La Natura Morta: ieri ed oggi

La Natura Morta: ieri ed oggi, GAMeC CentroArteModerna di Pisa
Dal 14 Febbraio 2015 al 25 Febbraio 2015
Pisa
Luogo: GAMeC CentroArteModerna di Pisa
Indirizzo: lungarno Mediceo 26
Orari: 10-12,30 / 16,30-19,00 (feriali); domenica 15 Febbraio 17-19,30 (festivi telefonare) ; chiuso lunedì
Curatori: Massimiliano Sbrana
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 050 542630
E-Mail info: info@centroartemoderna.com
Sito ufficiale: http://www.centroartemoderna.com
Si inaugura Sabato 14 febbraio 2015 alle ore 17,30 presso il GAMeC CentroArteModerna di Pisa, curata da Massimiliano Sbrana, la mostra "La Natura Morta: ieri ed oggi".
Il termine "natura morta" coniato nel tardo Rinascimento, è presente con traduzioni sostanzialmente affini nel significato in molte lingue europee, per gli inglesi si dice "still-life" (vita ferma) , in Germania "stil leben", in Spagna "naturaliza muerta", per gli antichi greci le nature morte si definivano "xenia", letteralmente "doni ospitali", dal vocabolo xenos, ospite.
Sul piano concettuale, rappresentare una natura morta ha un significato fortemente innovativo, vuol dire passare dal primitivo rapporto dell'uomo con le cose viste secondo la funzione che l'uomo stesso ha loro convenzionalmente attribuito, subordinandole a sé in quanto oggetti inanimati, ad una considerazione delle cose di per sé stesse portatrici di significati e di valori estetici autonomi ed in un certo senso poste sullo stesso piano della figura umana.
L’arrivo della modernità vede l’ascesa della natura morta dall’ultimo gradino della gerarchia accademica. Il genere, proprio per il fatto di mostrare oggetti inanimati, è poco considerato dalla critica ufficiale, mentre diventa una specie di bandiera per i realisti di fine Ottocento, convinti che sarebbe venuto il giorno in cui una carota avrebbe significato una rivoluzione.
Il Cubismo, influenzato da Cezanne, sceglie la rappresentazione degli oggetti come luogo ideale per le proprie sperimentazioni pittoriche. Il genere si presta infatti alle indagini su spazi e volumi perché, come sostiene Braque, la natura morta offre uno “spazio tattile”, una realtà che può essere manipolata.
Un altro tipo di scomposizione dell’immagine è quella praticata dal Futurismo, in cui la disgregazione della realtà è resa nella sua componente dinamica e non in quella statica tipica del cubismo. Completa il quadro complesso delle vicende artistiche del secondo dopoguerra la convivenza di correnti figurative e non figurative, le prime rappresentate, tra gli altri, da Giorgio Morandi, che sceglie di muoversi su un terreno al confine tra rappresentazione di oggetti reali e istanze simboliche.
A partire poi dagli anni ‘50 del Novecento nascono le contaminazioni, le integrazioni. Le iconografie, di solito separate, per esempio il nudo e la natura morta, si uniscono. Andy Warhol, negli anni del boom economico, prende ispirazione dallo sterminato inventario di immagini dei mass media, trasformando gli stilemi con cui l’artista si è sempre rivolto alla rappresentazione dell’oggetto.
Pop Art, Azionismo e Arte Povera ridefiniscono le possibilità della natura morta, filtrando i riferimenti al passato attraverso una sperimentazione tecnica spesso estrema e testimoniando inequivocabilmente che la natura morta, nell’arte moderna e contemporanea, pur avendo subito una metamorfosi, è tutt’altro che scomparsa.
Ecco gli artisti presenti a questa edizione:
Stefano Ballantini, Aantonio Barberi, Piero Bernardini, Ada Bertasi, Alberto Berti, Luciano Borin, Cinzia Capece, Mimmo Corrado, Paolo Dell'Aiuto, Marco Dolfi, Sergio Frascari, Selene Frosini, Renzo Galardini, Renato Guttuso, Carlo Lapucci, Italo Lotti, Alberto Martini, Uliano Martini, Renzo Mezzacapo, Guido Morelli, Paolo Fidanzi, Piergiorgio Pistelli, Ferruccio Pizzanelli, Aldo Righetti, Anna Maria Ruggi, Renato Santini, Alessandro Volpi
Il termine "natura morta" coniato nel tardo Rinascimento, è presente con traduzioni sostanzialmente affini nel significato in molte lingue europee, per gli inglesi si dice "still-life" (vita ferma) , in Germania "stil leben", in Spagna "naturaliza muerta", per gli antichi greci le nature morte si definivano "xenia", letteralmente "doni ospitali", dal vocabolo xenos, ospite.
