L’inaugurazione è prevista a Vienna nella primavera 2022
Da Chagall a Rauschenberg, un nuovo museo per i capolavori della Collezione Heidi Horten
Palais Goëss-Horten I © the next ENTERprise architects / ZOOMVP
Francesca Grego
02/04/2021
Mondo - I preparativi fervono allo Stöcklgebäude, storico palazzo incastonato nel cuore di Vienna, tra l’Albertina, l’Opera e il verde dei Burggarten: nella primavera 2022 le sue porte si apriranno su una delle più significative collezioni private dedicate all’arte moderna e contemporanea in Europa. A comporla nel corso dei 30 anni è stata l’ottantenne Heidi Goëss-Horten, vedova dell’imprenditore e miliardario tedesco Helmut Horten, che a partire dal 1936 mise in piedi la quarta catena di grandi magazzini in Germania, la Horten AG. Oltre a yacht e diamanti, Heidi ha ereditato dal marito la passione per l’arte. Helmut prediligeva gli espressionisti tedeschi, Heidi spazia dalle avanguardie novecentesche alla Pop Art, fino ai linguaggi più recenti, con una vocazione decisamente internazionale. Negli anni Novanta inizia a frequentare le aste con l’obiettivo di arredare la sua casa, poi si fa prendere la mano e acquista oltre 500 pezzi, oggi pronti a traslocare in un museo dedicato.

Wow! The Heidi Horten Collection. Veduta della mostra al Leopold Museum I © Leopold Museum, Wien | Foto: Lisa Rastl
Marc Chagall, Henri Matisse, Paul Klee, Gustav Klimt, Pablo Picasso, Joan Mirò, Egon Schiele, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Mark Rothko, Yves Klein, Francis Bacon, Lucien Freud, Georg Baselitz, Jean-Michel Basquiat, Damien Hirst sono solo alcuni dei nomi che brillano nella collezione Heidi Horten, messa insieme dalla vedova seguendo il proprio gusto, senza badare a mode e trend di mercato. Nel 2018 una mostra al Leopold Museum di Vienna ha offerto ai visitatori un primo assaggio di tanta meraviglia. Visto il successo, la collezionista e mecenate ha deciso di destinare l’intero patrimonio alla fruizione pubblica e si è messa alla ricerca di una sede. “Evidentemente non mancano l’interesse e la curiosità di scoprire questa raccolta che, per la profondità del suo approccio, non ha paragoni in alcun altro museo austriaco. È mio desiderio stimolare questo interesse, in particolare tra i giovani”, ha dichiarato.

Palais Goëss-Horten, rendering I © the next ENTERprise architects, Foto: Scala Matta
L’edificio prescelto è un tipico palazzo della Gründerzeit, costruito nel 1862 e attualmente al centro di un imponente campagna di ristrutturazione. Il progetto prevede tre piani di spazi espositivi per una superficie complessiva di 1500 metri quadrati, più due terrazzi e un caratteristico cortile all’aperto. Superata la facciata storicista dell’Hanuschhof, oltre secolo di arte si offrirà allo sguardo attraverso centinaia di dipinti, grafiche e sculture, muovendo dal Modernismo al contemporaneo e dall’Europa al Nord America, fino al Giappone. “Seguendo un approccio museale olistico, organizzeremo anche piccole mostre straordinarie e inviteremo artisti contemporanei a relazionarsi alla collezione. Ci attendiamo dunque un vivace dialogo con i visitatori”, ha spiegato la direttrice del museo Agnes Husslein-Arco, che da tempo collabora con Heidi Goëss-Horten come consulente artistica.

Palais Goëss-Horten, rendering I © the next ENTERprise architects

Wow! The Heidi Horten Collection. Veduta della mostra al Leopold Museum I © Leopold Museum, Wien | Foto: Lisa Rastl
Marc Chagall, Henri Matisse, Paul Klee, Gustav Klimt, Pablo Picasso, Joan Mirò, Egon Schiele, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Mark Rothko, Yves Klein, Francis Bacon, Lucien Freud, Georg Baselitz, Jean-Michel Basquiat, Damien Hirst sono solo alcuni dei nomi che brillano nella collezione Heidi Horten, messa insieme dalla vedova seguendo il proprio gusto, senza badare a mode e trend di mercato. Nel 2018 una mostra al Leopold Museum di Vienna ha offerto ai visitatori un primo assaggio di tanta meraviglia. Visto il successo, la collezionista e mecenate ha deciso di destinare l’intero patrimonio alla fruizione pubblica e si è messa alla ricerca di una sede. “Evidentemente non mancano l’interesse e la curiosità di scoprire questa raccolta che, per la profondità del suo approccio, non ha paragoni in alcun altro museo austriaco. È mio desiderio stimolare questo interesse, in particolare tra i giovani”, ha dichiarato.

Palais Goëss-Horten, rendering I © the next ENTERprise architects, Foto: Scala Matta
L’edificio prescelto è un tipico palazzo della Gründerzeit, costruito nel 1862 e attualmente al centro di un imponente campagna di ristrutturazione. Il progetto prevede tre piani di spazi espositivi per una superficie complessiva di 1500 metri quadrati, più due terrazzi e un caratteristico cortile all’aperto. Superata la facciata storicista dell’Hanuschhof, oltre secolo di arte si offrirà allo sguardo attraverso centinaia di dipinti, grafiche e sculture, muovendo dal Modernismo al contemporaneo e dall’Europa al Nord America, fino al Giappone. “Seguendo un approccio museale olistico, organizzeremo anche piccole mostre straordinarie e inviteremo artisti contemporanei a relazionarsi alla collezione. Ci attendiamo dunque un vivace dialogo con i visitatori”, ha spiegato la direttrice del museo Agnes Husslein-Arco, che da tempo collabora con Heidi Goëss-Horten come consulente artistica.

Palais Goëss-Horten, rendering I © the next ENTERprise architects
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