A cento anni dalla mostra di Nino Brabantini del 1923

Un'altra Venezia, nei ritratti dell'Ottocento a Ca'Pesaro

Francesco Hayez (Venezia, 1791-Milano, 1882) Matilde Speck Pirovano Visconti, 1837-1840 circa, olio su tela, cm 113 × 94 - Collezione privata - Foto: Matteo De Fina, Venezia, 2023
 

Piero Muscarà

19/10/2023

Venezia - E’ un grande lavoro di ricerca, di documentazione, di ricostruzione quello che Elisabetta Barisoni e Roberto De Feo hanno presentato oggi in occasione dell’anteprima dedicata alla stampa della mostra Il ritratto veneziano dell’Ottocento che inaugura alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro a Venezia dal 21 ottobre 2023 al 1 aprile 2024.

Un lavoro importante, da un punto di vista museografico e storico artistico innanzitutto - perchè questa mostra nasce con l’obiettivo di ridar vita ad una importante esposizione che il primo direttore di Ca’ Pesaro Nino Barbantini organizzò nel 1923. Una mostra che rimase agli annali per due ragioni: da una parte perchè ‘faceva giustizia’ di un periodo storico ritenuto più o meno giustamente ‘minore’ nella storia dell’arte veneziana, e dall’altro perché fu una mostra che aprì un nuovo ciclo nella storia del museo veneziano che da mera collezione d’arte divenne anche luogo espositivo, un luogo cioè dove le mostre erano strumento attivo, critico, con cui costruire un progetto culturale intorno al tema della modernità nell’arte nella città di Venezia.

La mostra che apre nell’autunno del 2023 si riallaccia dunque al lavoro fatto cento anni fa, tanto è vero che ben 166 opere di 52 artisti già della mostra originale (che ne raccoglieva 241) sono stati rintracciati dai due curatori che hanno altresì portato a termine alcune importanti riattribuzioni - con 11 nuovi autori riconosciuti - e aggiornate le schede scientifiche - 279 per 60 artisti - grazie al lavoro di una rete di studiosi, conservatori e ricercatori di tutto il territorio.


Francesco Hayez(Venezia, 1791-Milano, 1882), Venere che scherza con due colombe (La ballerina Cecilia Chabert),1830, olio su tela, cm 183 × 137, Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto

L’esposizione mette in scena molti ritratti che meritano una visita a Ca’ Pesaro. I capolavori di Francesco Hayez naturalmente sono tra i dipinti più interessanti che si trovano in mostra oggi. Ma ci sono raccolte molte altre opere di autori meno conosciuti - Molmenti, Grigoletti, Schiavoni, Lipparini - comunque curiose e a loro modo preziose testimonianze della società veneziana dell’Ottocento.

Che poi era una Venezia vinta e sconfitta - quella che Napoleone cedette a Vienna - e che fino all’Unità d’Italia visse con intima sofferenza uno dei periodi storici meno memorabili della sua storia millenaria sotto il giogo austro-ungarico.

Un ampio patrimonio di immagini che rappresentano famiglie, intellettuali, artisti, patrioti, persone che hanno animato Venezia e il Veneto in quegli anni lontani, pallida rimembranza di un passato glorioso che in qualche sguardo, in qualche gesto sembra ancora intuirsi tra una tela e l’altra e che pare ricordarci, anche oggi, che la speranza vive nella storia. Che l’opportunità - quella sottile voce lontana - risiede anche in una memoria che non va dispersa, ma va coltivata, amata, ricostruita quando serve.

Lodovico Lipparini (Bologna, 1800-Venezia, 1856), Il conte Lodovico Widmann, 1799, olio su tela, cm 78,8 × 58 Collezione privata, Foto: Matteo De Fina, Venezia, 2023

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