A Rovigo dal 29 settembre al 27 gennaio
Streghe, demoni e incantesimi. A Palazzo Roverella un viaggio nella pittura esoterica
Giorgio Kienerk, Il Silenzio, Pannello centrale del trittico L'enigma umano, 1900, Pavia, Musei Civici - Quadreria dell'Ottocento
Samantha De Martin
13/07/2018
Rovigo - Demoni e streghe, animali notturni, miti e riti ancestrali. L’attenzione per le dottrine esoteriche passa, nei secoli, attraverso i pennelli dei Simbolisti e dei maestri delle avanguardie storiche, incrociando le penne di letterati e scrittori, da Édouard Schuré a Joris Karl Huysmans, ma anche la curiosità dei tanti viaggiatori, scrittori e giornalisti che trovarono nelle religioni orientali o nei testi ermetici una sorta di moda alternativa alle riflessioni sul cristianesimo.
Questo universo, ora affascinante, ora caratterizzato da tratti inquietanti, si svela in una mostra che, dal 29 settembre al 27 gennaio, porterà a Rovigo, a Palazzo Roverella, opere, tra gli altri, di Kazimir Malevič, Gaetano Previati, Giacomo Balla, Piet Mondrian, Romolo Romani.
Promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con l’Accademia dei Concordi ed il Comune di Rovigo, l’esposizione ripercorre i rapporti tra le correnti esoteriche in voga tra il 1880 e gli anni immediatamente successivi al primo conflitto mondiale e la loro influenza sulle arti figurative europee.
Quell’Europa, scossa nel 1880 dalla ventata di occulto che prese le mosse dal Belgio e dalla Francia, quelle teorie ermetiche - e principalmente la Teosofia di Helena Petrovna Blavatsky, che ebbero un ruolo rilevante, assieme alle ricerche sull’ottica e sui colori, nella genesi dell’astrattismo specie all’interno del movimento del Bauhaus, influenzando l’opera di artisti come Paul Klee, Johannes Itten, Piet Mondrian e Wassily Kandinsky - saranno il fulcro lungo cui si dipanano le otto sezioni del percorso espositivo. Protagonista di un vero itinerario iniziatico, il visitatore attarverserà templi ed are - dopo essere stato invitato al silenzio nella prima sezione della mostra - per tendere infine verso l’illuminazione, imbrigliato tra rappresentazioni di aure e raggi.
La strega, già icona del liberty decadente, conduce ora l’artista negli abissi della voluttà e della sottomissione come nel dipinto di Gustav Adolf Mossa Elle. Lupi, corvi, civette sfilano assieme alla galleria di ritratti di artisti, filosofi e pensatori, importanti esponenti di teorie esoteriche, da Oriente a Occidente.
In Italia il legame con le simbologie esoteriche si esplica nelle ricerche sull’astrattismo di pittori come Giacomo Balla, Arnaldo Ginna e Julius Evola per sfociare negli interessi per le dottrine assorbite da scrittori come Gabriele D’Annunzio, Dino Campana, Pirandello.
La mostra di Rovigo che, come spiega il curatore Francesco Parisi, sarà “la prima di questo genere ad essere realizzata”, condurrà il pubblico ad esplorare circa 260 lavori, tra disegni, dipinti e libri illustrati.
Aggirandosi tra la Circe di Louis Chalon e la Sorcière di Luis Ricardo Faléro, il visitatore compie un insolito viaggio nell’arte tra riti magici e incantesimi.
Un’ampia sezione è dedicata alle incisioni e ai libri illustrati, dal Malleus Maleficarum, incunabolo rinascimentale, fino alle edizioni realizzate tra Otto e Novecento.
Leggi anche:
• Arte e magia. Esoterismi nella pittura europea dal simbolismo alle avanguardie storiche
• A Rovigo i volti della Secessione europea
• Viaggio nel cerchio magico della pittura esoterica in Europa
Questo universo, ora affascinante, ora caratterizzato da tratti inquietanti, si svela in una mostra che, dal 29 settembre al 27 gennaio, porterà a Rovigo, a Palazzo Roverella, opere, tra gli altri, di Kazimir Malevič, Gaetano Previati, Giacomo Balla, Piet Mondrian, Romolo Romani.
Promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con l’Accademia dei Concordi ed il Comune di Rovigo, l’esposizione ripercorre i rapporti tra le correnti esoteriche in voga tra il 1880 e gli anni immediatamente successivi al primo conflitto mondiale e la loro influenza sulle arti figurative europee.
Quell’Europa, scossa nel 1880 dalla ventata di occulto che prese le mosse dal Belgio e dalla Francia, quelle teorie ermetiche - e principalmente la Teosofia di Helena Petrovna Blavatsky, che ebbero un ruolo rilevante, assieme alle ricerche sull’ottica e sui colori, nella genesi dell’astrattismo specie all’interno del movimento del Bauhaus, influenzando l’opera di artisti come Paul Klee, Johannes Itten, Piet Mondrian e Wassily Kandinsky - saranno il fulcro lungo cui si dipanano le otto sezioni del percorso espositivo. Protagonista di un vero itinerario iniziatico, il visitatore attarverserà templi ed are - dopo essere stato invitato al silenzio nella prima sezione della mostra - per tendere infine verso l’illuminazione, imbrigliato tra rappresentazioni di aure e raggi.
La strega, già icona del liberty decadente, conduce ora l’artista negli abissi della voluttà e della sottomissione come nel dipinto di Gustav Adolf Mossa Elle. Lupi, corvi, civette sfilano assieme alla galleria di ritratti di artisti, filosofi e pensatori, importanti esponenti di teorie esoteriche, da Oriente a Occidente.
In Italia il legame con le simbologie esoteriche si esplica nelle ricerche sull’astrattismo di pittori come Giacomo Balla, Arnaldo Ginna e Julius Evola per sfociare negli interessi per le dottrine assorbite da scrittori come Gabriele D’Annunzio, Dino Campana, Pirandello.
La mostra di Rovigo che, come spiega il curatore Francesco Parisi, sarà “la prima di questo genere ad essere realizzata”, condurrà il pubblico ad esplorare circa 260 lavori, tra disegni, dipinti e libri illustrati.
Aggirandosi tra la Circe di Louis Chalon e la Sorcière di Luis Ricardo Faléro, il visitatore compie un insolito viaggio nell’arte tra riti magici e incantesimi.
Un’ampia sezione è dedicata alle incisioni e ai libri illustrati, dal Malleus Maleficarum, incunabolo rinascimentale, fino alle edizioni realizzate tra Otto e Novecento.
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