Una donazione eccezionale per il Metropolitan Museum di New York
Il re della bellezza dà un nuovo volto al MET

Pablo Picasso, The Scallop Shell (Notre Avenir Est Dans l'Air), 1912
10/04/2013
Settantotto opere raccolte nel corso di circa quarant'anni: per la precisione trentatré di Picasso, diciassette di Braque e ventotto divise egualmente tra Léger e Gris. Questo è l'eccezionale patrimonio artistico che Leonard Lauder, erede della fortuna della casa di cosmetici e profumi Estée Lauder fondata nel 1946 a New York e divenuta un vero e proprio impero della bellezza, ha deciso di donare al Metropolitan Museum di New York.
Si tratta di una delle maggiori collezioni private al mondo dedicate all'arte cubista, formata da opere provenienti da altre prestigiose raccolte, come quelle della scrittrice e poetessa statunitense Gertrude Stein, del banchiere svizzero Raoul La Roche e dello storico dell'arte britannico Douglas Cooper. Il suo valore complessivo supera il miliardo di dollari. Considerato tutto questo si può sicuramente affermare che essa rappresenti una delle più significative ricevute dal museo ospitato in Central Park, nel corso della sua storia, come sottolinea il New York Times, che per primo ha diffuso la notizia. Pare che ambissero ad averla, com'è comprensibile, altre importanti istituzioni museali statunitensi. Una per tutte: la National Gallery of Art di Washington. Ma Lauder, da buon newyorkese, ha preferito una delle più antiche della propria città. E non è tutto: con un finanziamento di 22 milioni di dollari ha anche supportato la nascita, presso lo stesso museo, di un centro di ricerca per l'arte moderna.
Nicoletta Speltra
Si tratta di una delle maggiori collezioni private al mondo dedicate all'arte cubista, formata da opere provenienti da altre prestigiose raccolte, come quelle della scrittrice e poetessa statunitense Gertrude Stein, del banchiere svizzero Raoul La Roche e dello storico dell'arte britannico Douglas Cooper. Il suo valore complessivo supera il miliardo di dollari. Considerato tutto questo si può sicuramente affermare che essa rappresenti una delle più significative ricevute dal museo ospitato in Central Park, nel corso della sua storia, come sottolinea il New York Times, che per primo ha diffuso la notizia. Pare che ambissero ad averla, com'è comprensibile, altre importanti istituzioni museali statunitensi. Una per tutte: la National Gallery of Art di Washington. Ma Lauder, da buon newyorkese, ha preferito una delle più antiche della propria città. E non è tutto: con un finanziamento di 22 milioni di dollari ha anche supportato la nascita, presso lo stesso museo, di un centro di ricerca per l'arte moderna.
Nicoletta Speltra
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