METAMORPHOSIS
Ratner
25/02/2004
John Ratner, quasi tutti i giorni insieme ad Elisabetta Giovagnoni della Galleria, accoglie i curiosi, i possibili clienti e gli amici nelle stanze della galleria; ti accompagna illustrandoti con le sue storie le sue tele. Un incontro divertente, quasi familiare, che questa piccola galleria, come un salotto con il focolare e il pavimento che scricchiola contribuisce ad allietare. All’entrata, subito colpiscono queste grandi tele a fondo nero con insetti giganti e scritte in latino del “De Rerum Natura”; al piano di sotto le pareti bianche sono macchiate da folle di mosche silenziose.
Rappresentazioni iperrealistiche sul mondo della natura che ci circonda e dalla quale si può trarre beneficio dal punto di vista spirituale e anche fisico, come sottolinea l’artista americano, che trova una certa corrispondenza tra l’attenzione agli insetti e alle piante nelle sue pitture e il suo interesse per la medicina naturale. La mostra, con catalogo Gangemi e una presentazione di Achille Bonito Oliva, presenta con tele raffiguranti bruchi e fiori il tema della metamorfosi, ed una serie di tele con mosche, quali simboli della vita umana, come spiega l’autore stesso:
“Qui – davanti ai bruchi - il tema della mostra, la metamorfosi, è più evidente. Se tu dicessi a un bruco che diventerà farfalla, lui non ci crederebbe. Noi uomini siamo qui, in questo mondo, con queste forme e non sappiamo se ci sono spiriti, se quando saremo morti ci sarà una trasformazione come un bruco che va nel crisalide e poi vola come una farfalla. Ho sempre pensato, riguardo alla religione egiziana, che i loro sarcofaghi assomigliavano molto a un crisalide e forse erano stati fatti apposta in quella forma perché anche gli egiziani pensavano che dopo la morte ci fosse qualcosa o si andasse da un’altra parte.”
E il soffione?
J.R.“Quello è l’universo. Naturalmente anche questa è una specie di metamorfosi perché il Soffione è un Dente di Leone, quel piccolo fiore giallo, morto; il Soffione col vento spargerà i suoi petali bianchi e tornerà ad essere un Dente di Leone.”
Queste rappresentazioni sono fatte a memoria o analizzate e studiate?
J.R.“Vado nei campi e prendo un esemplare, fotografo o guardo le immagini sui libri.”
JOHN RATNER – METAMORPHOSIS
Dal 13 febbraio al 30 marzo 2002
Roma, “9, VIA DELLA VETRINA CONTEMPORANEA”
Galleria in Via della Vetrina, 9
Tel. 06.68192277
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