Pisa punta sulle sue antiche navi destinate a diventare famose quanto la torre

Comune Pisa | Navi antiche Pisa
 

06/01/2013

Pisa - Grazie ad uno stanziamento di 4 milioni di euro da parte del Ministero per i Beni Culturali e la conclusione della gara d'appalto per una parte della somma, pari a circa un milione e mezzo, a Pisa riaprirà il Cantiere delle Navi Antiche, che da febbraio ritornerà accessibile anche al pubblico, ed entro il 2014 sarà pronta la struttura museale per la loro esposizione. Ecco di cosa si tratta: la città della torre pendente è anche la città delle "Navi antiche", imbarcazioni scoperte nel 1998 durante i lavori per la realizzazione della stazione di Pisa S. Rossore, in un sito dove si trovava l’antico porto della città, a circa cinquecento metri in linea d'aria dalla torre. Qui gli operai rinvennero reperti archeologici identificati poi come antiche navi di epoca romana ma anche ellenistica e medievale affondate a causa di ripetute alluvioni in quello che era l’incrocio di un canale della centuriazione pisana con il fiume Serchio. Si tratta di circa 30 navi databili tra il III secolo a.C. ed il VII d.C. con i loro carichi di gioielli ed utensili vari, anfore e monete. “Un ritrovamento che non ha confronti nella storia dell'archeologia navale (e forse dell'archeologia, dentro e fuori Italia), qualcosa che capita una volta al secolo… Le imbarcazioni, tra navi da trasporto e barche fluviali, sono perfettamente conservate grazie alla particolare situazione di completa mancanza di ossigeno e la presenza di falde sotterranee…Una scoperta eccezionale che viene quasi assimilata a Pompei in versione marittima”, si legge sul sito www.navipisa.it.

Queste imbarcazioni sono andate a costituire il Museo delle navi antiche di Pisa, temporaneamente collocato all’interno degli Arsenali Medicei, in attesa di una nuova sistemazione. In tutto10.650 metri quadrati (3.500 di scavo vero e proprio; 1.700 di laboratori e centro restauro) che i visitatori possono attraversare con un percorso guidato.
Nel 2005 fu allestito un cantiere con percorsi attrezzati visitabile anche durante il normale svolgimento dei lavori, con la possibilità per il pubblico di osservare le attività di scavo, restauro e studio in corso, e l’annesso Centro di restauro del Legno Bagnato, l’unico, nel suo genere, esistente in Europa. Nel 2010 il cantiere fu chiuso ma dopo oltre due anni pare sia arrivato il momento della riapertura, più volte rinviato nonostante le sollecitazioni che arrivavano anche dall'UNESCO.















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