Nelle Fiandre riprendono le celebrazioni in onore del maestro

A tu per tu con l'Agnello Mistico: la nuova casa del capolavoro di Van Eyck

Il Polittico dell'Agnello Mistico nella sua nuova teca, Cattedrale di San Bavone, Gand I Courtesy VisitFlanders
 

Francesca Grego

23/03/2021

Mondo - Il Polittico dell’Adorazione dell’Agnello Mistico è per Gand quello che la Gioconda rappresenta per Parigi. Dodici pannelli, otto grandi tavole dipinte su entrambi i lati, due tonnellate di peso e più di 100 personaggi restituiti in vividi dettagli, oltre ad alberi, fiori e note architetture fiamminghe: sono i numeri del monumentale gioiello che i fratelli Hubert e Jan Van Eyck dipinsero per il duomo della città fiamminga. E se già Albrecht Dürer, viaggiando attraverso le Fiandre, nella Cattedrale di San Bavone capì subito di avere davanti qualcosa di straordinario, dalla fine del Settecento in poi la Pala di Gand è riconosciuta come un capolavoro assoluto della pittura nordica, capace di far gola ai soldati della Francia rivoluzionaria come a Hitler, e naturalmente anche ai ladri d’arte, come testimonia la vicenda del pannello dei Giusti Giudici, rubato nel 1934 e mai ritrovato. 


Hubert e Jan Van Eyck, Adorazione dell'Agnello Mistico, 1426-1432, Gand, Cattedrale di San Bavone

Raramente, tuttavia, il gioiello quattrocentesco è stato ammirato dai fedeli e dal pubblico come avrebbe meritato: le grandi dimensioni, l’illuminazione non sempre ottimale, i restauri maldestri hanno spesso impedito di coglierne appieno il senso e la bellezza. Da oggi, però, si cambia musica. Dopo un lungo intervento di restauro e una partecipazione da protagonista alla grande mostra Van Eyck. An Optical Revolution, Il Polittico di Gand è di nuovo a casa in un allestimento inedito. Una teca di vetro di ultima generazione permette di ammirarlo nella Cappella del Santissimo Sacramento, la più grande della navata orientale del Duomo, e al contempo garantisce il microclima ottimale per la sua conservazione. Al mattino gli sportelli del Polittico si aprono per mostrane l’interno dipinto a colori vivi e sontuosi, e la sera si richiudono svelando le raffinate pitture in grisaille presenti sulle facce esterne dei pannelli. È una novità anche per gli abitanti della città, che da sempre hanno potuto osservare la pala aperta solo di domenica o in occasione delle festività.   


Jan Van Eyck, Eva, dal Polittico dell'Agnello Mistico

Anche la tecnologia si mette al servizio dei Van Eyck, grandi narratori e abili miniaturisti. Per comprendere scena dopo scena il racconto per immagini dell’Agnello Mistico e apprezzarne i meravigliosi dettagli, i visitatori hanno a disposizione un tablet o un paio di occhiali di realtà aumentata, nonché un assistente personale disponibile in 9 lingue. Così equipaggiati, si muovono nello spazio della Cattedrale: dalla Cripta, restaurata per l’occasione e trasformata in un Visitor Centre high-tech, fino alla Cappella del Santissimo Sacramento, rivivranno l’avventurosa storia del Polittico tra furti, incendi e censure. 
Per l’anno di Van Eyck anche il Duomo di San Bavone si è rifatto il look, e così il tour diventa un’opportunità per scoprire, cappella dopo dopo cappella, uno spettacolare gioiello del gotico brabantino. Alcuni di questi ambienti tornano accessibili dopo molti anni grazie a una campagna di restauri ad ampio raggio, “la più grande opera realizzata nell’ultimo secolo in una cattedrale fiamminga”, dice Ludo Collin, segretario della Fondazione per il patrimonio culturale della diocesi di Gand. 

Reale e virtuale si integrano a vicenda in un’esperienza completa. Se si desidera ingrandire un dettaglio o saperne di più, basta inquadrarlo all’interno del proprio dispositivo: immagini olografiche in 3D approfondiranno la visione proprio alla maniera di Van Eyck, il cui occhio, ha scritto Erwin Panofsky, “funzionava come un microscopio e un telescopio allo stesso tempo”. Il percorso multimediale, modellabile a piacere da ciascun visitatore, permette inoltre di interrogare il Polittico e la Cattedrale per apprendere storie e curiosità, a cominciare dalle scoperte emerse durante il restauro. 


