Ready Made: Christo attraverso Galimberti - 200 Polaroid per 200 postcard d'autore

© Maurizio Galimberti | Maurizio Galimberti, Christo ready-made affezione n¯396
Dal 09 Giugno 2016 al 09 Luglio 2016
Rodengo Saiano | Brescia
Luogo: Franciacorta Outlet Village
Indirizzo: via Moretto 11
Curatori: Deodato Arte
Telefono per informazioni: +39 02 80886294
E-Mail info: galleria@deodato-arte.it
Mentre il mondo dell'arte ha gli occhi puntati sul Lago d'Iseo, in attesa di “Floating Piers”, l'ultima installazione di Christo, la Deodato Arte propone una sorta di retrospettiva del land artist, visto attraverso gli occhi e gli scatti di Maurizio Galimberti, il noto fotografo conosciuto come il maestro della Polaroid.
La galleria milanese infatti presenta in una grande mostra il ciclo “Christo ready-made d'affezione” di Maurizio Galimberti interamente dedicato agli impacchettamenti di Christo. Intitolata “READY-MADE: Christo attraverso Galimberti – 200 Polaroid per 200 postcard d’autore”, l’esposizione inaugurerà il 9 giugno presso lo Spazio Espositivo del Franciacorta Outlet Village di Rodengo Saiano (BS).
“Christo ready-made d'affezione” è una vastissima collezione di pezzi unici realizzata nel 2009 e ricordata nella produzione dell'instant artist come l'ultimo ciclo realizzato con vere Polaroid, prima che l'azienda americana cessasse la produzione delle pellicole istantanee.
Osservando alcune cartoline, comprate anni addietro già firmate da Christo, raffiguranti le installazioni di Christo e della moglie Jeanne-Claude, Galimberti ha ideato questo caratteristico ciclo di pezzi unici. Ogni singola opera è nata infatti da quelle cartoline: Galimberti ne ha fotografato alcuni dettagli con la sua Polaroid, ricollocando gli scatti sulla cartolina stessa, non prima di averli maneggiati e personalizzati con timbri e frottage.
In un'intervista realizzata dalla galleria Deodato Arte in occasione della stesura del catalogo dedicato a questi ready-made, Galimberti ha raccontato come è nata la collezione.
“La serie dedicata a Christo è nata da un’ossessione” - ha affermato l'artista. “Ero molto affascinato dai grandi paesaggi. Avevo visto una sua installazione e avevo pensato che mi sarebbe piaciuto interagire con esse. Dialogare, portare a casa l’opera, toccarla e poi rimetterla in galleria. E da lì è nato il progetto delle cartoline. Avevo queste cartoline firmate da lui e dalla moglie. Ho fatto una prova che mi è piaciuta molto e mi sono buttato in questo lavoro. Un lavoro che doveva essere caratterizzato da una forte matrice estetica (che credo abbia), da una componente di unicità e da una componente emozionale che mi fa stare bene. I giorni dello shooting sono stati giorni bellissimi. Stando seduto su un tavolo con davanti delle cartoline firmate da un autore, potevi fare dei viaggi pazzeschi. Il fatto di rimangiare con la tua fotografia una parte di quella cartolina e di riappiccicare sopra lo scatto è qualcosa di fantastico che ti fa dialogare con il lavoro dell’artista. E’ stato un lavoro di due o tre mesi. Un lavoro lungo, le foto sono tutte curate”.
Galimberti e Christo non si sono mai incontrati - così ha affermato lo stesso Galimberti. Tuttavia, il fotografo italiano è sicuro che Christo sia a conoscenza del progetto a lui dedicato in quanto, tramite amici in comune, Galimberti aveva fatto in modo che Christo ne prendesse visione e che da questo potesse magari nascere un nuovo progetto condiviso. Purtroppo però in quel periodo Christo stava molto male per via della scomparsa della moglie e Galimberti non ha mai ricevuto risposta.
L'intero ciclo conta centinaia di opere, tutti pezzi unici, nati appunto dalle cartoline delle installazioni di Christo e Jeanne-Claude, molte delle quali particolarmente iconiche del lavoro della coppia di Land Artist.
Vi sono per esempio molteplici opere dedicate all'impacchettamento del Pont Neuf di Parigi - un'installazione datata 1985 a cui hanno lavorato 300 addetti per fissare 41.800 metri quadrati di tessuto all'antico ponte francese.
Altrettante opere raccontano l'imballaggio del Reichstag di Berlino, un monumento che nella storia ha subito numerose trasformazioni. Nel 1995, 90 scalatori professionisti e altri 120 lavoratori rivestirono di polipropilene misto alluminio l'imponente struttura tedesca.
Indubbiamente suggestivo resta il retro delle opere - tutte incorniciate con cornice a doppio vetro, dove il vetro è sempre museale. Sul retro infatti il passepartout lascia scoperta sia la cartolina che la polaroid, dando la possibilità leggere la didascalia della cartolina e di scoprire di più a proposito dell'installazione di Christo.
Si può dire che questa serie sia stata realizzata a quattro mani (anzi sei, contando anche Jeanne-Claude, la moglie di Christo). La genialità dei Land Artist si unisce infatti alle peculiarità della fotografia di Galimberti che utilizza sempre Polaroid sulle quali lascia la sua incisiva impronta.
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