Itinerario tra mostre e bellezze artistiche del cantone svizzero

Da Locarno a Lugano tra Espressionisti e fotografia. La primavera del Ticino è un viaggio a colori nell'arte

Fondazione Ghisla Art Collection
 

Samantha De Martin

08/03/2024

Mondo - Acqua e riflessi sul lago. I capricci a colori del paesaggio si intrecciano ai pastelli dei campioni del Rot-Blau e ai pennelli del Blaue Reiter, pronti a illuminare la primavera ticinese, da Lugano ad Ascona.
Note di jazz, ritmi di blues. E poi castelli, musei, fondazioni, isole-giardino che fluttuano con la loro storia e un caleidoscopio di profumi che trasforma questo frammento di Svizzera in un cantuccio di Mediterraneo.
Da Locarno, capitale del cinema d’autore, al borgo di Ascona, con le sue vie acciottolate che scivolano verso il lungolago, fino a Lugano con il LAC, cuore vibrante di mostre ed eventi culturali, il Ticino, dalla primavera all’autunno, è un florilegio di mostre, eventi culturali per appassionati di arte, cinema, jazz. Ma è anche una destinazione perfetta per famiglie con bambini alla ricerca di atmosfere rilassanti e del divertimento, assicurato ad esempio dalla visita al parco in miniatura Swissminiatur che dal 1959 attrae visitatori a Melide, sul Lago di Lugano, riproducendo in scala 1:25 circa 130 modelli dei più famosi edifici e monumenti della Svizzera.


Città Vecchia, Locarno | Foto: © Alessio Pizzicanella | Courtesy Ascona-Locarno Tourism

“Chi ha un cuore sensibile vende anche l'ultima camicia per visitare i dintorni del Lago Maggiore" scriveva Stendhal affascinato dall'atmosfera e dai profumi della regione, terra di laghi e montagne, ma anche di musica, cinema, grotti e cantine. Mentre dal 7 al 17 agosto sarà il Locarno Film Festival a trasformare la città nella capitale internazionale del cinema d’autore, e l’elegante salotto di Piazza Grande nella “più bella sala cinematografica a cielo aperto”, tutto l’anno la Fondazione Ghisla è il motore che anima l’agenda dell’arte nella cittadina svizzera, 2.300 ore di sole all'anno.
Il nostro itinerario culturale, che è anche un’agenda di appuntamenti per chi visita il Ticino, ha inizio proprio dalla Fondazione Ghisla Art Collection di Locarno. Il cubo rosso di via Ciseri, un monolite avvolto da una sorta di maglia di ferro in lamiera rossa traforata, realizzato su progetto dello studio d’architettura Moro & Moro di Locarno, non passa inosservato. Accoglie la Fondazione senza scopo di lucro, istituita nell’aprile del 2014, da quando i collezionisti d’arte Pierino e Martine Ghisla hanno deciso di condividere con il pubblico le opere moderne e contemporanee selezionate dalla loro collezione privata. Ogni anno mostrano una nuova selezione di oggetti, con opere dei protagonisti dell'arte moderna e contemporanea, da Botero a Miró, da Picasso a Basquiat, da Twombly a Haring, e molti altri. L’intento è quello di mettere a disposizione della collettività un patrimonio artistico di valore internazionale. Dal prossimo 16 marzo al 5 Gennaio 2025, per festeggiare i dieci anni di attività, la Fondazione, al pian terreno e all’ultimo piano, avvolgerà gli ospiti in un tripudio di colori. Le opere dell’artista locarnese Renato Tagli sorprenderanno i visitatori con la componente ludica, la libertà dell’invenzione, la spontaneità del gesto di Tagli, di professione grafico, anima, assieme alla sua compagna, dello studio di progettazione grafica Sabina Oberholzer e Renato Tagli a Cevio. Il percorso intitolato Natura/Colore/Forma guiderà nella varietà delle opere, enfatizzando l’interesse per la natura che ha indotto l’artista a trasformare giardino, boschi e rive in installazioni d’arte e sculture vegetali in affinità con lo spirito della “Land Art” e dell’Arte Ambientale.


Una sala della Fondazione Ghisla Art Collection

Aggirarsi tra gli spazi della Fondazione, guidati dal racconto appassionato di Pierino Ghisla, è un’esperienza imperdibile. Come imperdibili sono le performance di danza e i concerti, ma anche i programmi didattici per ogni età che questa istituzione organizza in concomitanza con le mostre. Vi è inoltre la possibilità di organizzare visite guidate su appuntamento e in quattro lingue. Chiedete del signor Ghisla in persona. Nei suoi occhi ritroverete la passione del collezionista oltre a conoscere interessanti aneddoti su opere e artisti.

