Ahmet Güneştekin Yoktunuz (Eravate assenti)

Ahmet Güneştekin, Angeli buffi, 2020, tecnica mista, cm 270x 390x30
Dal 1 July 2025 al 28 September 2025
Roma
Luogo: Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea
Indirizzo: Viale belle Arti 131
Orari: Mar - Dom 9 - 19 | Lun chiuso
Curatori: Sergio Risaliti, Paola Marino
Costo del biglietto: 15 €
Telefono per informazioni: +39 06 322981
E-Mail info: gan-amc@cultura.gov.it
Sito ufficiale: http://gnamc.cultura.gov.it/
Immaginate una parete alta quattro metri, nera come la cenere, costruita con oggetti quotidiani recuperati tra le macerie: cucchiai, scarpe, frammenti di finestre, vite. È questa l’opera totemica di Ahmet Güneştekin, artista turco di origini curde, che nella mostra YOKTUNUZ (“Eravate assenti”) intreccia miti antichi e ferite contemporanee, in un confronto emozionante con i capolavori della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.
Le sue installazioni e sculture – potenti, vibranti, stratificate – sono un viaggio simbolico nell’anima del Mediterraneo, dalla Mesopotamia all’Anatolia, tra leggende sepolte e dolori collettivi. Ma dietro ogni lavoro pulsa un’urgenza politica: raccontare chi è stato dimenticato. Minoranze, migranti, popoli in fuga, assenze che pesano come il nero che domina la sua estetica formale, in contrasto struggente con i bianchi assoluti del Canova a cui l’artista dialoga frontalmente.
Güneştekin non espone solo arte: mette in scena una tensione. Tra bellezza e rovina, passato e presente, Storia ufficiale e memorie negate. Un invito a guardare – e ricordare – senza distogliere lo sguardo.
Le sue installazioni e sculture – potenti, vibranti, stratificate – sono un viaggio simbolico nell’anima del Mediterraneo, dalla Mesopotamia all’Anatolia, tra leggende sepolte e dolori collettivi. Ma dietro ogni lavoro pulsa un’urgenza politica: raccontare chi è stato dimenticato. Minoranze, migranti, popoli in fuga, assenze che pesano come il nero che domina la sua estetica formale, in contrasto struggente con i bianchi assoluti del Canova a cui l’artista dialoga frontalmente.
Güneştekin non espone solo arte: mette in scena una tensione. Tra bellezza e rovina, passato e presente, Storia ufficiale e memorie negate. Un invito a guardare – e ricordare – senza distogliere lo sguardo.
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