Dal 5 dicembre per il bicentenario del museo londinese

Parmigianino alla National Gallery. Una mostra festeggia il restauro della Visione di San Girolamo

Girolamo Francesco Maria Mazzola detto il Parmigianino (1503‒1540), Madonna con Bambino e Santi (Visione di San Girolamo), 1526-27. Olio su tela. National Gallery, London
 

Francesca Grego

11/01/2024

Mondo - Sarà un capolavoro italiano a coronare i festeggiamenti per il bicentenario della National Gallery in programma nel 2024. Unica pala del Parmigianino in terra britannica, il prossimo 5 dicembre la Visione di San Girolamo si svelerà al pubblico dopo un importante restauro, in una mostra concepita per mettere in luce la bellezza e l’originalità di questo gioiello del manierismo cinquecentesco.
 
Nelle collezioni della National Gallery fin dal 1826 - due anni dopo la fondazione del museo – la tela fu creata dal pittore emiliano a soli 23 anni, durante un breve soggiorno a Roma, per la cappella dei Caccialupi nella chiesa di San Salvatore in Lauro. Ma la storia avrebbe deciso diversamente. Secondo Giorgio Vasari, Parmigianino era al lavoro sulla pala proprio durante il Sacco di Roma del 1927. Quando i lanzichenecchi di Carlo V irruppero nella sua bottega, restarono talmente stupiti dalla bellezza dell’opera che gli permisero di proseguire. In cambio della vita, l’artista avrebbe dovuto realizzare dei disegni per i soldati imperiali. Alla fine Parmigianino fuggì da Roma senza mai vedere il capolavoro installato al suo posto: il dipinto fu nascosto e recuperato solo dopo la sua morte, quando gli eredi del committente lo trasferirono nella chiesa di famiglia a Città di Castello. 


Girolamo Francesco Maria Mazzola detto il Parmigianino (1503‒1540), Madonna con Bambino e Santi (Visione di San Girolamo), 1526-27. Olio su tela. National Gallery, London
 
Nella mostra londinese per la prima volta la Visione di San Girolamo dialogherà con i numerosi studi preparatori sopravvissuti, che testimoniano l’estro del giovane artista e il virtuosismo di un disegnatore paragonabile ai più grandi maestri del Rinascimento: dai soggetti sacri a quelli mitologici ed erotici, i disegni di Parmigianino sono spesso opere finite vere e proprie, eseguite con abilità sopraffina e una vena creativa inesauribile. A raccontare la genesi di questa superba Madonna col Bambino, con San Girolamo e San Giovanni Battista ai suoi piedi, saranno tavole atmosferiche e vellutate realizzate con i gessetti, ma anche vorticosi schizzi a inchiostro: un corpus di lavori capaci di illuminare, tappa dopo tappa, l’evoluzione di uno dei primi grandi progetti dell’artista, nonché l’eleganza e il dinamismo delle sue linee e la maestria nell’uso di una notevole varietà di mezzi.
 
Originario di Parma, Girolamo Francesco Maria Mazzola detto il Parmigianino (1503‒1540) fu un bambino prodigio. La grazia, l'ingegno e la raffinatezza dell'esecuzione già evidenti nei suoi primi lavori lo portarono presto a essere acclamato come un "rinato Raffaello". Nel 1524 si recò a Roma, dove fu presentato a papa Clemente VII con grande successo. Qui si immerse nell'arte di Raffaello e Michelangelo, oltre che in quella dell'antichità: tutte influenze che ritroviamo nella pala della Visione di San Girolamo. Tuttavia, mentre artisti come Raffaello erano spesso ammirati per il loro naturalismo, Parmigianino si spostò verso rappresentazioni sempre più stilizzate e stravaganti. Con originali invenzioni compositive, figure allungate e un’iconografia insolita, Parmigianino spinse l'arte del XVI secolo in una nuova direzione.  


Girolamo Francesco Maria Mazzola detto il Parmigianino (1503‒1540), Madonna con Bambino e Santi (Visione di San Girolamo), particolare, 1526-27. Olio su tela. National Gallery, London

“Sarà davvero emozionante riavere questo capolavoro sulle pareti della nostra galleria e condividere di nuovo con il pubblico le sue qualità visionarie”, commenta Matthias Wivel, curatore dei dipinti italiani del XVI secolo alla National Gallery: “Uno spettacolo ancora più potente grazie agli eccezionali disegni preparatori del Parmigianino, che consentiranno a tutti noi di prendere parte indirettamente al suo processo creativo dinamico, fluido e in continua evoluzione. Sono sicuro che questa mostra sarà un’esperienza coinvolgente”.    

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