L’Associazione Tempo Ritrovato presenta la mostra “Idee per il turismo culturale”
L’arte riflette sulla condizione culturale attuale
Crollo, Ariela Bohm
L.S.
03/12/2013
Roma - Sabato 7 dicembre l’associazione culturale “Il Tempo Ritrovato” invita il pubblico all’inaugurazione della mostra “Idee per il turismo culturale” che attraverso le opere di quattro artisti intende attivare una riflessione sulla dissipazione del patrimonio ereditato e offrire spunti e idee per valorizzare i nostri tesori.
A cominciare da Ariela Bohm che con la sua “Torre di Babele”, lancia un allarme sullo stato pericolante della cultura e della tradizione e, ispirandosi al Visconte dimezzato di Calvino, con il bassorilievo “Recisione impossibile” affronta il tema della ricerca di identità che trova soluzione nella comunione con la nostra storia. Per continuare con Gilberto di Stazio che nell’opera realizzata in cartone “Idee, contrafforti della cultura” immagina la cultura come una città in cui le strutture vacillano e minacciano di andare in pezzi. E ancora Tiziana Befani che semina nei suoi enigmatici dipinti tracce della nostra cultura per invitare chi osserva a riconoscere gli elementi nascosti e ad instaurare un dialogo con l’identità smarrita, e Yvonne Ekman che ricostruisce il rapporto dalle basi affidandosi ad una pila di libri.
A cominciare da Ariela Bohm che con la sua “Torre di Babele”, lancia un allarme sullo stato pericolante della cultura e della tradizione e, ispirandosi al Visconte dimezzato di Calvino, con il bassorilievo “Recisione impossibile” affronta il tema della ricerca di identità che trova soluzione nella comunione con la nostra storia. Per continuare con Gilberto di Stazio che nell’opera realizzata in cartone “Idee, contrafforti della cultura” immagina la cultura come una città in cui le strutture vacillano e minacciano di andare in pezzi. E ancora Tiziana Befani che semina nei suoi enigmatici dipinti tracce della nostra cultura per invitare chi osserva a riconoscere gli elementi nascosti e ad instaurare un dialogo con l’identità smarrita, e Yvonne Ekman che ricostruisce il rapporto dalle basi affidandosi ad una pila di libri.
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