Emanuela Fiorelli e Paolo Radi. Mutevole Struttura
Emanuela Fiorelli e Paolo Radi. Mutevole Struttura, Galleria Spazia, Bologna
Dal 17 January 2015 al 14 March 2015
Bologna
Luogo: Galleria Spazia
Indirizzo: via dell’Inferno 5
Orari: da martedì a sabato 10-12.30 / 15.30-19.30
Telefono per informazioni: +39 051 22 01 84
E-Mail info: info@galleriaspazia.com
Sito ufficiale: http://www.galleriaspazia.com
La Galleria Spazia inaugurerà il nuovo anno con la “doppia personale” degli artisti Emanuela Fiorelli – Paolo Radi a soli due anni di distanza dalla loro ultima mostra insieme al Centro Culturale Wasi di Lima in Peru’.
La mostra propone una importante serie di opere del loro recente percorso artistico, che si “incontra e si scontra” sulla superficie.
Radi è quello dell’apparizione, dell’affioramento, Fiorelli quella della struttura e della costruzione.
Fiorelli è razionale, Radi sensibilista.
In Fiorelli e in Radi il mondo è suddiviso dalla superficie, quasi si fossero divisi l’ambito del visibile in modo da non darsi mai fastidio e da essere felici: è chiaro poi che questa divisione del mondo non è stata una decisione, ma una semplice constatazione, un risultato di fatto, ma non è criticamente indifferente (per tutto ciò che si è detto sulla contestualizzazione delle opere) che una coppia nella vita si trovi a condividere uno stesso mondo linguistico, ma al contempo si limiti – per così dire – a un luogo che non sarà mai – o che per lo meno non è mai stato sinora – il luogo dell’altro, pur essendo il luogo fondamentale per chi affronta il loro tipo di ricerca estetica.
La mostra propone una importante serie di opere del loro recente percorso artistico, che si “incontra e si scontra” sulla superficie.
Radi è quello dell’apparizione, dell’affioramento, Fiorelli quella della struttura e della costruzione.
Fiorelli è razionale, Radi sensibilista.
In Fiorelli e in Radi il mondo è suddiviso dalla superficie, quasi si fossero divisi l’ambito del visibile in modo da non darsi mai fastidio e da essere felici: è chiaro poi che questa divisione del mondo non è stata una decisione, ma una semplice constatazione, un risultato di fatto, ma non è criticamente indifferente (per tutto ciò che si è detto sulla contestualizzazione delle opere) che una coppia nella vita si trovi a condividere uno stesso mondo linguistico, ma al contempo si limiti – per così dire – a un luogo che non sarà mai – o che per lo meno non è mai stato sinora – il luogo dell’altro, pur essendo il luogo fondamentale per chi affronta il loro tipo di ricerca estetica.
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