Luciano Bonaccorso. Into the Void

Luciano Bonaccorso. Into the Void, Circolo di Cultura, Sciacca
Dal 13 August 2025 al 27 August 2025
Sciacca | Agrigento
Luogo: Circolo di Cultura
Indirizzo: Corso Vittorio Emanuele 68
Orari: tutti i giorni dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:30
Curatori: Anthony Francesco Bentivegna
Mercoledì 13 agosto, ore 20:00, presso il Circolo di Cultura, Corso Vittorio Emanuele, 68, avrà luogo l’inaugurazione della mostra personale dello scultore Luciano Bonaccorso, dal titolo “Into the Void”.
Luciano Bonaccorso (Burgio 1992).
Nel 2018 consegue il diploma accademico di secondo livello in “Scultura”, presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, luogo in cui affina le proprie competenze sotto la guida di maestri come Salvatore Rizzuti, Daniele Franzella e Paolo Grassino. Dal 2022 è docente di Scultura presso l’Istituto "Boscardin" di Vicenza. Nel 2023 collabora con lo scultore vicentino Alberto Salvetti nella realizzazione di animali in terracotta. Nel 2024 espone presso il MUCEB – Museo della Ceramica di Burgio “Mythos Contemporaneo”, in cui rielabora in chiave moderna alcune delle più celebri figure mitologiche, esaltandone i lati più oscuri e problematici: una critica alle discutibili scelte dell’uomo comune nel perseguire modelli sociali decadenti. Vive e lavora tra Vicenza e Burgio.
La mostra si compone da una serie di sculture in terracotta legate dal motivo ricorrente del cerchio, elemento che accompagna lo spettatore a meditare sul concetto di vuoto esistenziale. Sentimento che assume forma tangibile, diventando un vuoto fisico, concreto, un’inappagabile fame, capace allo stesso tempo, di divorarci dall’interno. Personaggi anonimi, figli di un’estetica classica privati della loro totalità, squarciati da una crescente fragilità generata, tanto da beceri standard sociali, quanto da un indomabile senso di inadeguatezza. “Into the Void” esplora la costante paura del fallimento, l’incontrollabile ansia del non riuscire, l’offuscante panico dell’ignoto, l’alienante voce interiore che ci giudica senza tregua.
L’offerta espositiva è arricchita dalle fotografie di Giuseppe Alongi, che propone uno sguardo personale sulle opere in mostra; dai contenuti bilingue (italiano e inglese) a cura di Breanna Montalto e da un catalogo digitale facilmente scaricabile in sito tramite QR code.
L’avvio dei lavori avrà luogo presso il Circolo di Cultura e prevede i saluti istituzionali del Sindaco di Burgio Ing. Vincenzo Galifi e del Presidente del Circolo di Cultura di Sciacca Dott. Giovanni Di Vita. Segue la presentazione dello storico e critico d’arte Anthony Francesco Bentivegna, che descrive con queste parole questo ciclo di opere:
“[…] Bonaccorso tenta di appianare la divergenza tra presenza e assenza, tra vuoto e pieno, inglobando queste dicotomie all’interno di una struttura compositiva in cui il vuoto assume forza e peso specifico, risolvendo, tramite un processo di organizzazione spaziale, il problema di un’elaborazione cognitiva allarmata da elementi lessicali assenti. La costruzione plastica […] non si ferma dunque ad una corretta disposizione della materia (nella sua corporeità) nello spazio, ma investe l’immateriale di un ruolo decisivo, rendendola un’entità capace di evocare tensione e affaticamento. Tali mancanze diventano brecce che generano voragini nella nostra esemplare ed ineccepibile verità, mettendo in luce la nostra intima e fragile umanità in un continuo ed erosivo tiro alla fune tra dentro e fuori, tra realtà e finzione, tra essere e apparire […]”.
La mostra, a cura di Anthony Francesco Bentivegna, è patrocinata dal Comune di Burgio ed è sponsorizzata dal MUCEB - Museo della Ceramica di Burgio, dal Circolo di Cultura Sciacca e da Studio AR – Psicomotricità e Arteterapia.
Luciano Bonaccorso (Burgio 1992).
Nel 2018 consegue il diploma accademico di secondo livello in “Scultura”, presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, luogo in cui affina le proprie competenze sotto la guida di maestri come Salvatore Rizzuti, Daniele Franzella e Paolo Grassino. Dal 2022 è docente di Scultura presso l’Istituto "Boscardin" di Vicenza. Nel 2023 collabora con lo scultore vicentino Alberto Salvetti nella realizzazione di animali in terracotta. Nel 2024 espone presso il MUCEB – Museo della Ceramica di Burgio “Mythos Contemporaneo”, in cui rielabora in chiave moderna alcune delle più celebri figure mitologiche, esaltandone i lati più oscuri e problematici: una critica alle discutibili scelte dell’uomo comune nel perseguire modelli sociali decadenti. Vive e lavora tra Vicenza e Burgio.
La mostra si compone da una serie di sculture in terracotta legate dal motivo ricorrente del cerchio, elemento che accompagna lo spettatore a meditare sul concetto di vuoto esistenziale. Sentimento che assume forma tangibile, diventando un vuoto fisico, concreto, un’inappagabile fame, capace allo stesso tempo, di divorarci dall’interno. Personaggi anonimi, figli di un’estetica classica privati della loro totalità, squarciati da una crescente fragilità generata, tanto da beceri standard sociali, quanto da un indomabile senso di inadeguatezza. “Into the Void” esplora la costante paura del fallimento, l’incontrollabile ansia del non riuscire, l’offuscante panico dell’ignoto, l’alienante voce interiore che ci giudica senza tregua.
L’offerta espositiva è arricchita dalle fotografie di Giuseppe Alongi, che propone uno sguardo personale sulle opere in mostra; dai contenuti bilingue (italiano e inglese) a cura di Breanna Montalto e da un catalogo digitale facilmente scaricabile in sito tramite QR code.
L’avvio dei lavori avrà luogo presso il Circolo di Cultura e prevede i saluti istituzionali del Sindaco di Burgio Ing. Vincenzo Galifi e del Presidente del Circolo di Cultura di Sciacca Dott. Giovanni Di Vita. Segue la presentazione dello storico e critico d’arte Anthony Francesco Bentivegna, che descrive con queste parole questo ciclo di opere:
“[…] Bonaccorso tenta di appianare la divergenza tra presenza e assenza, tra vuoto e pieno, inglobando queste dicotomie all’interno di una struttura compositiva in cui il vuoto assume forza e peso specifico, risolvendo, tramite un processo di organizzazione spaziale, il problema di un’elaborazione cognitiva allarmata da elementi lessicali assenti. La costruzione plastica […] non si ferma dunque ad una corretta disposizione della materia (nella sua corporeità) nello spazio, ma investe l’immateriale di un ruolo decisivo, rendendola un’entità capace di evocare tensione e affaticamento. Tali mancanze diventano brecce che generano voragini nella nostra esemplare ed ineccepibile verità, mettendo in luce la nostra intima e fragile umanità in un continuo ed erosivo tiro alla fune tra dentro e fuori, tra realtà e finzione, tra essere e apparire […]”.
La mostra, a cura di Anthony Francesco Bentivegna, è patrocinata dal Comune di Burgio ed è sponsorizzata dal MUCEB - Museo della Ceramica di Burgio, dal Circolo di Cultura Sciacca e da Studio AR – Psicomotricità e Arteterapia.
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