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Nicola Evangelisti. Speculum Solis

Nicola Evangelisti. Speculum Solis, Ex Ospedale degli Innocenti, Bologna
Dal 22 Settembre 2014 al 27 Settembre 2014
Bologna
Luogo: Ex Ospedale degli Innocenti
Indirizzo: via d'Azeglio 41
Orari: tutti i giorni 20.30-24
Curatori: Eli Sassoli de’ Bianchi, Olivia Spatola
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 334 6865540
E-Mail info: olivia.spatola@tin.it
Sito ufficiale: http://www.nicolaevangelisti.it/
L’artista Nicola Evangelisti in collaborazione con Fabio Bozzetto e Giacomo Deriu, e con la partecipazione straordinaria del compositore, omonimo, Nicola Evangelisti, realizzerà, in occasione della nuova edizione di Water Design 2014, una videoproiezione site specific sulla facciata della Chiesa di San Procolo di via d’Azeglio, Bologna. Il progetto, a cura di Eli Sassoli de’ Bianchi ed Olivia Spatola, avrà luogo dal 22 al 27 settembre 2014 dalle ore 20.30 alle 24,00 ed andrà a ridefinire le sembianze della facciata della chiesa grazie ad un intervento video incentrato su due elementi: sole ed acqua.
Il rosone esterno si trasformerà nell’immagine del sole, già presente al centro della cupola del coro, recuperando e reinterpretando l’antica iconografia cristiana di luce divina ed emblema del sacro. Simboleggiando entrambi – il sole e l’acqua - la nascita e la custodia della vita, questi due elementi vivono di stratificazioni, provenienti da diversi retaggi ed epoche, e di diversificazioni che si succedono a livello sia stilistico che semantico. Coincidendo nell’entità liquida della propria materia, acqua e fuoco solare, ritrovano una complementarità e quasi un completamento attraverso lo specchio ed il riflesso che l’uno fa nell’altro e viceversa.
Nella sua “Teogonia” Esiodo lascia che Helios e Selene nascano contemporaneamente assieme a Eos (Aurora): una sorta d’identificazione tra luce e buio, passando attraverso la medietà di ciò che è sia l’una che l’altro senza essere nessuno dei due. Identità nella differenza, alterità nella sovrapposizione dell’essenza ultima della sostanza. Una coincidentia oppositorum entro la quale non possono esistere divisioni o contrapposizioni e nulla è solamente ciò che è. L’inizio coincide con la fine da cui scaturirà un nuovo inizio (l’alfa e omega di un “eterno ritorno“ universale): divinità celesti e divinità ctonie, apollineo e dionisiaco, luce e ombra, feminino e mascolino non possono esistere al di fuori della complementarità e della reciproca convivenza, non possono darsi se non nell’unità delle parti. Allo stesso modo l’acqua, privata del sole, sarebbe soltanto una parte di acqua, potendo raggiungere la propria comprensione e completezza nel rapporto biunivoco con l’alterità che le appartiene. A sottolineare tale sovrapposizione, sia a livello fisico che filosofico, la videoproiezione stabilisce una evidente identità tra i cerchi concentrici provocati dal movimento dell’acqua e il medesimo effetto che a livello ottico produce la luce del sole.
La Lux Inaccessibilis divina, accecante come la luce del sole, viene mediata dal riflesso dell’acqua che, come un varco, ci permette di vederla e di lasciare scaturire un processo di purificazione.
Il rosone esterno si trasformerà nell’immagine del sole, già presente al centro della cupola del coro, recuperando e reinterpretando l’antica iconografia cristiana di luce divina ed emblema del sacro. Simboleggiando entrambi – il sole e l’acqua - la nascita e la custodia della vita, questi due elementi vivono di stratificazioni, provenienti da diversi retaggi ed epoche, e di diversificazioni che si succedono a livello sia stilistico che semantico. Coincidendo nell’entità liquida della propria materia, acqua e fuoco solare, ritrovano una complementarità e quasi un completamento attraverso lo specchio ed il riflesso che l’uno fa nell’altro e viceversa.
Nella sua “Teogonia” Esiodo lascia che Helios e Selene nascano contemporaneamente assieme a Eos (Aurora): una sorta d’identificazione tra luce e buio, passando attraverso la medietà di ciò che è sia l’una che l’altro senza essere nessuno dei due. Identità nella differenza, alterità nella sovrapposizione dell’essenza ultima della sostanza. Una coincidentia oppositorum entro la quale non possono esistere divisioni o contrapposizioni e nulla è solamente ciò che è. L’inizio coincide con la fine da cui scaturirà un nuovo inizio (l’alfa e omega di un “eterno ritorno“ universale): divinità celesti e divinità ctonie, apollineo e dionisiaco, luce e ombra, feminino e mascolino non possono esistere al di fuori della complementarità e della reciproca convivenza, non possono darsi se non nell’unità delle parti. Allo stesso modo l’acqua, privata del sole, sarebbe soltanto una parte di acqua, potendo raggiungere la propria comprensione e completezza nel rapporto biunivoco con l’alterità che le appartiene. A sottolineare tale sovrapposizione, sia a livello fisico che filosofico, la videoproiezione stabilisce una evidente identità tra i cerchi concentrici provocati dal movimento dell’acqua e il medesimo effetto che a livello ottico produce la luce del sole.
La Lux Inaccessibilis divina, accecante come la luce del sole, viene mediata dal riflesso dell’acqua che, come un varco, ci permette di vederla e di lasciare scaturire un processo di purificazione.
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