Dal 15 dicembre 2015 al 15 gennaio 2016
Il ritratto del Bronzino per celebrare Dante a New York
 
										
										 
										
										
																		
																									Ritratto Allegorico di Dante, Bronzino, 1532-33
															
							Ludovica Sanfelice
15/12/2015
							 Nel 750esimo anniversario della nascita di Dante, dal 15 dicembre al 15 gennaio, l’Istituto di Cultura Italiana a New York espone per la prima volta in suolo americano il "Ritratto Allegorico di Dante" realizzato da Agnolo Bronzino.
Secondo le indicazioni fornite dal Vasari, il mercante e banchiere fiorentino Bartolomeo Bettini commissionò al pittore una serie di ritratti dei tre padri della letteratura italiana: Dante, Petrarca e Boccaccio, da collocare nelle lunette di una stanza della sua residenza dove albergava anche il dipinto "Venere e Amore", che Pontormo realizzò su disegno di Michelangelo Buonarroti nel 1533 circa.
Il tributo di Bronzino a Dante celebra dunque l’amore per la poesia e allude alla difesa del dialetto toscano come lingua d’Italia
Insieme alla mostra, fortemente voluta dal direttore dell’Istituto, Giorgio van Straten, le celebrazioni del Sommo Poeta prevedono una lettura continua dei 34 canti dell’Inferno: 17 in italiano e 17 in traduzione, ciascuno in un idioma differente a sottolineare l’universalità della ricerca sulla natura umana che Dante compì insieme all'opera di costruzione della lingua italiana.
Per approfondimenti:
FOTO: I ritratti di Dante Alighieri
						
					Secondo le indicazioni fornite dal Vasari, il mercante e banchiere fiorentino Bartolomeo Bettini commissionò al pittore una serie di ritratti dei tre padri della letteratura italiana: Dante, Petrarca e Boccaccio, da collocare nelle lunette di una stanza della sua residenza dove albergava anche il dipinto "Venere e Amore", che Pontormo realizzò su disegno di Michelangelo Buonarroti nel 1533 circa.
Il tributo di Bronzino a Dante celebra dunque l’amore per la poesia e allude alla difesa del dialetto toscano come lingua d’Italia
Insieme alla mostra, fortemente voluta dal direttore dell’Istituto, Giorgio van Straten, le celebrazioni del Sommo Poeta prevedono una lettura continua dei 34 canti dell’Inferno: 17 in italiano e 17 in traduzione, ciascuno in un idioma differente a sottolineare l’universalità della ricerca sulla natura umana che Dante compì insieme all'opera di costruzione della lingua italiana.
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