Alberto Biasi. Politipi
 
										 
										
										
																		
																																												Alberto Biasi, Dal bianco il nero, dalla notte il giorno, 1980, rilievo in tela e acrilico su tavola, 145x145 cm.
											
										
										
									Dal 26 May 2025 al 13 September 2025
Milano
Luogo: Dep Art Gallery
Indirizzo: Via Comelico 40
Orari: martedì - sabato ore 10.30 - 19.00; chiuso domenica e lunedì
Curatori: Federico Sardella, in collaborazione con Archivio Alberto Biasi
Telefono per informazioni: +39 02 36535620
Sito ufficiale: http://www.depart.it
								
								Dep Art Gallery è lieta di presentare “Alberto Biasi. Politipi”, quarta mostra monografica dedicata all’artista nato a Padova nel 1937, tra i più rappresentativi dell'arte ottico-dinamica internazionale.
La mostra, a cura di Federico Sardella e realizzata in collaborazione con l’Archivio Alberto Biasi, si concentra sulla serie di opere "Politipi", realizzate da Biasi a partire dalla fine degli anni Sessanta, nelle quali, oltre a cogliere quegli elementi tipici in grado di determinare tensioni percettive, ottiche e dinamiche, risulta evidente come i materiali e le strutture siano governate da una certa pittoricità tanto da risultare opere oggettuali e, al tempo stesso, dipinte.
I "Politipi" sono opere tridimensionali composte da più elementi accorpati o sovrapposti, che creano effetti di profondità e movimento attraverso la manipolazione dei materiali, delle luci e delle ombre, sempre considerando lo spazio: lo spazio della tela e della pittura.
Come lo stesso Biasi ha affermato, "L'arte non è solo una questione di forma, ma anche di energia e di movimento". I "Politipi" incarnano questo concetto, invitando lo spettatore e cogliere la variazione e l’ampliamento, a esplorare la relazione tra l'opera, lo spazio, i colori e la luce.
La serie "Politipi" rappresenta un momento cruciale nella ricerca artistica di Biasi, testimoniando la sua capacità di dare vita a elaborati intrisi di una spazialità ambientale che coinvolgono lo spettatore in un'esperienza sensoriale unica, interattiva e immersiva. "Il mio obiettivo è quello di creare un'opera che non sia solo un oggetto, ma un'esperienza", afferma l’artista definendo un metodo che, dal suo esordio alla fine degli anni Cinquanta, si è evoluto negli anni senza mai tradire i presupposti iniziali.
La scelta di concentrare il percorso espositivo su questo gruppo di lavori offre al pubblico l'opportunità di esplorare la profondità e la complessità di questa serie di elaborati così misteriosi e sensuali, in bilico tra pittura, oggetto, rilievo e scultura. Lavori in grado di determinare immagini mutevoli e sempre inedite così come luoghi percepibili in senso stretto in quanto tali che, a tutti gli effetti, determinano possibili compressioni e simultaneamente dilatazioni spaziali che riconducono l’immagine entro un perimetro, senza che questa possa però essere confinata nei suoi limiti.
 
Così come un in ambito tipografico o informatico con “politipo” si intende anche l’eventuale unione di due o più caratteri a scopi percettivi, ugualmente nei “Politipi” di Alberto Biasi il senso dell’unione, dell’accorpamento, della sovrapposizione, dell’attraversamento, della mimesi sino alla fusione, trova sviluppo nella giustapposizione di tecniche e di materiali in grado di rendere appieno il senso dell’impegno artistico di Biasi. Sfruttando le possibilità e le potenzialità di un materiale industriale, plastico e flessibile, come il PVC che viene sottoposto a torsioni che modificano la regolarità della disposizione verticale delle lamelle, unitamente alla pittura, la cui presenza è indiscutibile, Biasi coniuga le due condizioni – apparentemente inconciliabili – e va a determinare configurazioni personalissime e cromatismi cangianti.
Per l’occasione della mostra, pensata in stretta collaborazione con l’artista, sarà pubblicato un volume bilingue italiano inglese con la riproduzione di tutte le opere esposte e un lungo dialogo tra Alberto Biasi e Federico Sardella realizzato nello studio di Padova nell’aprile di questo anno.
 
Opening lunedì 26 maggio, ore 18:00
							
							La mostra, a cura di Federico Sardella e realizzata in collaborazione con l’Archivio Alberto Biasi, si concentra sulla serie di opere "Politipi", realizzate da Biasi a partire dalla fine degli anni Sessanta, nelle quali, oltre a cogliere quegli elementi tipici in grado di determinare tensioni percettive, ottiche e dinamiche, risulta evidente come i materiali e le strutture siano governate da una certa pittoricità tanto da risultare opere oggettuali e, al tempo stesso, dipinte.
I "Politipi" sono opere tridimensionali composte da più elementi accorpati o sovrapposti, che creano effetti di profondità e movimento attraverso la manipolazione dei materiali, delle luci e delle ombre, sempre considerando lo spazio: lo spazio della tela e della pittura.
Come lo stesso Biasi ha affermato, "L'arte non è solo una questione di forma, ma anche di energia e di movimento". I "Politipi" incarnano questo concetto, invitando lo spettatore e cogliere la variazione e l’ampliamento, a esplorare la relazione tra l'opera, lo spazio, i colori e la luce.
La serie "Politipi" rappresenta un momento cruciale nella ricerca artistica di Biasi, testimoniando la sua capacità di dare vita a elaborati intrisi di una spazialità ambientale che coinvolgono lo spettatore in un'esperienza sensoriale unica, interattiva e immersiva. "Il mio obiettivo è quello di creare un'opera che non sia solo un oggetto, ma un'esperienza", afferma l’artista definendo un metodo che, dal suo esordio alla fine degli anni Cinquanta, si è evoluto negli anni senza mai tradire i presupposti iniziali.
La scelta di concentrare il percorso espositivo su questo gruppo di lavori offre al pubblico l'opportunità di esplorare la profondità e la complessità di questa serie di elaborati così misteriosi e sensuali, in bilico tra pittura, oggetto, rilievo e scultura. Lavori in grado di determinare immagini mutevoli e sempre inedite così come luoghi percepibili in senso stretto in quanto tali che, a tutti gli effetti, determinano possibili compressioni e simultaneamente dilatazioni spaziali che riconducono l’immagine entro un perimetro, senza che questa possa però essere confinata nei suoi limiti.
Così come un in ambito tipografico o informatico con “politipo” si intende anche l’eventuale unione di due o più caratteri a scopi percettivi, ugualmente nei “Politipi” di Alberto Biasi il senso dell’unione, dell’accorpamento, della sovrapposizione, dell’attraversamento, della mimesi sino alla fusione, trova sviluppo nella giustapposizione di tecniche e di materiali in grado di rendere appieno il senso dell’impegno artistico di Biasi. Sfruttando le possibilità e le potenzialità di un materiale industriale, plastico e flessibile, come il PVC che viene sottoposto a torsioni che modificano la regolarità della disposizione verticale delle lamelle, unitamente alla pittura, la cui presenza è indiscutibile, Biasi coniuga le due condizioni – apparentemente inconciliabili – e va a determinare configurazioni personalissime e cromatismi cangianti.
Per l’occasione della mostra, pensata in stretta collaborazione con l’artista, sarà pubblicato un volume bilingue italiano inglese con la riproduzione di tutte le opere esposte e un lungo dialogo tra Alberto Biasi e Federico Sardella realizzato nello studio di Padova nell’aprile di questo anno.
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