Magna Mater: tra Roma e Zama

Dal 6 June 2025 al 5 November 2025
Roma
Luogo: Parco archeologico del Colosseo
Indirizzo: Largo della Salara Vecchia
Orari: Curia martedì-venerdì 10.00-17.30, sabato-lunedì 9.00-18.15 Uccelliere 9.00-18.30 Ninfeo Pioggia 9.00-18.15 Museo Boni 9.00-18.45 Tempio di Romolo 9.00-18.30. Dal 1° ottobre al 26 ottobre saranno anticipate le chiusure di 45’. Dal 27 ottobre al 5 novembre l’orario sarà ulteriormente ridotto
Curatori: Alfonsina Russo, Tarek Baccouche, Roberta Alteri, Alessio De Cristofaro e Sondès Douggui-Roux con Patrizio Pensabene, Aura Picchione e Angelica Pujia
Enti promotori:
- Parco archeologico del Colosseo in collaborazione con l’Institut National du Patrimoine Tunisien
Costo del biglietto: Intero € 18,00 Ridotto per cittadini europei dai 18 anni fino al giorno del compimento del 25esimo anno di età € 2,00 Ridotto R.A.P. (per gli Amici del PArCo) € 14,00 Ridotto Roma Pass € 11,50
Sito ufficiale: http://colosseo.it
Promossa dal Parco archeologico del Colosseo in collaborazione con l’Institut National du Patrimoine Tunisien, è curata da Alfonsina Russo, Tarek Baccouche, Roberta Alteri, Alessio De Cristofaro e Sondès Douggui-Roux con Patrizio Pensabene, Aura Picchione e Angelica Pujia.
Al centro dell’esposizione è la figura della Magna Mater – la Grande Madre – antica divinità dalle molteplici identità (Kubaba, Cibele, Kybele, Meter Theon), venerata per oltre un millennio in Anatolia, Grecia e Roma. La mostra ne ripercorre origini e trasformazioni, dal culto frigio all’adozione ufficiale a Roma nel 204 a.C., quando – secondo il responso dei Libri Sibillini – la sua immagine aniconica fu trasferita da Pessinunte al Palatino, divenendo simbolo di salvezza e rigenerazione per l’Urbe.
Il percorso espositivo si snoda attraverso sei sedi all’interno del Parco, offrendo un viaggio immersivo nella storia e nella diffusione del culto della Magna Mater. Particolarmente significativa è la sezione allestita nel Tempio di Romolo, che presenta per la prima volta al pubblico le opere provenienti dagli scavi di Zama Regia: straordinarie evidenze archeologiche della presenza del culto della Magna Mater nel Nord Africa romano.
La Curia Iulia amplia la prospettiva alle province dell’Impero – dall’Egitto alle Gallie, dalla Tracia alla Britannia – con una riflessione sulla diffusione e trasformazione del culto in epoca tardoantica. Sul Palatino, alle Uccelliere Farnesiane, i visitatori possono esplorare le radici orientali della dea e la loro trasmissione nel mondo greco ed ellenistico, con un focus particolare sul carattere misterico del culto.
Il Tempio della Magna Mater ospita una sezione dedicata all’introduzione del culto a Roma durante la Seconda guerra punica, che mette in evidenza i significati politici e storici dell’evento.
Il Ninfeo della Pioggia propone un’installazione emozionale che restituisce suoni, gesti e simboli della ritualità romana legata al culto. Infine, al Museo del Foro Romano, la mostra si chiude con una selezione di opere d’arte che illustrano la fortuna iconografica, letteraria e filosofica della dea tra Rinascimento e Seicento.
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