Gianni Berengo Gardin fotografa lo studio di Giorgio Morandi

© Gianni Berengo Gardin

 

Dal 22 May 2025 al 28 September 2025

Perugia

Luogo: Galleria Nazionale dell’Umbria

Indirizzo: Corso Vannucci 19

Orari: dal lunedì alla domenica 08.30 – 19.30 (ultimo ingresso 18.30)

Curatori: Alessandra Mauro

Costo del biglietto: intero € 12.00; ridotto € 2.00; gratuito per i possessori della cardGNU e per gli aventi diritto

Telefono per informazioni: +39 075 5721009

E-Mail info: gnu@sistemamuseo.it

Sito ufficiale: http://gallerianazionaledellumbria.it


Dal 23 maggio al 28 settembre 2025, la Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia, nello spazio CAMERA OSCURA dedicato alla fotografia, allestito all’interno del percorso del museo perugino, ospita la mostra “Gianni Berengo Gardin fotografa lo studio di Giorgio Morandi”, a cura di Alessandra Mauro.

L’esposizione raccoglie 21 dei più significativi scatti realizzati da Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure, 1930) nel 1993, quando viene chiamato per documentare i luoghi dove ha lavorato il grande pittore emiliano, in occasione dell’apertura a Palazzo d’Accursio a Bologna del Museo Morandi. Prima di smantellare lo studio, era necessario che lo si immortalasse per sempre.

L’obiettivo di uno dei più importanti fotografi del Novecento penetra così negli ambienti dove sono nati i capolavori di Giorgio Morandi (Bologna, 1890-1964), per raccontare la stratificazione di luoghi tanto vissuti, l’usura e la familiarità evidente con quelle stanze che sono state abitate ogni giorno per anni.

Gianni Berengo Gardin entra così nell’intimità di Giorgio Morandi; si ferma sugli oggetti tante volte osservati e ritratti nelle tele. Con attento pudore, il fotografo registra lo spazio del pittore: il cappello lasciato sul letto, il materasso che sembra riportare ancora l’impronta del suo corpo, per proporre un piccolo grande “viaggio in una stanza” che ha la portata di una vera avventura esistenziale. Ma soprattutto Berengo Gardin fissa attraverso l’obiettivo i vasi, le bottiglie, i piatti, le caffettiere e tutte le cose che Morandi ha disposto con sapienza e ordine, prima e dopo averle riprodotte nei suoi quadri. All’interno di CAMERA OSCURA, osserviamo quindi il dietro le quinte del lavoro del maestro, con la possibilità di comprendere ancora meglio il segreto dei suoi dipinti.

Gianni Berengo Gardin fotografa lo studio di Giorgio Morandi” anche nella sua ‘spazialità’ intende omaggiare l’arte di Berengo Gardin, evocando, nella mente del visitatore, lo studio, il luogo raccolto, intimo, della creazione artistica.

Grazie a due eccezionali prestiti dal Museo Morandi di Bologna – Giorgio Morandi, Natura morta, 1951, olio su tela; Giorgio Morandi, Natura morta con oggetti bianchi su fondo scuro, 1930, incisione all’acquaforte da matrice di rame – l’esposizione perugina crea un inedito confronto tra le immagini di Berengo Gardin, nel loro impeccabile bianco e nero, e i colori delicatissimi di Morandi, che ha trasformato un’ossessione in pura poesia: la documentazione fotografica diventa evocazione poetica, registrazione puntuale di una pratica artistica fatta di misura e contemplazione.

La mostra è realizzata in collaborazione con il Museo Morandi di Bologna, con lo Studio Berengo Gardin di Milano e con il supporto de L’orologio società cooperativa – Business Unit Sistema Museo.
Catalogo Silvana Editoriale.

Gianni Berengo Gardin, nato a Santa Margherita Ligure nel 1930, è uno dei protagonisti della fotografia italiana del Novecento. Dopo aver vissuto in diverse città europee, si stabilisce a Milano nel 1965, avviando una carriera da professionista focalizzata sul reportage, l’indagine sociale, l’architettura e il paesaggio. Collabora con numerose testate italiane e internazionali, ma privilegia la pubblicazione di libri fotografici, oltre 260.
Dal 1954 lavora per Il Mondo di Mario Pannunzio, poi per il Touring Club Italiano e per aziende come Olivetti, Fiat, IBM, documentando anche per trent’anni i progetti di Renzo Piano. Le sue opere sono state presentate in più di 360 mostre, tra cui il Guggenheim di New York, la Biennale di Venezia e il MAXXI di Roma. Ha realizzato anche reportage di denuncia, come quello sulle Grandi Navi a Venezia.
Tra i principali riconoscimenti ricevuti figurano il Prix Brassaï (1990), il Leica Oskar Barnack Award (1995), il Lucie Award alla carriera (2008) e il Leica Hall of Fame Award (2017). Le sue fotografie sono conservate in importanti collezioni internazionali, tra cui il MoMA di New York, la Bibliothèque Nationale di Parigi e il Museo Reina Sofía di Madrid.

Giorgio Morandi (1890–1964), tra i maggiori artisti italiani del Novecento, ha vissuto e lavorato a Bologna, dedicandosi quasi esclusivamente alla natura morta e a paesaggi intimi. Dopo la formazione all’Accademia di Belle Arti, entra in contatto con le avanguardie, ma sviluppa presto uno stile personale, introspettivo e contemplativo, influenzato da Cézanne e dai maestri del Rinascimento.
Legato per un breve periodo alla Metafisica, Morandi sceglie però un linguaggio più concreto, incentrato sull’osservazione del reale. Le sue composizioni – bottiglie, vasi, scatole e scorci domestici – nascono da un paziente studio della forma, della luce e dei toni, trasformando oggetti quotidiani in visioni poetiche, essenziali e sospese nel silenzio.

Il progetto Camera Oscura. La Galleria Nazionale dell’Umbria per la fotografia, curato da Marina Bon Valsassina e Costanza Neve, esplora la fotografia come linguaggio artistico e tecnico capace di raccontare la realtà e le emozioni umane. Ispirandosi al principio ottico della camera oscura, il progetto pone al centro il dialogo tra luce e ombra, cuore stesso della fotografia.
All’interno di uno spazio immersivo e suggestivo, il percorso espositivo invita a riflettere sui concetti fondamentali della fotografia – tempo, esposizione, profondità, messa a fuoco – rivelando il legame tra l’arte del passato e quella contemporanea. Una luce al neon introduce i visitatori in questo ambiente “segreto”, dove la fotografia si afferma come visione e narrazione.

INAUGURAZIONE Giovedì 22 maggio 2025, ore 17.30

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