Jan e Hubert van Eyck, L’Adorazione dell’Agnello Mistico, 1432, pannelli esterni, olio su tavola, Gand, Cattedrale di San Bavone © www.lukasweb.be - Art in Flanders vzw

Nuove scoperte sul capolavoro di Van Eyck
Durati sette anni e costati 2.4 milioni di euro, i lavori sul Polittico non hanno mancato di riservare sorprese. Si è appurato, per esempio, che nei secoli il 70% dell’opera era stato ricoperto da nuovi strati di pittura e si è proceduto a eliminarli per fare spazio all’originale: oggi il 90% di quello che vediamo è puro Van Eyck e sembra incredibile che il suo occultamento sia iniziato appena un secolo dopo la realizzazione.  
Come distinguere poi la mano di Jan da quella del fratello maggiore Hubert, del quale tuttora abbiamo pochissime notizie? “È una domanda a cui speravamo di poter rispondere dopo il restauro, ma si è rivelata più difficile del previsto”, ha spiegato lo storico dell’arte Peter Schmidt. Non solo infatti non conosciamo altre opere di Hubert ma, prosegue Schmidt, “sulla Pala sono presenti ben più di due mani, perché i Van Eyck disponevano di una ricca bottega. Grazie a un’iscrizione sulla cornice, tuttavia, sappiamo con certezza che a iniziare l’opera fu Hubert, pittore di cui non si è trovato uno più grande”.  


Jan Van Eyck, Polittico dell'Adorazione dell'Agnello Mistico. Il volto dell'Agnello dopo il restauro I Photo KIKIRPA I Courtesy VisitFlanders

Un altro enigma, al contrario, ha trovato soluzione. Riguarda la Torre di Utrecht, che compare sullo sfondo del pannello centrale, finora ritenuta un’aggiunta cinquecentesca. I rilievi smentiscono sonoramente l’ipotesi, confermando che il monumento era presente già sull’originale insieme alle torri di Gand. 
Ma il dettaglio che ha fatto parlare in questi mesi riguarda il volto dell’Agnello emerso dal restauro: diversamente da una pecora, ha gli occhi in posizione frontale e un aspetto quasi umano. Nulla di cui stupirsi, dice ancora Schmidt: “l’Agnello non è altri che il Figlio di Dio e perciò guarda il fedele dritto negli occhi. Un topos medievale che ricorre anche in molte chiese di Roma, per esempio nei mosaici di Santa Maria Maggiore”. 


L'Adorazione dell'Agnello Mistico durante il restauro I Courtesy VisitFlanders

OMG Van Eyck was here! Continuano gli eventi per l’anno del maestro
Rispettare le esigenze della Cattedrale come luogo di culto, integrare passato e presente in armonia, evitare di concentrare troppi visitatori in ambienti di piccole dimensioni sono le sfide che progettisti e organizzatori hanno raccolto a San Bavone. L’Agnello Mistico ha smesso di essere “semplicemente” un’opera d’arte per diventare un’esperienza da vivere, nonché il cuore del programma OMG Van Eyck was here! 

Dopo lo stop forzato della pandemia, Gand è tornata infatti a festeggiare l’anno del pittore. Eventi pensati per diverse fasce di pubblico sono pronti a valorizzare in tutte le sue sfumature il patrimonio culturale di una città poco turistica ma ricca di arte e di storia, nell’Europa medievale la più grande a Nord di Parigi. Così il progetto Seven Senses strizza l’occhio alle antiche tradizioni artigianali, mentre i muri urbani diventano le tele di noti street artist chiamati ad esprimersi seguendo l’ispirazione del maestro.


Cattedrale di San Bavone, Gand I Courtesy VisitFlanders

Non appena torneremo a viaggiare, tour a piedi e in battello ci accompagneranno alla scoperta delle bellezze di Gand tra botteghe e luoghi d’arte poco conosciuti, con gli abitanti del luogo a fare da ciceroni. E se alla GUM una mostra spiega come Van Eyck trascurasse consapevolmente la prospettiva in favore dell’armonia, nella Chiesa di San Nicola una celebrità internazionale come Matt Collishaw declina il mito dell’artista di casa in chiave contemporanea con lo spettacolo multimediale Lights of Van Eyck. Il programma completo delle iniziative è disponibile sul sito www.visitgent.be.


Jan van Eyck, Angeli dal Polittico di Gand | Foto: Carulmare via Wikimedia Creative Commons

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