Valorizzazione del patrimonio
La Chiesa di San Donato presenta il restauro del Trittico di Joos van Cleve
Courtesy of sandonato.genova.it |
Trittico dell’adorazione dei Magi
L. Sanfelice
22/12/2016
Genova - La Chiesa di San Donato ha salutato insieme ai cittadini di Genova il restauro appena ultimato del Trittico dell'Adorazione dei Magi di Joos van Cleve, capolavoro custodito nel cuore antico della città.
L'intervento è stato realizzato grazie al finanziamento dell'Associazione Culturale Giano, nata con il preciso scopo di diffondere la conoscenza delle bellezze della città di Genova, che in due anni di attività, grazie alle quote associative e al ricavato degli eventi promossi, si è trasformata in un soggetto attivo nella valorizzazione concreta del patrimonio artistico locale.
La tavola è un esempio dei rapporti che la città instaurò con la scena artistica europea attraverso importanti committenze che dal Quattrocento attirarono in Liguria grandi esponenti della pittura fiamminga. L'opera è una formidabile rappresentante di quel gusto per i dettagli, per il ritmo, la forza compositiva, l'articolarsi di figure e paesaggi, l'uso del colore che ispirò molti artisti e grandi contaminazioni.
La sua originale collocazione era una cappella che sorgeva nelle vicinanze di San Donato e che venne distrutta. Documenti la ricollocano in San Donato dall'inizio dell'Ottocento. Nel 1974, il trittico venne trafugato e la sua cornice andò distrutta. Con il suo ritrovamento, qualche mese più tardi, si ritenne più opportuno e sicuro esporlo nella Galleria Nazionale di Palazzo Spinola.
Il ritorno a San Donato fu determinato dall'azione del parroco Carlo Parodi che fece restaurare la cappella laterale adeguandola perchè potesse accogliere e conservare il dipinto e la sua nuova cornice in legno dorato e foglia oro.
Consulta anche.
Guida d'arte di Genova
L'intervento è stato realizzato grazie al finanziamento dell'Associazione Culturale Giano, nata con il preciso scopo di diffondere la conoscenza delle bellezze della città di Genova, che in due anni di attività, grazie alle quote associative e al ricavato degli eventi promossi, si è trasformata in un soggetto attivo nella valorizzazione concreta del patrimonio artistico locale.
La tavola è un esempio dei rapporti che la città instaurò con la scena artistica europea attraverso importanti committenze che dal Quattrocento attirarono in Liguria grandi esponenti della pittura fiamminga. L'opera è una formidabile rappresentante di quel gusto per i dettagli, per il ritmo, la forza compositiva, l'articolarsi di figure e paesaggi, l'uso del colore che ispirò molti artisti e grandi contaminazioni.
La sua originale collocazione era una cappella che sorgeva nelle vicinanze di San Donato e che venne distrutta. Documenti la ricollocano in San Donato dall'inizio dell'Ottocento. Nel 1974, il trittico venne trafugato e la sua cornice andò distrutta. Con il suo ritrovamento, qualche mese più tardi, si ritenne più opportuno e sicuro esporlo nella Galleria Nazionale di Palazzo Spinola.
Il ritorno a San Donato fu determinato dall'azione del parroco Carlo Parodi che fece restaurare la cappella laterale adeguandola perchè potesse accogliere e conservare il dipinto e la sua nuova cornice in legno dorato e foglia oro.
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