Ad Ascona arrivano gli Espressionisti
In attesa che, dal 20 al 29 giugno, il festival del Jazz di Ascona trasformi nuovamente il borgo a soli due chilometri da Locarno in un pittoresco salotto sul Lago Maggiore, la primavera si colora dei capolavori degli Espressionisti. Ascona, la piccola perla sorvegliata dal Monte Verità, apprezzata per il suo lungolago dal sapore mediterraneo, la Chiesa di San Pietro e Paolo e i caratteristici vicoli battuti da gallerie, boutique alla moda e negozi di souvenir, ospita fino al 2 giugno, al Museo Comunale d’Arte Moderna, la mostra Kandinsky, Klee, Marc, Münter ...e altri. Espressionisti dalla Fondazione Werner Coninx. Si tratta della prima di una serie di iniziative volte a valorizzare il corpus di 189 opere della collezione d’arte Werner Coninx di Zurigo, tra le più importanti in Svizzera, giunto ad Ascona in prestito permanente. Muovendosi tra 82 lavori, tra dipinti e grafiche, di 14 autori accomunati dall’appartenenza all’espressionismo lirico di Monaco di Baviera, il pubblico è invitato ad apprezzare i fondatori della Neue Künstlervereinigung München (Nuova Associazione degli Artisti di Monaco) e del Blaue Reiter (Cavaliere azzurro), come Wassily Kandinsky, Gabriele Münter, Marianne Werefkin, Franz Marc, Paul Klee. Accanto alle xilografie di Kandinsky e a quelle in bianco e nero a soggetto animale di Franz Marc, alle opere con scene di vita urbana nelle quali August Macke ha guardato all’impressionismo, ritroviamo Paul Klee, esposto accanto ai fedeli amici di una vita, Moilliet, Macke e Kandinsky, quest'ultimo presente in mostra con La casa rossa del 1913, donata da Werefkin al Comune di Ascona in occasione della fondazione del Museo Comunale nel 1922.
Nelle opere di Heinrich Campendonk e Conrad Felixmüller, appartenenti per età e formazione alla cosiddetta seconda generazione degli espressionisti tedeschi, tra il 1915 e la fine del 1920 diventano centrali i temi carattere etico, sociale e politico, eredità della prima guerra mondiale, dalle discriminazioni ai drammi sociali. La mostra si completa con lo svizzero Ignaz Epper, e i russi Andreas Jawlensky e Robert Genin, che hanno animato l’ambiente culturale di Ascona tra le due guerre mondiali.


Paul Klee, Come una sfinge,1919, Acquerello su garza Schirtimg gessetto, 20 × 19.5 cm, Fondazione Richard e Uli Seewald, Ascona

Alle isole di Brissago per un viaggio intorno al mondo
Per un viaggio intorno al mondo, in poche ore, alla scoperta di circa duemila specie di piante diverse, distribuite su 2.5 ettari, basta prendere un battello da Ascona (ma anche da Locarno, Gerra, Vira, San Nazzaro, Porto Ronco, Brissago) alla volta delle isole di Brissago. Adagiate sul Lago Maggiore, queste due isole, che costituiscono il Parco botanico del Cantone Ticino, riaprono al pubblico il prossimo 20 marzo dopo la consueta chiusura invernale. Nel 1885 la baronessa Antonietta Saint-Léger le trasformò in dimora dove convennero pittori, scultori, musicisti e scrittori. Nel 1927 il nuovo proprietario, il commerciante amburghese Max Emden, fece costruire l'attuale palazzo, la darsena e il bagno romano, potenziando sull’Isola Grande la coltivazione di piante esotiche, come Azalee, Rododendri, Palma giapponese, Camelie, Banano giapponese, Bambù, Ginkgo e Protee del Sud Africa. In poche falcate si raggiunge la zona del Centro America con Magnolia grandiflora, Agave, Cipresso calvo, Yucca e Papaveri di California.
L'Isola Piccola invece è ricoperta da vegetazione spontanea, prevalentemente della regione insubrica, mantenuta allo stato naturale.


La baronessa  Antonietta Saint-Léger

Quattro passi tra i castelli di Bellinzona, patrimonio Unesco
Chi osserva da lontano i tre castelli di Bellinzona (Castelgrande, Montebello e Sasso Corbaro) ha l’impressione che siano stati adagiati per caso in mezzo a una cittadina nel cuore di una pianura, nella quale il fiume Ticino unisce le Alpi e il Lago Maggiore. Nei secoli, proprio attorno alla sua fortezza, Bellinzona ha sviluppato la sua identità multiculturale grazie anche alla sua posizione invidiabile che ne ha fatto il cuore pulsante tra Nord e Sud.
Questo complesso fortificato (entrato nel 2000 nel patrimonio mondiale dell’UNESCO), con il borgo, i fortini e gli antichi monumenti e monasteri, dialoga con opere moderne disegnate da grandi architetti che hanno abbellito il centro storico e la regione.
Ogni sabato mattina è bello perdersi tra i profumi e i tendoni a strisce rosse e blu del celebre mercatinino dove le bancarelle mettono in mostra le specialità del territorio e il centro città si veste di un allegro e variopinto viavai.


