Gabriele Mazzara. In hoc signo vinces
Gabriele Mazzara. In hoc signo vinces, Museo Mannucci-Ruggeri, Fabriano (AN)
Dal 6 August 2014 al 30 November 2014
Fabriano | Ancona
Luogo: Museo Mannucci-Ruggeri
Indirizzo: corso della Repubblica 73
Orari: da martedì a venerdì 10-13 / 17-20; sabato 17-20; domenica su prenotazione
Curatori: Anna Massinissa
Enti promotori:
- Associazione culturale InArte
Telefono per prevendita: +39 348 3890843
Telefono per informazioni: +39 0732 23114
E-Mail info: info@inartefabriano.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionecarifac.it
“In hoc signo vinces”: è questo il titolo dell’esposizione dei disegni di Gabriele Mazzara che si svolge in contemporanea con la mostra “Da Giotto a Gentile”.
Dopo il successo ottenuto dall’esposizione presso il Museo della Carta e della Filigrana, dove le opere di Mazzara sono state in mostra nel mese di maggio, la Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, ospita presso il Museo Mannucci-Ruggeri le opere dell’artista, vista la loro attinenza con i capolavori della grande mostra fabrianese curata da Vittorio Sgarbi.
I disegni al tratto di Gabriele Mazzara infatti sono marcatamente ispirati alle opere di grandi artisti del ‘300, quali Jan van Eich, Leonardo da Vinci, Ingres, Rodin, ma soprattutto ai maestri fabrianesi Gentile da Fabriano, Puccio di Simone, Allegretto Nuzi, Antonio da Fabriano e il Maestro di Campodonico.
Fabrianese di nascita, qui Gabriele Mazzara ha conosciuto i maestri Edgardo Mannucci ed Ennio Gaoni, che lo hanno introdotto alla pratica artistica. Dopo una lunga carriere da architetto, che lo ha portato a girare il mondo e a vivere nei paesi arabi, si trasferisce nella capitale, coltivando sempre, parallelamente alla sua professione, il suo talento artistico e partecipando a numerose manifestazioni sia a livello nazionale che internazionale. Nel 1991 stabilisce il suo atelier nelle grotte del suggestivo borgo di Calcata, in provincia di Viterbo. Attualmente vive a Fabriano.
Mazzara appartiene alla generazione dei disegnatori -progettisti che, forti del talento e del loro pensiero creativo, hanno fatto grande l'Italia nel mondo e hanno “disegnato” la via alla modernità nel Novecento.
Le molte terre in cui ha vissuto e le molte culture del mondo con le quali è entrato in contatto emergono con ricchezza e sensibilità nella sua grafica. Nei disegni esposti in “In hoc signo vinces”, che documentano l’ultima produzione dell’artista, emerge un caleidoscopio di simboli, forme ed echi dai grandi maestri medievali e rinascimentali.
La mostra, promossa dall’associazione culturale InArte, è curata da Anna Massinissa ed è accompagnata da un catalogo a cura di Francesca Mazzara con testi critici di Fabio Marcelli e Giuseppe Salerno.
Dopo il successo ottenuto dall’esposizione presso il Museo della Carta e della Filigrana, dove le opere di Mazzara sono state in mostra nel mese di maggio, la Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, ospita presso il Museo Mannucci-Ruggeri le opere dell’artista, vista la loro attinenza con i capolavori della grande mostra fabrianese curata da Vittorio Sgarbi.
I disegni al tratto di Gabriele Mazzara infatti sono marcatamente ispirati alle opere di grandi artisti del ‘300, quali Jan van Eich, Leonardo da Vinci, Ingres, Rodin, ma soprattutto ai maestri fabrianesi Gentile da Fabriano, Puccio di Simone, Allegretto Nuzi, Antonio da Fabriano e il Maestro di Campodonico.
Fabrianese di nascita, qui Gabriele Mazzara ha conosciuto i maestri Edgardo Mannucci ed Ennio Gaoni, che lo hanno introdotto alla pratica artistica. Dopo una lunga carriere da architetto, che lo ha portato a girare il mondo e a vivere nei paesi arabi, si trasferisce nella capitale, coltivando sempre, parallelamente alla sua professione, il suo talento artistico e partecipando a numerose manifestazioni sia a livello nazionale che internazionale. Nel 1991 stabilisce il suo atelier nelle grotte del suggestivo borgo di Calcata, in provincia di Viterbo. Attualmente vive a Fabriano.
Mazzara appartiene alla generazione dei disegnatori -progettisti che, forti del talento e del loro pensiero creativo, hanno fatto grande l'Italia nel mondo e hanno “disegnato” la via alla modernità nel Novecento.
Le molte terre in cui ha vissuto e le molte culture del mondo con le quali è entrato in contatto emergono con ricchezza e sensibilità nella sua grafica. Nei disegni esposti in “In hoc signo vinces”, che documentano l’ultima produzione dell’artista, emerge un caleidoscopio di simboli, forme ed echi dai grandi maestri medievali e rinascimentali.
La mostra, promossa dall’associazione culturale InArte, è curata da Anna Massinissa ed è accompagnata da un catalogo a cura di Francesca Mazzara con testi critici di Fabio Marcelli e Giuseppe Salerno.
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