Sul piano concettuale, rappresentare una natura morta ha un significato fortemente innovativo, vuol dire passare dal primitivo rapporto dell'uomo con le cose viste secondo la funzione che l'uomo stesso ha loro convenzionalmente attribuito, subordinandole a sé in quanto oggetti inanimati, ad una considerazione delle cose di per sé stesse portatrici di significati e di valori estetici autonomi ed in un certo senso poste sullo stesso piano della figura umana.
L’arrivo della modernità vede l’ascesa della natura morta dall’ultimo gradino della gerarchia accademica. Il genere, proprio per il fatto di mostrare oggetti inanimati, è poco considerato dalla critica ufficiale, mentre diventa una specie di bandiera per i realisti di fine Ottocento, convinti che sarebbe venuto il giorno in cui una carota avrebbe significato una rivoluzione.
Il Cubismo, influenzato da Cezanne, sceglie la rappresentazione degli oggetti come luogo ideale per le proprie sperimentazioni pittoriche. Il genere si presta infatti alle indagini su spazi e volumi perché, come sostiene Braque, la natura morta offre uno “spazio tattile”, una realtà che può essere manipolata.
Un altro tipo di scomposizione dell’immagine è quella praticata dal Futurismo, in cui la disgregazione della realtà è resa nella sua componente dinamica e non in quella statica tipica del cubismo. Completa il quadro complesso delle vicende artistiche del secondo dopoguerra la convivenza di correnti figurative e non figurative, le prime rappresentate, tra gli altri, da Giorgio Morandi, che sceglie di muoversi su un terreno al confine tra rappresentazione di oggetti reali e istanze simboliche.
A partire poi dagli anni ‘50 del Novecento nascono le contaminazioni, le integrazioni. Le iconografie, di solito separate, per esempio il nudo e la natura morta, si uniscono. Andy Warhol, negli anni del boom economico, prende ispirazione dallo sterminato inventario di immagini dei mass media, trasformando gli stilemi con cui l’artista si è sempre rivolto alla rappresentazione dell’oggetto.
Pop Art, Azionismo e Arte Povera ridefiniscono le possibilità della natura morta, filtrando i riferimenti al passato attraverso una sperimentazione tecnica spesso estrema e testimoniando inequivocabilmente che la natura morta, nell’arte moderna e contemporanea, pur avendo subito una metamorfosi, è tutt’altro che scomparsa.
Ecco gli artisti presenti a questa edizione:
Stefano Ballantini, Aantonio Barberi, Piero Bernardini, Ada Bertasi, Alberto Berti, Luciano Borin, Cinzia Capece, Mimmo Corrado, Paolo Dell'Aiuto, Marco Dolfi, Sergio Frascari, Selene Frosini, Renzo Galardini, Renato Guttuso, Carlo Lapucci, Italo Lotti, Alberto Martini, Uliano Martini, Renzo Mezzacapo, Guido Morelli, Paolo Fidanzi, Piergiorgio Pistelli, Ferruccio Pizzanelli, Aldo Righetti, Anna Maria Ruggi, Renato Santini, Alessandro Volpi
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
renato guttuso ·
alberto martini ·
marco dolfi ·
renzo galardini ·
stefano ballantini ·
mimmo corrado ·
gamec centroartemoderna di pisa ·
aantonio barberi ·
piero bernardini ·
ada bertasi ·
alberto berti ·
luciano borin ·
cinzia capece ·
paolo dell aiuto ·
sergio frascari ·
selene frosini ·
carlo lapucci ·
italo lotti ·
uliano martini e al
COMMENTI

-
Dal 15 marzo 2025 al 20 luglio 2025 Roma | Museo Storico della Fanteria
Frida Kahlo through the lens of Nickolas Muray
-
Dal 14 marzo 2025 al 14 settembre 2025 Firenze | Palazzo Vecchio / Museo Novecento / Piazza della Signoria
THOMAS J PRICE IN FLORENCE
-
Dal 15 marzo 2025 al 15 giugno 2025 Perugia | Galleria Nazionale dell’Umbria
Fratello Sole, Sorella Luna. La Natura nell’Arte, tra Beato Angelico e Corot
-
Dal 15 marzo 2025 al 29 giugno 2025 Parma | Fondazione Magnani-Rocca
FLORA. L’incanto dei fiori nell’arte italiana dal Novecento a oggi
-
Dal 12 marzo 2025 al 15 giugno 2025 Ferrara | Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah - MEIS
Bellissima Ester. Purim, una storia senza tempo
-
Dal 11 marzo 2025 al 09 gennaio 2026 Brescia | Pinacoteca Tosio Martinengo
Giovanni Battista Gigola. Due scene socratiche / Giuseppe Bezzuoli. La Nascita di Venere