dei Musei Vaticani ci sono bookshops, centri informazione, audioguide, bar, ristorante, ufficio postale, guardaroba, ma non ci sono postazioni web per tour virtuali. Come mai ancora non esiste un sito ufficiale dedicato ai Musei Vaticani? “E’ in via di allestimento”. Quali sono i rapporti tra i Musei Vaticani e la Biblioteca Apostolica Vaticana? Sono due strutture gestite in modo autonomo l’una dall’altra? “I Musei Vaticani e la Biblioteca – a cui vorrei aggiungere l’Archivio Segreto e le amministrazioni delle Basiliche – sono due grandi istituzioni culturali della Santa Sede. Si tratta tuttavia di due amministrazioni separate. Il Papa, proprio nell’ottobre del 1999, ha disposto una migliore distinzione di competenze: ha consigliato ai direttori dei musei di interessarsi specificatamente di opere d’arte e della loro tutela e ai bibliotecari di interessarsi sempre più della problematica legata ai libri. Quindi i Musei (quello Sacro, quello Profano, La raccolta di doni), che da sempre hanno fatto parte della Biblioteca Apostolica Vaticana, sono stati affidati a noi come Musei”.

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