Ines Facchin. Appunti di viaggio. Le città di Ines
Ines Facchin. Le città di Ines. Le città di Ines, Biblioteca Elsa Morante, Roma
Dal 3 March 2014 al 12 March 2014
Roma
Luogo: Biblioteca Elsa Morante
Indirizzo: via Adolfo Cozza 7
Enti promotori:
- Raggio Verde edizioni
- Biblioteca “Elsa Morante”
- Assessorato alla Cultura di Roma Capitale
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 56339582 / 339 4487602
E-Mail info: elsamorante@bibliotechediroma.it
Sito ufficiale: http://www.bibliotu.it
Si intitola “Le città di Ines” la mostra fotografica di Ines Facchin organizzata da il Raggio Verde edizioni in collaborazione con la Biblioteca “Elsa Morante” di Ostia e l’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale. Vernissage lunedì 3 marzo, ore 17. Presentano l’artista l’antropologo e scrittore Maurizio Nocera e Antonietta Fulvio direttore responsabile di Arte e Luoghi, edizioni Il Raggio Verde. La mostra potrà essere visitata fino al 12 marzo 2014 con il seguente orari di apertura: lunedì 9-13 15/19; dal martedì al giovedì: 9-19; orario continuato, venerdì: 9-22. Ingresso libero
Nel solco del progetto artistico iniziato a Lecce con la mostra “Le città invisibili” la fotografa romana continua il suo “nomadismo artistico” alla ricerca di nuovi sguardi su grandi e piccole città del mondo. Con la sua inseparabile Leica Ines Facchin scava e scova nei centri urbani come nelle periferie quelle architetture di luce nascoste nei riflessi che da sempre ama fotografare. Ogni scatto è una scoperta sempre nuova. Un gioco cromatico fatto di texture pittoriche di campiture di colori, ora abbaglianti ora sfumati, che diventano come una sorta di dna topografico dei luoghi visitati da Parigi a Roma, Venezia, Napoli, Firenze, Bukara, San Pietroburgo, Astana... Nessun artificio, nessun filtro è stato utilizzato per ottenere le immagini che, svela l’autrice, sono il frutto di un’intuizione, di un modo particolare di fissare l’obiettivo sfruttando leggi ottiche, dalla riflessione all’assorbimento del colore e della luce attraverso la materia dei corpi che reagiscono in modo diverso a seconda della superficie, dell’incidenza della luminosità che li attraversa.
“Cosa veramente cerca l’artista Ines Facchin quando fissa lo sguardo su un punto della terra, sul suo magma substratico, dentro una bolla d’acqua, in un ristagno in mezzo alla strada, su una parete di un grattacielo dilavata dalla pioggia? Su un punto, un punto qualsiasi, ma che sia un punto micron? Cosa vuole comunicare, cosa vuole dirci? Scrive nella presentazione in catalogo il professore Maurizio Nocera che aggiunge “Forse Ines, attraverso le sue immagini trasfigurate, apparentemente indecifrabili, intende farci immergere empaticamente in una dimensione modificata dello stato di coscienza, dove suoni, luci, linee, sensazioni olfattive e uditive stravolgono il senso conformistico di una realtà spesso banale.”.
Ines Facchin è nata a Roma nel 1950 dove vive e lavora. Dopo il conseguimento del diploma di Liceo Artistico, Ines Facchin ha seguito il corso di disegno del nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, i corsi di studio delle tecniche di restauro in pittura e dell’iconografia nell’immagine femminile in pittura presso l’Università delle Donne di Roma, e si è laureata in Architettura. Ha la passione per la costruzione del disegno e del progetto architettonico, sempre presente quando poggia il suo sguardo su un qualsiasi dettaglio del mondo reale, che risulta trasfigurato, indecifrabile. Questo fa di lei un’artista dotata di spiccato talento e di grande sensibilità, capace di vedere ciò che sfugge all’occhio comune e di studiare una nuova visione del reale. Amante dei viaggi, in compagnia della sua inseparabile Leica, ha fermato nei suoi scatti particolari intriganti dei più disparati paesaggi urbani: New York, Amsterdam, Madrid, Barcellona, Vienna, Praga, Lisbona, Bilbao…senza tralasciare le splendide città italiane Roma in primis, e poi Venezia, Trani, Lecce, Siracusa, Cagliari.
Nel solco del progetto artistico iniziato a Lecce con la mostra “Le città invisibili” la fotografa romana continua il suo “nomadismo artistico” alla ricerca di nuovi sguardi su grandi e piccole città del mondo. Con la sua inseparabile Leica Ines Facchin scava e scova nei centri urbani come nelle periferie quelle architetture di luce nascoste nei riflessi che da sempre ama fotografare. Ogni scatto è una scoperta sempre nuova. Un gioco cromatico fatto di texture pittoriche di campiture di colori, ora abbaglianti ora sfumati, che diventano come una sorta di dna topografico dei luoghi visitati da Parigi a Roma, Venezia, Napoli, Firenze, Bukara, San Pietroburgo, Astana... Nessun artificio, nessun filtro è stato utilizzato per ottenere le immagini che, svela l’autrice, sono il frutto di un’intuizione, di un modo particolare di fissare l’obiettivo sfruttando leggi ottiche, dalla riflessione all’assorbimento del colore e della luce attraverso la materia dei corpi che reagiscono in modo diverso a seconda della superficie, dell’incidenza della luminosità che li attraversa.
“Cosa veramente cerca l’artista Ines Facchin quando fissa lo sguardo su un punto della terra, sul suo magma substratico, dentro una bolla d’acqua, in un ristagno in mezzo alla strada, su una parete di un grattacielo dilavata dalla pioggia? Su un punto, un punto qualsiasi, ma che sia un punto micron? Cosa vuole comunicare, cosa vuole dirci? Scrive nella presentazione in catalogo il professore Maurizio Nocera che aggiunge “Forse Ines, attraverso le sue immagini trasfigurate, apparentemente indecifrabili, intende farci immergere empaticamente in una dimensione modificata dello stato di coscienza, dove suoni, luci, linee, sensazioni olfattive e uditive stravolgono il senso conformistico di una realtà spesso banale.”.
Ines Facchin è nata a Roma nel 1950 dove vive e lavora. Dopo il conseguimento del diploma di Liceo Artistico, Ines Facchin ha seguito il corso di disegno del nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, i corsi di studio delle tecniche di restauro in pittura e dell’iconografia nell’immagine femminile in pittura presso l’Università delle Donne di Roma, e si è laureata in Architettura. Ha la passione per la costruzione del disegno e del progetto architettonico, sempre presente quando poggia il suo sguardo su un qualsiasi dettaglio del mondo reale, che risulta trasfigurato, indecifrabile. Questo fa di lei un’artista dotata di spiccato talento e di grande sensibilità, capace di vedere ciò che sfugge all’occhio comune e di studiare una nuova visione del reale. Amante dei viaggi, in compagnia della sua inseparabile Leica, ha fermato nei suoi scatti particolari intriganti dei più disparati paesaggi urbani: New York, Amsterdam, Madrid, Barcellona, Vienna, Praga, Lisbona, Bilbao…senza tralasciare le splendide città italiane Roma in primis, e poi Venezia, Trani, Lecce, Siracusa, Cagliari.
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