Fino al 10 giugno al Forte di Bard
Arriva in Italia il Wildlife Photographer of the Year 53
Daniel Nelson, The Good Life. Young Wildlife Photographer Of The Year
Francesca Grego
19/02/2018
Aosta - In anteprima assoluta per l’Italia, approda al Forte di Bard la 53° edizione del Wildlife Photographer of the Year, uno dei massimi riconoscimenti mondiali dedicati alla fotografia naturalistica e promosso dal Natural History Museum di Londra.
Tra i 100 scatti in mostra, le immagini vincitrici delle 16 diverse categorie del premio, che raccontano la natura in tutta la sua bellezza e varietà attraverso uno spettacolare viaggio attorno al mondo: dai comportamenti di animali poco noti al mistero degli ecosistemi subacquei, la biodiversità del pianeta si dispiega in immagini originali e sorprendenti, tra paesaggi mozzafiato e dettagli imprevedibili.
Vincitore assoluto, il fotografo sudafricano Brent Stirton, con uno scatto che riporta alla ribalta in tutta la sua drammaticità il fenomeno del bracconaggio: il protagonista di Memorial to a species è infatti un rinoceronte appena privato del suo corno all’interno del Parco Hluluwe Imfolozi, la più antica riserva naturale africana. Un evento tutt’altro che raro, come testimonia lo stesso reporter, che ha riferito di aver assistito nel parco ad almeno altre trenta scene analoghe.
“Riuscire a trasformare un’immagine così tragica in un capolavoro meritava il premio più importante”, ha commentato Roz Kidman Cox, membro della giuria: "In questo gigante abbattuto traspaiono allo stesso tempo grande intensità emotiva ed estrema dignità. È il simbolo di uno dei crimini ambientali più crudeli e ingiustificati, che dovrebbe sdegnare profondamente l’opinione pubblica”.
Di tutt’altro tenore la fotografia vincitrice della sezione “Giovani”, dell’olandese Daniël Nelson, che ritrae un simpatico gorilla sdraiato in atteggiamento quasi umano, mentre è intento a sbocconcellare un frutto dell’albero del pane nelle foreste del Congo.
E poi orsi polari sorpresi in un singolare passo a due, elefanti sopravvissuti alla distruzione dell’habitat, scimmie che riflettono guardando il cielo, incontri tra granchi e piovre sul fondo del mare…
Gli italiani Stefano Unterthiner, Marco Urso, Angiolo Manetti e Hugo Wasserman si sono classificati tra i finalisti delle categorie “Story and Urban Wildlife”, “Behaviour”, “Earth Environments” e “Urban Wildlife”, mentre la giovanissima Ekaterina Bee si è aggiudicata la vittoria nella sezione “10 years and under”.
Oltre ad ammirare le opere giunte da 92 paesi del mondo e selezionate da una giuria di esperti internazionali tra le circa 50 mila pervenute, nello storico Forte valdostano gli appassionati di fotografia potranno incontrare gli autori di alcune delle immagini vincitrici (il 14 aprile) o partecipare al Master of Wildlife Photography con importanti professionisti del settore (il 5 e il 6 maggio), per approfondire le proprie conoscenze sulla fotografia naturalistica e sull’arte del fotoritocco.
Wildlife Photographer of the Year 53 sarà in programma fino al 10 giugno al Forte di Bard (AO).
Tra i 100 scatti in mostra, le immagini vincitrici delle 16 diverse categorie del premio, che raccontano la natura in tutta la sua bellezza e varietà attraverso uno spettacolare viaggio attorno al mondo: dai comportamenti di animali poco noti al mistero degli ecosistemi subacquei, la biodiversità del pianeta si dispiega in immagini originali e sorprendenti, tra paesaggi mozzafiato e dettagli imprevedibili.
Vincitore assoluto, il fotografo sudafricano Brent Stirton, con uno scatto che riporta alla ribalta in tutta la sua drammaticità il fenomeno del bracconaggio: il protagonista di Memorial to a species è infatti un rinoceronte appena privato del suo corno all’interno del Parco Hluluwe Imfolozi, la più antica riserva naturale africana. Un evento tutt’altro che raro, come testimonia lo stesso reporter, che ha riferito di aver assistito nel parco ad almeno altre trenta scene analoghe.
“Riuscire a trasformare un’immagine così tragica in un capolavoro meritava il premio più importante”, ha commentato Roz Kidman Cox, membro della giuria: "In questo gigante abbattuto traspaiono allo stesso tempo grande intensità emotiva ed estrema dignità. È il simbolo di uno dei crimini ambientali più crudeli e ingiustificati, che dovrebbe sdegnare profondamente l’opinione pubblica”.
Di tutt’altro tenore la fotografia vincitrice della sezione “Giovani”, dell’olandese Daniël Nelson, che ritrae un simpatico gorilla sdraiato in atteggiamento quasi umano, mentre è intento a sbocconcellare un frutto dell’albero del pane nelle foreste del Congo.
E poi orsi polari sorpresi in un singolare passo a due, elefanti sopravvissuti alla distruzione dell’habitat, scimmie che riflettono guardando il cielo, incontri tra granchi e piovre sul fondo del mare…
Gli italiani Stefano Unterthiner, Marco Urso, Angiolo Manetti e Hugo Wasserman si sono classificati tra i finalisti delle categorie “Story and Urban Wildlife”, “Behaviour”, “Earth Environments” e “Urban Wildlife”, mentre la giovanissima Ekaterina Bee si è aggiudicata la vittoria nella sezione “10 years and under”.
Oltre ad ammirare le opere giunte da 92 paesi del mondo e selezionate da una giuria di esperti internazionali tra le circa 50 mila pervenute, nello storico Forte valdostano gli appassionati di fotografia potranno incontrare gli autori di alcune delle immagini vincitrici (il 14 aprile) o partecipare al Master of Wildlife Photography con importanti professionisti del settore (il 5 e il 6 maggio), per approfondire le proprie conoscenze sulla fotografia naturalistica e sull’arte del fotoritocco.
Wildlife Photographer of the Year 53 sarà in programma fino al 10 giugno al Forte di Bard (AO).
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