Abu Ghraib. Abuso di potere
										
										 
										
										
																		
																									illustrazione tortura
															
							26/06/2007
							 Un messaggio chiaro e coraggioso quello della mostra “Abu Ghraib. Abuso di potere. Opere su carta di Susan Crile”, 29 opere dell’artista statunitense Susan Crile che, in occasione della Giornata Internazionale contro la tortura, espone dal 27 giugno al 30 settembre 2007 al Museo di Roma in Trastevere. Immagini ispirate alle foto scattate all’interno del carcere di Abu Ghraib, dure, lievi, nelle quali il bianco del gesso viene usato per disegnare la fragilità delle vittime, così simili alle figure ricoperte di cenere in fuga dal World Trade Center o alle carcasse dei corpi nell’eruzione di Pompei.
Le foto di Abu Ghraib, che sono la genesi dei notevoli lavori su carta di Susan Crile, presentano un singolare tratto distintivo: hanno reso la tortura tangibile, palpabile, visibile, sollevandola dal semplice reportage per porla al centro della coscienza collettiva. E l’artista, a due anni di distanza dai fatti accaduti nella prigione irachena, con i suoi lavori riporta i nostri occhi sulle immagini e sull’umanità che rappresentano: l’incontro tra esseri umani. Infatti al di là di ciò che accadde all’epoca, queste immagini riducono la tortura alla sua essenza: umiliazione, degradazione, sofferenza.
Le foto di Abu Ghraib non sono state scattate con l’intento di creare questa connessione ma Susan Crile, rimaneggiando sapientemente i segni del potere divenuti ormai familiari in quelle immagini, denunciandoli come espressione di brutalità e perversione, ha trasformato di nuovo in esseri umani questi oggetti di abuso, degradazione e disprezzo.
Sono immagini che nelle mani dell’artista statunitense suscitano e risvegliano l’empatia dimenticata, sollevando l’urgenza di vedere oltre le nebbie di eufemismi come “adattamento ambientale”, “nudità coatta”, “uso di cani per creare stress”. Immagini grazie alla quali per la prima volta in cinque anni di guerra del terrore, la tortura si è innalzata di fronte alla coscienza collettiva, scioccante, imbarazzante, ma innegabile.
Abu Ghraib. Abuso di potere. Opere su carta di Susan Crile
27 giugno – 30 settembre 2007
Roma, Museo di Roma in Trastevere
Info tel. 06 82059127 (tutti i giorni ore 9.00-19.30);
www.museodiromaintrastevere.it
 
						
						
					Le foto di Abu Ghraib, che sono la genesi dei notevoli lavori su carta di Susan Crile, presentano un singolare tratto distintivo: hanno reso la tortura tangibile, palpabile, visibile, sollevandola dal semplice reportage per porla al centro della coscienza collettiva. E l’artista, a due anni di distanza dai fatti accaduti nella prigione irachena, con i suoi lavori riporta i nostri occhi sulle immagini e sull’umanità che rappresentano: l’incontro tra esseri umani. Infatti al di là di ciò che accadde all’epoca, queste immagini riducono la tortura alla sua essenza: umiliazione, degradazione, sofferenza.
Le foto di Abu Ghraib non sono state scattate con l’intento di creare questa connessione ma Susan Crile, rimaneggiando sapientemente i segni del potere divenuti ormai familiari in quelle immagini, denunciandoli come espressione di brutalità e perversione, ha trasformato di nuovo in esseri umani questi oggetti di abuso, degradazione e disprezzo.
Sono immagini che nelle mani dell’artista statunitense suscitano e risvegliano l’empatia dimenticata, sollevando l’urgenza di vedere oltre le nebbie di eufemismi come “adattamento ambientale”, “nudità coatta”, “uso di cani per creare stress”. Immagini grazie alla quali per la prima volta in cinque anni di guerra del terrore, la tortura si è innalzata di fronte alla coscienza collettiva, scioccante, imbarazzante, ma innegabile.
Abu Ghraib. Abuso di potere. Opere su carta di Susan Crile
27 giugno – 30 settembre 2007
Roma, Museo di Roma in Trastevere
Info tel. 06 82059127 (tutti i giorni ore 9.00-19.30);
www.museodiromaintrastevere.it
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