Impressionisti alla GAM di Milano
La misteriosa figura di M. Arnaud di Manet, nel video racconto di Paola Zatti

Paola Zatti, conservatore responsabile della Galleria di Arte Moderna di Milano.
Paola Zatti
20/04/2020
Milano - Buongiorno, sono Paola Zatti conservatore responsabile della Galleria di Arte Moderna di Milano. Vi parlo come tutti da casa per accompagnarvi qualche istante attraverso le collezioni del mio museo. Ho scelto un dipinto di Édouard Manet, Il ritratto di M. Arnaud a cavallo. Un dipinto che è rientrato dopo un lungo restauro solo qualche giorno prima di questa chiusura dei musei e che quindi non abbiamo avuto il tempo di ammirare nella sua collocazione abituale.
Il restauro a cui è stato sottoposto ci ha consentito di conoscerlo meglio e di svelarne anche alcuni aspetti che non conoscevamo. E’ un dipinto realizzato nel 1875 e dedicato al ritratto equestre di Michel Arnaud, un imprenditore parigino, ricco collezionista, amante delle corse e dei cavalli. Non conosciamo in che rapporti fosse con Manet, e quindi non sappiamo se l’opera sia stata realizzata su commissione o come dono dell’artista o, semplicemente, si tratti di un’opera, di un esercizio su un soggetto non così frequente nella produzione pittorica di Manet.
E’ un’immagine misteriosa, caratterizzata dalla solennità di questa grande figura che potrebbe farci pensare che Manet avesse inteso creare qualche cosa di molto differente dalle consuete immagini dedicate alla borghesia parigina del tempo. Questa figura strana che lui riesce a farci conoscere attraverso pochi tocchi di colore e qualche tonalità giocata sui rossi e sui neri, sembra emergere da uno sfondo abbastanza consueto nelle opere di Manet: questa grande, ampia zona di colori verdi e bruni che si alternano tra loro fino a sfumare del non finito nella parte inferiore del dipinto. Un bosco probabilmente non tutto suo, ritoccato e ripreso a più mani da qualcuno dopo di lui.
Il dipinto rimase in casa di Manet fino alla sua morte e solo 18 anni dopo la sua scomparsa, la vedova Susanne lo mise in vendita. Attraverso una serie di passaggi di proprietà arrivò poi attraverso Carlo Grassi nelle sale del nostro museo dove speriamo di rivederlo presto.

Édouard Manet, Ritratto di Michel Arnaud, Milano, GAM | Foto: © Umberto Armiraglio
Il restauro a cui è stato sottoposto ci ha consentito di conoscerlo meglio e di svelarne anche alcuni aspetti che non conoscevamo. E’ un dipinto realizzato nel 1875 e dedicato al ritratto equestre di Michel Arnaud, un imprenditore parigino, ricco collezionista, amante delle corse e dei cavalli. Non conosciamo in che rapporti fosse con Manet, e quindi non sappiamo se l’opera sia stata realizzata su commissione o come dono dell’artista o, semplicemente, si tratti di un’opera, di un esercizio su un soggetto non così frequente nella produzione pittorica di Manet.
E’ un’immagine misteriosa, caratterizzata dalla solennità di questa grande figura che potrebbe farci pensare che Manet avesse inteso creare qualche cosa di molto differente dalle consuete immagini dedicate alla borghesia parigina del tempo. Questa figura strana che lui riesce a farci conoscere attraverso pochi tocchi di colore e qualche tonalità giocata sui rossi e sui neri, sembra emergere da uno sfondo abbastanza consueto nelle opere di Manet: questa grande, ampia zona di colori verdi e bruni che si alternano tra loro fino a sfumare del non finito nella parte inferiore del dipinto. Un bosco probabilmente non tutto suo, ritoccato e ripreso a più mani da qualcuno dopo di lui.
Il dipinto rimase in casa di Manet fino alla sua morte e solo 18 anni dopo la sua scomparsa, la vedova Susanne lo mise in vendita. Attraverso una serie di passaggi di proprietà arrivò poi attraverso Carlo Grassi nelle sale del nostro museo dove speriamo di rivederlo presto.

Édouard Manet, Ritratto di Michel Arnaud, Milano, GAM | Foto: © Umberto Armiraglio
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