La cinta muraria che, dal castello di Montebello, si allunga fino a Bellinzona. Ph. by Samantha De Martin

Ernst Scheidegger, Ghirri, Calder, Kirchner nella primavera di Lugano
Si punta a sud, verso Lugano. Affacciato sul lago Ceresio, il LAC, sede del MASI - Museo d'arte della Svizzera italiana, ha da poco inaugurato la stagione espositiva 2024 con un omaggio a Ernst Scheidegger, artista svizzero che ha scritto un'importante pagina nella storia della fotografia. Aperta al pubblico fino al 21 luglio, la mostra intitolata Faccia a faccia. Giacometti, Dalí, Miró, Ernst, Chagall. Omaggio a Ernst Scheidegger, in collaborazione con il Kunsthaus Zürich e la Stiftung Ernst Scheidegger-Archiv, ricorda il centenario della nascita del fotoreporter e collaboratore dell’agenzia Magnum Photos, assiduo frequentatore della scena artistica d’avanguardia parigina. Scheidegger è conosciuto per i ritratti d’artista, come quelli dell’amico di una vita Alberto Giacometti. Il percorso abbraccia la produzione del fotografo svizzero attraverso una selezione di scatti giovanili del decennio 1945 -1955, in gran parte inediti, e i celebri ritratti d’artista, in dialogo con una selezione di opere dei soggetti di volta in volta immortalati.


Luigi Ghirri, Trani, 1981, CSAC, Università di Parma © Eredi Ghirri

L’attenzione alla grande fotografia si apre a uno sguardo internazionale in autunno, dall’8 settembre al 26 gennaio, con la personale dedicata a Luigi Ghirri e incentrata sul tema del viaggio, reale e immaginario. “Luigi Ghirri - Il viaggio. Fotografie 1970-1991” è il titolo del percorso che metterà in luce, attraverso circa 150 stampe, le diverse prospettive del fotografo italiano sul viaggio, concepito non solo come esperienza, ma anche come dimensione immaginaria.

Dal 17 marzo al 18 agosto la ricerca contemporanea attuale andrà invece in scena con la mostra “Shahryar Nashat. Streams of Spleen” che al MASI presenterà un'installazione immersiva, concepita per la sala ipogea e che stravolgerà completamente lo spazio museale e la sua atmosfera intervenendo sul pavimento, sui pilastri, sulle luci e sulle pareti della sala. A prendere vita sarà un ambiente multisensoriale con le opere realizzate con materiali non convenzionali, come la gomma uretanica, le resine o il gel lucido. Al centro della ricerca dell’artista c'è il corpo umano, nelle sue interazioni e sensazioni, nella sua fragilità e resilienza.


Ernst Ludwig Kirchner, Alpküche (Cucina alpestre), 1918, Olio su tela Madrid, Museo Nacional Thyssen-Bornemisza © Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid

La stagione del LAC proseguirà dal 5 maggio al 6 ottobre con “Calder. Sculpting Time” che porterà per la prima volta a Lugano l’opera di Alexander Calder, l’artista che ha cambiato il modo di interagire con la scultura, introducendo la quarta dimensione del tempo nell'arte. L’appuntamento vedrà esposte oltre trenta capolavori realizzati tra il 1930 e il 1960, dalle prime astrazioni o sphériques a una magnifica selezione di mobiles, stabiles e standing mobiles di diverse dimensioni.

A chiudere l’intensa stagione 2024 sarà un nuovo approfondimento sulla storia dell’arte del Cantone Ticino e delle collezioni museali con l’esposizione “Da Davos a Obino. Ernst Ludwig Kirchner e gli artisti del gruppo Rot-Blau”. Atteso dal 17 novembre al 23 marzo, il percorso presenterà l’opera di Ernst Ludwig Kirchner mettendo in luce l’influenza sulla generazione di giovani artisti svizzeri nello sviluppo del linguaggio pittorico e scultoreo di matrice espressionista. Circa venti dipinti di Kirchner, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private svizzere ed europee, contestualizzeranno un’importante pagina della storia artistica locale e nazionale.

 Leggi anche:
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• Cent'anni di Scheidegger, il fotografo degli artisti
• Da Luigi Ghitti a Kirchner, il 2024 del MASI

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