La Sala del Gladiatore ricostituita
Dipinto di Jean-Baptiste Tierce eposto nella Sala del Gladiatore a Roma
09/01/2004
Viene mostrato al pubblico lo splendore della Sala del Gladiatore, la più famosa del Museo Borghese, ricostituita com’era prima delle ottocentesche spoliazioni napoleoniche, attuale cuore del Louvre. La celeberrima Sala, considerata la più bella del Settecento europeo, come attestano i disegni eseguiti dagli artisti su commissione delle corti, divenne il manifesto del nuovo linguaggio europeo, il Neoclassicismo, fiorito dalla portentosa mistione di stili dell’eclettico tardo Barocco. L’attuale ricostruzione riproduce il fasto della Sala nel momento di fioritura del nuovo linguaggio nella capitale. La metà del Settecento, come ricorda la dottoressa Anna Politti, segnò l’inizio di 50 prodigiosi anni di rinnovamento decorativo dei principali palazzi romani, Vaticano e Quirinale compresi.
L’idea del restauro nasce dal desiderio di studiare, finalmente nella sua globalità, il ricco Settecento romano, e dalla singolare coincidenza storica che ha permesso di ritrovare e acquisire le due grandi tele di Jean-Baptiste Tierce, appositamente dipinte per la Sala del Gladiatore su commissione di Marcantonio IV Borghese, e poi disperse nell’Ottocento. I due dipinti, raffiguranti L’Aurora e Il Crepuscolo, 1782-84, completano la luminosa iconografia della Sala, rappresentazione allegorica delle ore del giorno, insieme a Il Meriggio e a La Notte, dipinti non ancora rinvenuti.
Alla fine del XVIII secolo, il principe Marcantonio Borghese rinnovò la Villa grazie all’ingegno dell’architetto Antonio Asprucci (1723-1808), cui si deve l’odierno assetto espositivo. L’analisi stilistica ripropone statue e disegni dell’epoca, e riscopre importanti dettagli decorativi, oscurati nell’Ottocento da sovrapposti strati decorativi. Le pitture ritrovate corrispondono perfettamente ai celebri disegni preparatori di Asprucci, conservati al Getty Museum di Los Angeles, anch’essi in prestito ed esposti per l’occasione.
Tra i prestiti del Louvre, spiccano invece capolavori archeologici un tempo appartenuti alla collezione della famiglia, come il Cinghiale e il rilievo raffigurante La Morte di Melagro, o i settecenteschi rilievi di Agostino Penna per il basamento del Gladiatore. L’originale allestimento settecentesco della Sala emerge dai disegni di Charles Percier (1764-1834), raccolti nel prezioso volume concesso dalla Bibliothèque de l’Institut de France di Parigi. Architetto e disegnatore, Percier partecipò al rinnovamento della Parigi napoleonica, e documentò, attraverso i suoi disegni, le bellezze della Villa appena ridecorata secondo il progetto di Asprucci, prima della spoliazione napoleonica.
La Sala del Gladiatore ricostituita. Il capolavoro della committenza Borghese del Settecento.
Roma, Galleria Borghese, piazzale Scipione Borghese, 5.
Dal 13 dicembre 2003 al 21 marzo 2004, 9.00-19.00, ingresso ogni due ore. Lunedì chiuso.
Per informazioni: tel.: 06-8413979; ufficio stampa: anstancati@tiscali.it, 06-69994212
Biglietto: intero 8.50 euro, ridotto 5.25 euro. Prenotazione obbligatoria al tel. 06-32810
COMMENTI
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Roma | Dal 17 settembre a Palazzo Bonaparte
Botero come non l’abbiamo mai visto. La grande mostra a Roma
-
Milano | Un dibattito in occasione della presentazione del volume “Museologia del presente. Musei sostenibili e inclusivi si diventa”
Scrigni di benessere e inclusione. Il futuro dei musei passa dalla Pinacoteca di Brera
-
Roma | Fino al 12 gennaio a Roma la prima mostra dedicata al personaggio omerico
Penelope regina del Parco archeologico del Colosseo
-
In tv dal 23 al 29 settembre
La settimana in tv, da Hopper all'Aeroplano di Marinetti
-
I programmi dal 16 al 22 settembre
La settimana dell’arte in tv, da Raffaello a Balla
-
Roma | Dal 14 settembre al 23 febbraio al Museo Storico della Fanteria
A Roma arriva Miró