Dal 15 al 21 settembre sul piccolo schermo
La settimana in tv, dai Giardini dell’ozio a “un altro rinascimento”

Praedia di Giulia Felice. Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Samantha De Martin
15/09/2025
Dai giardini di Pompei a un viaggio “on the road” tra Italia e Spagna: l'agenda di Sky Arte
Simbolo di ricchezza e prosperità, i giardini rappresentavano per i romani il luogo perfetto in cui praticare la nobile arte dell’ozio. Giovedì 18 settembre alle 11.55 il documentario Pompei – I Giardini dell'Ozio, per la serie Italian Season (Produzione Sky Arte), tra gli appuntamenti imperdibili della settimana appena cominciata, accompagna gli spettatori tra le ville più lussuose della Campania Felix di età imperiale, rivelando attraverso i loro spazi verdi alcuni aspetti meno noti della vita e della cultura dell’antica Roma. Il viaggio nella bellezza prosegue tra Napoli e Madrid. In occasione della mostra internazionale organizzata dal Museo Nacional del Prado e dal Museo e Real Bosco di Capodimonte, il documentario “Otro Renacimiento. Da Napoli a Madrid, dal Prado a Capodimonte”, in onda venerdì 19 settembre alle 16, ripercorre la stagione della “maniera moderna” nella città partenopea, attraverso le opere realizzate dagli artisti spagnoli formatisi nella terra del grande Rinascimento. Questo ponte culturale tra Spagna e Italia va avanti ancora oggi, come provano le interviste a personalità della cultura contemporanea dei due Paesi.
Il documentario su soggetto di Didi Gnocchi, con la sceneggiatura di Arianna Marelli e la regia di Valeria Parisi - prodotto da 3D Produzioni in collaborazione con Museo Nacional del Prado e Museo e Real Bosco di Capodimonte - è un viaggio “on the road” tra Italia e Spagna, che, oltre a svelare straordinari capolavori del Rinascimento, si insinua anche nel tessuto delle città contemporanee: Napoli, Madrid, Barcellona, Granada, ma anche i paesaggi dell’Aragona e il lascito artistico di Milano, Firenze e Roma.
Oltre a raccontare gli artisti spagnoli protagonisti della mostra attraverso dipinti e sculture, accompagna lo spettatore nel backstage (dalla movimentazione delle opere, all’allestimento, al restauro), per poi soffermarsi sull’identità dei due Paesi, dal dialetto napoletano, così vicino allo spagnolo, al senso del sacro, alla concezione della morte.

