La mostra in 12 sezioni

Streghe
 

18/07/2001

La mostra "Streghe, Diavoli, Sibille", curata da Guglielmo Invernizzi, operatore culturale di Como, è divisa in dodici sezioni differenti. In “Archeologia delle streghe e del Sabba” si possono vedere le raffigurazioni connesse ai miti greci e latini, mentre sin dalla seconda sezione, dedicata a “Ritratti e fantasie di streghe”, ci si imbatte nelle immagini con cui tuttora identifichiamo le streghe, differenti per stili (vanno dal ‘400 all’800) ma quasi tutte con un comune denominatore: vengono rappresentate in volo, a cavallo di un manico di scopa (mutuando il titolo di un celebre libro di Ernst Gombrich), di caproni, di montoni, di mostri alati. Nella terza sezione, “Magia per tutti gli usi”, domina un’altra conosciutissima iconografia che vuole maghi e streghe alle prese con grosse pentole e strani ingredienti per pozioni. Il visitatore può successivamente entrare a contatto con le fantasie popolari della Scozia in “Tam O’Shanter e il mito popolare” e nella quinta sezione “Le streghe al Sabba”, approfondire gli aspetti del viaggio che porta le streghe dalle loro case al congresso notturno, attraverso immagini fantastiche e spesso truculente. Altre caratteristiche precipue di streghe e stregoni sono indubbiamente la preveggenza, la capacità di guarire mali incurabili, conoscere i misteri degli astri: “La mano, le carte, i segni” è la sezione che si sofferma sulla prima, “Astronomi, astrologi e sibille” sulle altre due. In “Processi e roghi” sono raccolte stampe raffiguranti i roghi, le torture, ma soprattutto le autodafé e i processi dell’Inquisizione. Le tentazioni generate dalle forze del male in donne e poveri santi, come S. Antonio, sono oggetto di “Tentatrici e tentatori”, mentre “Attesa e terrore della meta finale”, è dedicata alla morte, agli scheletri e a tutto il mondo degli inferi. La penultima sezione, “Lo scontro col Diavolo”, è incentrata sul particolare rapporto tra diavoli ed esorcisti. “Demoni e diavoli: signori del male” chiude il percorso espositivo con humor inglese: le figure demoniache sono impegnate in giochi, balli e scherzi in compagnia di streghe e animali. Vengono inoltre esposte una gemma e due laminette magiche di epoca romana rinvenute nel 1866 nel corso dello scavo di cinque tombe romane tardo-antiche (IV-VI sec. d.C.) di Longone al Segrino. Sono due laminette magiche, una d’argento e una di bronzo, decifrate e pubblicate pochi anni dopo, ma senza alcun commento o interpretazione. Si tratta di amuleti che venivano portati addosso per allontanare il male, le malattie o i demoni. La mostra prevede due interessanti filmati: il primo, intitolato “Tremate tremate, le streghe son tornate!”, è un videomontaggio a cura di Mario Bianchi, costituito di spezzoni cinematografici incentrati sull’elemento stregonesco, ma che si sofferma anche sul teatro (in special modo sul "Macbeth" di Shakespeare) e sull’opera lirica (in particolare Verdi). La seconda pellicola, “Saperi femminili. Oggetti e immagini dal Museo Etbografico dell’Alta Brianza”, curata da Massimo Pirovano, tratta, attraverso gli oggetti ripresi nel museo di Galbiate, dei poteri da sempre attribuiti alle donne, quali quello di nuocere, di profetizzare, guarire i mali, conoscere il soprannaturale: gli oggetti sono quelli che hanno caratterizzato la vita dei ceti rurali fino alla metà del Novecento. STREGHE, DIAVOLI, SIBILLE Incisioni, disegni e libri dal XV al XX secolo Fino al 26 agosto 2001 Como, Museo di Palazzo Giovio, piazza Medaglie d'oro 1 Orari: mart./sab. 9.30 /12.30 - 14 /17 dom. 10/13 lunedì chiuso

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