Fabio Mauri. Opere dall'Apocalisse
![Fabio Mauri, Senza titolo [Apocalisse], 1983, tecnica mista su carta, cm. 70x100 Fabio Mauri, Senza titolo [Apocalisse], 1983, tecnica mista su carta, cm. 70x100](https://www.arte.it/foto/600x450/e1/123983-Fabio_Mauri_Senza_titolo_Apocalisse_1983_tecnica_mista_su_carta_cm_70x100_courtesy_Viasaterna_Hauser_and_Wirth_and_Studio_Fabio_Mauri.jpg)
© Viasaterna, Hauser and Wirth and Studio Fabio Mauri | Fabio Mauri, Senza titolo [Apocalisse], 1983, tecnica mista su carta, cm. 70x100
Dal 17 December 2021 al 1 April 2022
Milano
Luogo: Viasaterna
Indirizzo: Via Leopardi 32
Curatori: Francesca Alfano Miglietti
Telefono per informazioni: +39 02 36725378
E-Mail info: info@viasaterna.com
Sito ufficiale: http://www.viasaterna.com
Dal 17 dicembre 2021 all'1 aprile 2022 VIASATERNA ospita in esclusiva uno straordinario progetto espositivo: Fabio Mauri. Opere dall’Apocalisse.
La mostra, a cura di Francesca Alfano Miglietti, raccoglie per la prima volta una collezione di dipinti e disegni su carta provenienti dallo Studio Fabio Mauri: emozioni e visioni dell’artista che ha fatto dell’ideologia un materiale dell’arte.
Il progetto, organizzato in collaborazione con lo Studio Fabio Mauri e Hauser & Wirth, si muove su un registro espositivo che costituisce un itinerario unitario e coerente: un percorso intimo, in una raccolta di disegni, dipinti e fotografie che si presentano come vere e proprie opere su carta, e che comprendono la serie pressoché inedita dell’Apocalisse (degli anni Ottanta), degli Scorticati e alcuni Dramophone, in cui l’immagine del disco come “mondo già inciso” richiama il tema della predestinazione.
Il significato primo di “apocalisse” è “rivelazione”, gettar via ci che copre, togliere il velo, letteralmente “scoperta” o “disvelamento”, e Mauri, in queste opere, sembra voler rintracciare nel Caos una poeticità che indaga l’apocalisse non come ‘fine’ ma come incontro. Mauri non indietreggia mai, ma si attesta tra le pieghe di una linea che silenziosamente tocca l’interdetto, il proibito.
Fabio Mauri (1926-2009), che ha conosciuto in prima persona abissi, lacerazioni e inganni delle ideologie del Novecento, è considerato un esponente d’indiscusso rilievo delle neo- avanguardie della seconda metà del XX secolo. La sua attività è molto estesa e comprende installazioni, performance, teatro e scrittura. Autore di una personalissima indagine, durata tutta la vita, sull’insidiosa logica dell’arte, dell’ideologia e del totalitarismo, Mauri esplora la Storia filtrandola attraverso la lente del privato.
Questa prima grande mostra di opere su carta presenta una rara selezione dalla quale emerge una sofisticata indagine del lessico artistico di FABIO MAURI, opere che sottolineano la sua propensione per una delle forme pi intime dell’arte, il disegno, tracciando quello che da sempre è il tema centrale della sua poetica: una riflessione sull’arte come allusione alla condizione drammatica dell’uomo nella dialettica tra struttura e materia, tra forma, immagine e storia.
Scrive Francesca Alfano Miglietti “Disegni, appunti, frammenti, informazioni e deformazioni che si dispongono sui fogli come segreti. Appunti e frammenti che si oppongono al primato dell'unità e dell'identità, e che ha scelto l’instabilità e le insidie del molteplice, del diverso e del divenire. Le opere su carta di Fabio Mauri sono flussi di desideri e ossessioni situati al di qua della distinzione tra soggetto e oggetto, tra il sé e il mondo, tra le regole del diurno e il disordine del notturno”.
In contemporanea alla mostra Opere dall’Apocalisse, nelle sale di Palazzo Reale di Milano fino al 30 gennaio 2022, è aperta la mostra “Corpus Domini. Dal corpo glorioso alle rovine dell’anima” sempre a cura di Francesca Alfano Miglietti, in cui sono esposte alcune delle opere pi rigorose e importanti di FABIO MAURI come Il Muro Occidentale o del Pianto (1993), Cina ASIA Nuova (1996) e Rebibbia (2006).
La mostra, a cura di Francesca Alfano Miglietti, raccoglie per la prima volta una collezione di dipinti e disegni su carta provenienti dallo Studio Fabio Mauri: emozioni e visioni dell’artista che ha fatto dell’ideologia un materiale dell’arte.
Il progetto, organizzato in collaborazione con lo Studio Fabio Mauri e Hauser & Wirth, si muove su un registro espositivo che costituisce un itinerario unitario e coerente: un percorso intimo, in una raccolta di disegni, dipinti e fotografie che si presentano come vere e proprie opere su carta, e che comprendono la serie pressoché inedita dell’Apocalisse (degli anni Ottanta), degli Scorticati e alcuni Dramophone, in cui l’immagine del disco come “mondo già inciso” richiama il tema della predestinazione.
Il significato primo di “apocalisse” è “rivelazione”, gettar via ci che copre, togliere il velo, letteralmente “scoperta” o “disvelamento”, e Mauri, in queste opere, sembra voler rintracciare nel Caos una poeticità che indaga l’apocalisse non come ‘fine’ ma come incontro. Mauri non indietreggia mai, ma si attesta tra le pieghe di una linea che silenziosamente tocca l’interdetto, il proibito.
Fabio Mauri (1926-2009), che ha conosciuto in prima persona abissi, lacerazioni e inganni delle ideologie del Novecento, è considerato un esponente d’indiscusso rilievo delle neo- avanguardie della seconda metà del XX secolo. La sua attività è molto estesa e comprende installazioni, performance, teatro e scrittura. Autore di una personalissima indagine, durata tutta la vita, sull’insidiosa logica dell’arte, dell’ideologia e del totalitarismo, Mauri esplora la Storia filtrandola attraverso la lente del privato.
Questa prima grande mostra di opere su carta presenta una rara selezione dalla quale emerge una sofisticata indagine del lessico artistico di FABIO MAURI, opere che sottolineano la sua propensione per una delle forme pi intime dell’arte, il disegno, tracciando quello che da sempre è il tema centrale della sua poetica: una riflessione sull’arte come allusione alla condizione drammatica dell’uomo nella dialettica tra struttura e materia, tra forma, immagine e storia.
Scrive Francesca Alfano Miglietti “Disegni, appunti, frammenti, informazioni e deformazioni che si dispongono sui fogli come segreti. Appunti e frammenti che si oppongono al primato dell'unità e dell'identità, e che ha scelto l’instabilità e le insidie del molteplice, del diverso e del divenire. Le opere su carta di Fabio Mauri sono flussi di desideri e ossessioni situati al di qua della distinzione tra soggetto e oggetto, tra il sé e il mondo, tra le regole del diurno e il disordine del notturno”.
In contemporanea alla mostra Opere dall’Apocalisse, nelle sale di Palazzo Reale di Milano fino al 30 gennaio 2022, è aperta la mostra “Corpus Domini. Dal corpo glorioso alle rovine dell’anima” sempre a cura di Francesca Alfano Miglietti, in cui sono esposte alcune delle opere pi rigorose e importanti di FABIO MAURI come Il Muro Occidentale o del Pianto (1993), Cina ASIA Nuova (1996) e Rebibbia (2006).
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