Maddalena. Caravaggio e Canova

Caravaggio, Maddalena in estasi, ca.1606, olio su tela, 106,5x91 cm. Collezione privata
Dal 1 May 2021 al 21 November 2021
Possagno | Treviso
Luogo: Museo Gypsotheca Antonio Canova
Indirizzo: Via Canova 74
Orari: dal Martedì alla Domenica 10:00 – 18:00. Ultimo ingresso 30 minuti prima dell’orario di chiusura
Enti promotori:
- Patrocinio el Comune di Possagno
Sito ufficiale: http://www.museocanova.it
«Difficile immaginare due artisti più lontani di Caravaggio e Canova. Ma, a dispetto di quello che sembrerebbe logico, Canova non ha forse mai visto “la Maddalena” di Caravaggio, e non tanto perché essa sia tra le opere più tardivamente apparse con il nome di Caravaggio, ma per una ragione profondamente estetica, di opposte visioni della religione, della bellezza, del dolore».
Vittorio Sgarbi
Un inedito dialogo tra due immensi artisti, Caravaggio e Canova, sarà protagonista delle sale del Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno.
Il punto di contatto, in questa esposizione, è un soggetto realizzato da entrambi: La Maddalena.
«La Santa Maria Maddalena – spiega Vittorio Sgarbi – è una donna che non si è distinta per la sua vita castigata, per la preghiera e per le azioni condotte in ordine ai principi cristiani. Esattamente l’opposto. È una donna vissuta nel peccato, anche se è guardata da Cristo come una presenza vicina. Infatti, il loro è un rapporto affettivo e intenso, in cui Gesù rispetta anche la vita peccaminosa della donna. Il suo peccato non è respinto o guardato con riprovazione, ma è una condizione umana, nella natura della donna, che Cristo comprende, ammette e legittima.». In estasi, con la testa reclinata all’indietro e lo sguardo perduto, la Maddalena in estasi di Caravaggio occupa quasi tutto lo spazio del dipinto, contro un indefinito sfondo buio. La luce colpisce il volto su cui scendono le lacrime e sfiora i lunghi capelli dorati, indirizzando lo sguardo sulle mani intrecciate. La camicia bianca dalle pieghe lunghe si apre sul petto, scoprendo la spalla definita dalla luce mentre la veste rossa copre le gambe.
La Maddalena distesa di Antonio Canova rappresenta una fase fondamentale del processo creativo seguito dall’Artista, fu terminata nel 1819 e venne esposta nel suo studio romano, come testimoniano alcune lettere dove viene definita: “Maddalena seconda giacente, e in atteggiamento di un soave e languido abbandono per eccessivo dolore”. Canova attese qualche anno alla realizzazione del marmo, oggi disperso. A caratterizzare l’opera vi sono il potente pathos e, come in altre figure giacenti realizzate nella fase finale della carriera dello Scultore, la svolta naturalistica.
«Per Intesa Sanpaolo è un onore sostenere questa importante mostra che mette in scena un inedito dialogo tra Caravaggio e Canova, i cui capolavorisono valorizzati anche nelle nostre collezioni all’interno del polo museale delle Gallerie d’Italia. Per la nostra Banca la cultura ha un valore strategico per il rilancio del Paese e può rappresentare un motore per la rinascita dei nostri territori, anche per i valori immateriali che sa generare in termini di coesione sociale e valorizzazione delle tradizioni - dichiara Francesca Nieddu, direttore regionale Veneto Est e Friuli Venezia Giulia -. Fin dalle prime fasi dell’emergenza sanitaria, infatti, il Gruppo ha messo in atto una serie iniziative immediate e concrete per far fronte alle esigenze sanitarie ed economiche senza mai trascurare gli aspetti culturali e artistici del Paese.»
La Direttrice del Museo Gypsotheca Antonio Canova, Moira Mascotto, a proposito dell’iniziativa dichiara: «Il soggetto della Maddalena è molto ben rappresentato nel corpus di opere realizzate da Canova, sia come pittore sia come scultore: all’interno del Tempio di Possagno abbiamo la grande pala d’altare con la DeposizionedallaCrocenellaqualeMaddalena,postasullatosinistro,vienerappresentatariversasul corpo del Cristo morto. Nello stesso periodo l’Artista ritornò sul soggetto, dipingendo una Maddalena penitente, oggi dispersa. Così avvenne in scultura e, negli ultimi anni della sua vita, Canova realizzò una Maddalena giacente: non si conosce il destino del marmo ma il Museo Gypsotheca Antonio Canova conserva sia il bozzetto in argilla che il modello in gesso. Queste due testimonianze sono fondamentali perché ci permettono di apprezzare Canova nella fase della maturità. Per il nostro Museo e per i suoi visitatori, è un privilegio poter godere dellaMaddalena giacente del grandeScultore in dialogo con laMaddalena in estasi di Caravaggio: i due capolavori coinvolgono e travolgono in un turbinio di emozioni l’osservatore».
