L’Italia segreta

Nell’anno dei borghi, 5 gioielli italiani da scoprire

By Jon Shave (Castelmezzano) [CC BY 2.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons | Castelmezzano
 

Francesca Grego

10/01/2017

“Il 2017 sarà l'anno dei borghi. Luoghi ricchi di storia, cultura e tradizioni, che rappresentano il cardine per la crescita di un turismo sostenibile, capace di creare autentiche esperienze per i visitatori e di permettere lo sviluppo armonico delle comunità che vi vivono”. Lo ha sostenuto il ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini, e ci piace credergli. Per cominciare in bellezza, ecco cinque delle tante perle semisconosciute sparse lungo la Penisola.
1. Carloforte, Sardegna
Fondata nel Settecento da pescatori liguri provenienti dall’isola tunisina di Tabarka, Carloforte è un originale mix di culture e architetture. Nello scenario dell’isola di San Pietro e del mare del Sulcis, i palazzi signorili dei mercanti genovesi  si accostano alle umili casupole strette in un labirinto di carruggi, mentre dalla Porta del Leone soffia potente il Maestrale.
2. Castelmezzano, Basilicata
Adagiato in un anfiteatro naturale fra le guglie delle Dolomiti Lucane, Castelmezzano vive in simbiosi con la pietra dei monti, che si insinua fin nelle pareti delle case. L’incanto del paesino medievale culmina sulla rocca del Castello Normanno, da cui lo spettacolo della valle sottostante lascia senza fiato. Lì è solo silenzio e volo di falchi.   
3. Corinaldo, Marche
Le possenti mura quattrocentesche sono il simbolo di Corinaldo, un borgo di mattoni rossi arrampicato sulle colline, anticamente in posizione strategica fra la Marca di Ancona e i territori di Urbino. Le torri, i baluardi, i merli a coda di rondine, i camminamenti di ronda sono rimasti pressoché intatti, come la Piaggia, una scalinata di cento gradini verso cui convergono le case disposte a spina di pesce.
4. Apricale, Liguria
Un magico posto al sole tra gli ulivi, nell’ultimo lembo dell’Italia prima del confine francese. Abitata dai celti, rifugio dei templari e poi di artisti, Apricale è fatta di scale, vicoli, contrafforti, sottopassi, orti arrampicati uno sull’altro verso il cielo. Scrisse Claudio Nobbio: “La notte potrebbero esserci stelle / sopra la piazza di Avrigue / per farti ritrovare la strada / dei tuoi pensieri”.
5. Rango, Trentino
Percorrendo i tornanti della Val Giudicarie, Rango appare all’improvviso, come scolpito nella montagna. È un antico paesino di 150 anime e massicce case rurali adorne di fiori, loggiati, portali. Tradizionale punto di sosta sulla strada romanica fra Passo Durone e Riva del Garda , il borgo è reso ancora più caratteristico dai vòlt (androni) e dal sistema di cunicoli che permetteva ai viandanti di attraversarlo senza esporsi alle intemperie.

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