Le arti figurative
 
										
										 
										
										
																		
																									Dipinto in mostra alla rassegna "Roma 1948-1959"
															
							18/02/2002
							 Un posto di particolare rilievo è comunque rappresentato in mostra dalle arti figurative: sono presenti le opere che diedero voce alle differenti correnti di pensiero, da cui poi sarebbero emerse le più innovative sperimentazioni del panorama internazionale.
Si possono così ammirare i lavori di pittori che passarono dal neocubismo all’astrattismo come Capogrossi, Pirandello, Mafai o ricostruire gli scontri tra astrattisti e realisti confrontando le opere di Dorazio, Accardi, Turcato con quelle di Guttuso, Levi, Manzù.
Sotto la luce dei riflettori ci sono anche le prime ricerche informali che hanno visto emergere proprio a Roma grandi personalità quali Burri, Scialoja e Mannucci.
Sarà interessante ritrovare insieme i lavori di alcuni artisti, che in questa sede andranno a ricreare, in sintesi, l’attività delle più vitali gallerie attive allora nell’Urbe,  dove esponevano Pollock, Matta, Rothko, presenti ora in mostra a testimonianza dell’assiduo rapporto che legava la città eterna alle più interessanti proposte del dopoguerra.
È stato sottolineato da Maurizio Fagiolo, che della mostra è stato l’ideatore, quanto “l’Europa e l’America vivessero a Roma” proprio durante gli anni oggetto di questa rassegna, la quale tenta di invalidare quelle convinzioni che indicano l’Italia come uno dei luoghi più periferici del panorama artistico del Novecento.
Ma la mostra non vede esaurire tutto il suo fascino  nella proposta delle numerose opere d’arte: il mondo letterario, il cinema, il teatro, la moda, viene documentato attraverso un nutrito repertorio di oggetti del tempo. Abiti di scena, gioielli d’autore,  cartelloni pubblicitari, locandine cinematografiche e teatrali, automobili, concorrono a ricreare l’atmosfera di un’epoca dove al dolore si andava sostituendo una nuova spensierata immediatezza.
Ciò si coglie soprattutto nella lunghissima galleria di foto dell’epoca, vero pilastro della mostra , dove attori, letterati, politici e gente comune guardano all’obiettivo con uno spirito di rinnovata fiducia.
A molti probabilmente potrà apparire un evento costruito sul filo dei ricordi , ma lo sforzo dei curatori è andato ben oltre, ricreando una cronaca ben documentata che forse non risolverà i mille aspetti di un’epoca, ma che almeno illuminerà ciò che finora era rimasto nascosto nelle singole memorie di molti italiani.						
						
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