Il progetto, in collaborazione con la Fondazione Canova ONLUS, è realizzato da Contemplazioni grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo.
Vittorio Sgarbi
Un inedito dialogo tra due immensi artisti, Caravaggio e Canova, sarà protagonista delle sale del Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno.
Il punto di contatto, in questa esposizione, è un soggetto realizzato da entrambi: La Maddalena.
«La Santa Maria Maddalena – spiega Vittorio Sgarbi – è una donna che non si è distinta per la sua vita castigata, per la preghiera e per le azioni condotte in ordine ai principi cristiani. Esattamente l’opposto. È una donna vissuta nel peccato, anche se è guardata da Cristo come una presenza vicina. Infatti, il loro è un rapporto affettivo e intenso, in cui Gesù rispetta anche la vita peccaminosa della donna. Il suo peccato non è respinto o guardato con riprovazione, ma è una condizione umana, nella natura della donna, che Cristo comprende, ammette e legittima.». In estasi, con la testa reclinata all’indietro e lo sguardo perduto, la Maddalena in estasi di Caravaggio occupa quasi tutto lo spazio del dipinto, contro un indefinito sfondo buio. La luce colpisce il volto su cui scendono le lacrime e sfiora i lunghi capelli dorati, indirizzando lo sguardo sulle mani intrecciate. La camicia bianca dalle pieghe lunghe si apre sul petto, scoprendo la spalla definita dalla luce mentre la veste rossa copre le gambe.
La Maddalena distesa di Antonio Canova rappresenta una fase fondamentale del processo creativo seguito dall’Artista, fu terminata nel 1819 e venne esposta nel suo studio romano, come testimoniano alcune lettere dove viene definita: “Maddalena seconda giacente, e in atteggiamento di un soave e languido abbandono per eccessivo dolore”. Canova attese qualche anno alla realizzazione del marmo, oggi disperso. A caratterizzare l’opera vi sono il potente pathos e, come in altre figure giacenti realizzate nella fase finale della carriera dello Scultore, la svolta naturalistica.
«Per Intesa Sanpaolo è un onore sostenere questa importante mostra che mette in scena un inedito dialogo tra Caravaggio e Canova, i cui capolavorisono valorizzati anche nelle nostre collezioni all’interno del polo museale delle Gallerie d’Italia. Per la nostra Banca la cultura ha un valore strategico per il rilancio del Paese e può rappresentare un motore per la rinascita dei nostri territori, anche per i valori immateriali che sa generare in termini di coesione sociale e valorizzazione delle tradizioni - dichiara Francesca Nieddu, direttore regionale Veneto Est e Friuli Venezia Giulia -. Fin dalle prime fasi dell’emergenza sanitaria, infatti, il Gruppo ha messo in atto una serie iniziative immediate e concrete per far fronte alle esigenze sanitarie ed economiche senza mai trascurare gli aspetti culturali e artistici del Paese.»
La Direttrice del Museo Gypsotheca Antonio Canova, Moira Mascotto, a proposito dell’iniziativa dichiara: «Il soggetto della Maddalena è molto ben rappresentato nel corpus di opere realizzate da Canova, sia come pittore sia come scultore: all’interno del Tempio di Possagno abbiamo la grande pala d’altare con la DeposizionedallaCrocenellaqualeMaddalena,postasullatosinistro,vienerappresentatariversasul corpo del Cristo morto. Nello stesso periodo l’Artista ritornò sul soggetto, dipingendo una Maddalena penitente, oggi dispersa. Così avvenne in scultura e, negli ultimi anni della sua vita, Canova realizzò una Maddalena giacente: non si conosce il destino del marmo ma il Museo Gypsotheca Antonio Canova conserva sia il bozzetto in argilla che il modello in gesso. Queste due testimonianze sono fondamentali perché ci permettono di apprezzare Canova nella fase della maturità. Per il nostro Museo e per i suoi visitatori, è un privilegio poter godere dellaMaddalena giacente del grandeScultore in dialogo con laMaddalena in estasi di Caravaggio: i due capolavori coinvolgono e travolgono in un turbinio di emozioni l’osservatore».
Il progetto, in collaborazione con la Fondazione Canova ONLUS, è realizzato da Contemplazioni grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo.
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