Expo in città

L'età d'oro di Milano sulla facciata di Palazzo Reale

L'età d'oro di Milano, installazione urbana sulla facciata di Palazzo Reale
 

L. Sanfelice

25/05/2015

Milano - Fino al 21 giugno 2015, ogni sera dalle 21:30 alle 24:00, la facciata di Palazzo Reale si animerà con proiezioni dedicate allo splendore del Quattrocento milanese.

L’installazione multimediale urbana si intitola “L’età d’oro di Milano” e fa parte delle iniziative pensate per il palinsesto di Expo in città.
Mentre il Financial Times sostiene che Milano stia vivendo in questi giorni un secondo Rinascimento, l’opera riavvolge il nastro della storia e rievoca il vero Rinascimento che rese grande la città in Europa sotto i ducati dei Visconti e degli Sforza. Senza assumersi missioni didattiche, le proiezioni raccontano attraverso immagini e musica un’epoca importante per la cultura e la storia delle arti milanesi e idealmente la collega al fermento che si respira con EXPO.

Il progetto, ideato da Castagnaravelli ed Agon, e da quest’ultimo prodotto, si articola in quattro temi che connotavano la città nel Quattrocento e che definiscono, ancora oggi, la natura di Milano:
- Raffinatezza, eleganza e cultura nella vita di corte (ovvero cultura, moda e design, nella Milano di oggi);
- Conquiste territoriali ed egemonia nel Nord della penisola (ovvero leadership commerciale e aziendale che Milano conserva nell’Italia di oggi);
- Assistenza ai malati e agli indigenti, come la costruzione della Ca’ Granda e del Lazzaretto dimostrano (ancora oggi, Milano è la capitale italiana del volontariato);
- Rinnovamento urbanistico e architettonico, con le grandi fabbriche del Duomo, del nuovo Castello Sforzesco, della Ca’ Granda, del Lazzaretto, di Santa Maria delle Grazie (= la grande tradizione architettonica della Milano moderna e contemporanea).

Le grandi immagini proiettate, ispirate all’iconografia dell’epoca (tarocchi, miniature, affreschi, disegni leonardeschi etc.), richiamano il passato e il presente che nel finale convivono in una giostra festosa, e la musica è ispirata alle composizioni, agli strumenti, alla vocalità dell’epoca, e anche ad elementi del paesaggio sonoro tipico della città nel XV secol, con una rielaborazione attenta al linguaggio contemporaneo.


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