Mostra Our possession, unseen a Genova. Le informazioni sulla mostra Our possession, unseen, i curatori, gli orari di ingresso, il costo dei biglietti, i numeri per prenotare, il comunicato stampa sulla mostra Our possession, unseen del museo Sala Dogana Palazzo Ducale di Genova.
Mappa
- Città: Genova
- Provincia: Genova
- Indirizzo: piazza Matteotti 9
- Telefono: +39 010 5573975/ 74806
- E-Mail info
- Sito ufficiale
Scheda Mostra
Our possession, unseen
- Luogo: Sala Dogana Palazzo Ducale
- Curatori: Simona Barbera
- Città: Genova
- Provincia: Genova
- Data inizio: 22 February 2013
- Data fine: 10 March 2013
- Costo del biglietto: ingresso gratuito
- Telefono per informazioni: +39 010 5573975/ 74806
- E-Mail info
- Sito ufficiale
Comunicato Stampa:
‘Our possession, unseen’ è un progetto collettivo realizzato da otto studenti dell’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova. L’installazione, pensata con attenzione nei riguardi della relazione con il luogo espositivo della Sala Dogana, è concepita come un unico organismo all’interno del quale i diversi interventi degli studenti prendono forma, sviluppando una singolare direzione autonoma. 'Our possession, unseen' descrive un complesso discorso in riferimento a diversi paradigmi del potere, svelando segmenti di natura o luoghi sospesi non soggetti all’ordine e al controllo. Ogni immagine racchiude in sé un preciso riferimento simbolico individuale riflettendosi in ambienti o spazi disconnessi dalle regole del territorio. Gli scenari descritti pongono l’accento su un discorso critico rivolto ad una serie di codici e convenzioni: porte d’ingresso, paesaggio locale, caos e bellezza, viaggio e frattura. Il percorso culmina in una serie di fotografie, video, suoni e disegni raffiguranti una società d’esproprio rispetto al territorio e all’individuo. 'Our possession, unseen' si riferisce a diverse forme di controllo dell’ambiente, connesse alla concreta immagine dello scarto e della privazione. All’interno dell’installazione diverse fonti audio sono collega¬te alle immagini: field recordings e video soundtracks, droni e lunghi riverberi, rimarcano concettualmente la fisicità del suono e la sua presenza nello spazio.