Dal 24 gennaio al 14 giugno a Palazzo Martinengo
Brescia riscopre il Liberty. L'arte dell'Italia moderna si racconta in una mostra

Plinio Nomellini, Bambini in giardino, 1913. Collezione privata
Samantha De Martin
01/10/2025
Brescia - Abiti pomposi realizzati in celebri sartorie, piume, e ancora affiches coloratissime che sponsorizzano liquori, giornali, grandi magazzini di moda.
La differenti anime del Liberty si apprestano a travolgere Brescia. Dal 24 gennaio al 14 giugno Palazzo Martinengo sarà il palcoscenico di questa tendenza stilistica che ha influenzato ambiti diversi, dalla pittura alla scultura, dall’architettura alla fotografia, fino al nascente mondo del cinema, diffondendosi, tra fine Ottocento e inizi Novecento, tra gli ambienti artistici internazionali.
Sulla scia dell’Art Nouveau in Francia, del Modern Style in Inghilterra, dello Jugendstil in Germania, della Sezession in Austria, si impone in Italia il cosiddetto stile nuovo o stile floreale, con le sue forme eleganti ispirate al mondo naturale, che diventa grande fonte di ispirazione formale.
Una retrospettiva curata da Manuel Carrera, Davide Dotti, Anna Villari, organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, inviterà il visitatore a lasciarsi avvolgere dalle atmosfere di un’epoca di profondi cambiamenti, nell’arte come nella società.
La scelta delle oltre cento opere esposte, in arrivo da collezioni private, oltre che da note istituzioni museali come la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la Galleria Nazionale di Parma e i Musei Civici di Udine, tiene in considerazione la partecipazione degli artisti alle grandi esposizioni tenutesi in Italia tra la fine del XIX e i primi due decenni del XX secolo: dalle prime Biennali di Venezia all'Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902, dall’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Milano del 1906 fino alla grande Esposizione Internazionale di Roma del 1911.
Vittorio Matteo Corcos, Ritratto di Lia Goldman, 1910 circa. Collezione privata
Per il pubblico sarà un’occasione per rileggere importanti opere dell’arte italiana attraverso una nuova prospettiva, incontrando lavori meno conosciuti. Protagonisti delle otto sezioni del percorso saranno infatti i dipinti di Vittorio Matteo Corcos, Gaetano Previati, Plinio Nomellini, Ettore Tito, Amedeo Bocchi, Cesare Tallone, le sculture di Edoardo Rubino, Leonardo Bistolfi e Libero Andreotti, mentre un’intera sezione sarà dedicata al nuovissimo linguaggio cinematografico, con un focus sul fenomeno nascente del “divismo”.
Il clima artistico e culturale dell'Italia Liberty riviverà grazie a una selezione di abiti femminili e di affiches disegnate da insigni illustratori come Giovanni Battista Carpanetto, Leonardo Dudovich, Leopoldo Metlicovitz, oltre alle ceramiche artistiche dai decori ispirati alla natura, figlie della creatività di Galileo Chini.
La differenti anime del Liberty si apprestano a travolgere Brescia. Dal 24 gennaio al 14 giugno Palazzo Martinengo sarà il palcoscenico di questa tendenza stilistica che ha influenzato ambiti diversi, dalla pittura alla scultura, dall’architettura alla fotografia, fino al nascente mondo del cinema, diffondendosi, tra fine Ottocento e inizi Novecento, tra gli ambienti artistici internazionali.
Sulla scia dell’Art Nouveau in Francia, del Modern Style in Inghilterra, dello Jugendstil in Germania, della Sezession in Austria, si impone in Italia il cosiddetto stile nuovo o stile floreale, con le sue forme eleganti ispirate al mondo naturale, che diventa grande fonte di ispirazione formale.
Una retrospettiva curata da Manuel Carrera, Davide Dotti, Anna Villari, organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, inviterà il visitatore a lasciarsi avvolgere dalle atmosfere di un’epoca di profondi cambiamenti, nell’arte come nella società.
La scelta delle oltre cento opere esposte, in arrivo da collezioni private, oltre che da note istituzioni museali come la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la Galleria Nazionale di Parma e i Musei Civici di Udine, tiene in considerazione la partecipazione degli artisti alle grandi esposizioni tenutesi in Italia tra la fine del XIX e i primi due decenni del XX secolo: dalle prime Biennali di Venezia all'Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902, dall’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Milano del 1906 fino alla grande Esposizione Internazionale di Roma del 1911.

Vittorio Matteo Corcos, Ritratto di Lia Goldman, 1910 circa. Collezione privata
Per il pubblico sarà un’occasione per rileggere importanti opere dell’arte italiana attraverso una nuova prospettiva, incontrando lavori meno conosciuti. Protagonisti delle otto sezioni del percorso saranno infatti i dipinti di Vittorio Matteo Corcos, Gaetano Previati, Plinio Nomellini, Ettore Tito, Amedeo Bocchi, Cesare Tallone, le sculture di Edoardo Rubino, Leonardo Bistolfi e Libero Andreotti, mentre un’intera sezione sarà dedicata al nuovissimo linguaggio cinematografico, con un focus sul fenomeno nascente del “divismo”.
Il clima artistico e culturale dell'Italia Liberty riviverà grazie a una selezione di abiti femminili e di affiches disegnate da insigni illustratori come Giovanni Battista Carpanetto, Leonardo Dudovich, Leopoldo Metlicovitz, oltre alle ceramiche artistiche dai decori ispirati alla natura, figlie della creatività di Galileo Chini.
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