Una porzione della pittura rinvenuta nella cosiddetta Casa del bracciale d'oro a Pompei. Ph. By WolfgangRieger [Public domain], via Wikimedia Commons
Può l’arte rappresentare uno strumento di pace? Per lo scultore uruguaiano Pablo Atchugarry la risposta, affermativa, è racchiusa nella sua opera simbolo, La Colomba della Pace, che dà anche il nome al documentario in onda Domenica 21 settembre alle 21.15 in Prima visione in occasione della Giornata internazionale della pace.
L’idea originaria dell’artista era quella di creare una nuova scultura utilizzando il metallo fuso da un’aquila nazista, recuperata sul relitto di una nave da guerra tedesca affondata al largo di Montevideo nel 1939. Nonostante gli ostacoli politici e diplomatici apparentemente insormontabili, Atchugarry portò a compimento la sua opera. Il film documenta in modo particolareggiato ogni fase della lavorazione, partendo dalla sua ideazione e realizzazione nell’atelier dell’artista a Lecco, fino alla sua inaugurazione nel 2024, in un contesto suggestivo come l’Abbazia di Rosazzo, in provincia di Udine.
Il Guggenheim di Bilbao progettato dall'architetto canadese Frank O. Gehry
De Chirico protagonista su Rai Storia
Rai Storia mette in campo le sue Iconologie Quotidiane per far conoscere al pubblico il "Piccolo Trattato di tecnica pittorica" di De Chirico. Pubblicato nel 1928, questo ricettario medievale permette all'artista di illustrare i procedimenti esecutivi e i materiali usati nei suoi lavori e di esporre il suo confronto con la tradizione.
I templi della cultura si raccontano su Arte.tv
Questa settimana la piattaforma Arte.tv invita a un viaggio tra edifici spettacolari, palazzi d’autore e architetture vertiginose.
Ci sono sale da concerto iconiche, musei e teatri dell'opera progettati da una cerchia di architetti noti in tutto il mondo allo scopo di attrarre turisti, creare posti di lavoro e guidare processi di riqualificazione urbana. Tutto questo è chiamato "effetto Bilbao". Il perché lo scopriremo guardando Templi della Cultura. Come rivitalizzare le città.
Simbolo di ricchezza e prosperità, i giardini rappresentavano per i romani il luogo perfetto in cui praticare la nobile arte dell’ozio. Giovedì 18 settembre alle 11.55 il documentario Pompei – I Giardini dell'Ozio, per la serie Italian Season (Produzione Sky Arte), tra gli appuntamenti imperdibili della settimana appena cominciata, accompagna gli spettatori tra le ville più lussuose della Campania Felix di età imperiale, rivelando attraverso i loro spazi verdi alcuni aspetti meno noti della vita e della cultura dell’antica Roma. Il viaggio nella bellezza prosegue tra Napoli e Madrid. In occasione della mostra internazionale organizzata dal Museo Nacional del Prado e dal Museo e Real Bosco di Capodimonte, il documentario “Otro Renacimiento. Da Napoli a Madrid, dal Prado a Capodimonte”, in onda venerdì 19 settembre alle 16, ripercorre la stagione della “maniera moderna” nella città partenopea, attraverso le opere realizzate dagli artisti spagnoli formatisi nella terra del grande Rinascimento. Questo ponte culturale tra Spagna e Italia va avanti ancora oggi, come provano le interviste a personalità della cultura contemporanea dei due Paesi.
Il documentario su soggetto di Didi Gnocchi, con la sceneggiatura di Arianna Marelli e la regia di Valeria Parisi - prodotto da 3D Produzioni in collaborazione con Museo Nacional del Prado e Museo e Real Bosco di Capodimonte - è un viaggio “on the road” tra Italia e Spagna, che, oltre a svelare straordinari capolavori del Rinascimento, si insinua anche nel tessuto delle città contemporanee: Napoli, Madrid, Barcellona, Granada, ma anche i paesaggi dell’Aragona e il lascito artistico di Milano, Firenze e Roma.
Oltre a raccontare gli artisti spagnoli protagonisti della mostra attraverso dipinti e sculture, accompagna lo spettatore nel backstage (dalla movimentazione delle opere, all’allestimento, al restauro), per poi soffermarsi sull’identità dei due Paesi, dal dialetto napoletano, così vicino allo spagnolo, al senso del sacro, alla concezione della morte.

Una porzione della pittura rinvenuta nella cosiddetta Casa del bracciale d'oro a Pompei. Ph. By WolfgangRieger [Public domain], via Wikimedia Commons
Può l’arte rappresentare uno strumento di pace? Per lo scultore uruguaiano Pablo Atchugarry la risposta, affermativa, è racchiusa nella sua opera simbolo, La Colomba della Pace, che dà anche il nome al documentario in onda Domenica 21 settembre alle 21.15 in Prima visione in occasione della Giornata internazionale della pace.
L’idea originaria dell’artista era quella di creare una nuova scultura utilizzando il metallo fuso da un’aquila nazista, recuperata sul relitto di una nave da guerra tedesca affondata al largo di Montevideo nel 1939. Nonostante gli ostacoli politici e diplomatici apparentemente insormontabili, Atchugarry portò a compimento la sua opera. Il film documenta in modo particolareggiato ogni fase della lavorazione, partendo dalla sua ideazione e realizzazione nell’atelier dell’artista a Lecco, fino alla sua inaugurazione nel 2024, in un contesto suggestivo come l’Abbazia di Rosazzo, in provincia di Udine.

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