In mostra dall’8 dicembre al 19 marzo
Giotto e il Novecento, una storia da scoprire al MART

Carlo Carrà, Le figlie di Loth, 1919. Olio su tela. MART, Collezione VAF-Stiftung
Francesca Grego
29/09/2022
Trento - Sono trascorsi più di sette secoli dai tempi in cui Giotto reinventò la pittura italiana aprendo la strada alla grande rivoluzione del Rinascimento. Oggi al MART di Rovereto una mostra si prepara a raccontare come, lungi dal restare confinato nel passato, il maestro di Vespignano sia stato fonte di ispirazione per gli artisti per buona parte del XX secolo.
Dal prossimo 8 dicembre fino al 4 giugno 2023, oltre 200 opere metteranno in scena un viaggio attraverso la storia dell’arte sulla scia del pittore e architetto toscano. Nata da un’idea del direttore Vittorio Sgarbi e curata da Alessandra Tiddia, Giotto e il Novecento riunirà nelle sale del museo trentino protagonisti della pittura italiana come Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Mario Sironi, Gino Severini, Massimo Campigli, Ubaldo Oppi, che nella prima parte del secolo rintracciarono nel collega duecentesco il principale testimone di una tradizione artistica a cui guardare, nonché maestri legati all’ambiente internazionale delle avanguardie come Henri Matisse.
Ma non finisce qui. Opere di Lucio Fontana, Yves Klein, Mark Rothko, Josef Albers illustreranno il seguito della storia, mostrando come anche nella seconda parte del secolo l’arte di Giotto sia stata alla base del lavoro di alcuni degli artisti più innovativi nel panorama mondiale. E non mancheranno incursioni nell’arte del presente, con l’americano James Turrell e la britannica Tacita Dean – giusto per citarne un paio - pronti a raccogliere e ad attualizzare ancora una volta l’eredità del maestro medievale.
Dal prossimo 8 dicembre fino al 4 giugno 2023, oltre 200 opere metteranno in scena un viaggio attraverso la storia dell’arte sulla scia del pittore e architetto toscano. Nata da un’idea del direttore Vittorio Sgarbi e curata da Alessandra Tiddia, Giotto e il Novecento riunirà nelle sale del museo trentino protagonisti della pittura italiana come Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Mario Sironi, Gino Severini, Massimo Campigli, Ubaldo Oppi, che nella prima parte del secolo rintracciarono nel collega duecentesco il principale testimone di una tradizione artistica a cui guardare, nonché maestri legati all’ambiente internazionale delle avanguardie come Henri Matisse.
Ma non finisce qui. Opere di Lucio Fontana, Yves Klein, Mark Rothko, Josef Albers illustreranno il seguito della storia, mostrando come anche nella seconda parte del secolo l’arte di Giotto sia stata alla base del lavoro di alcuni degli artisti più innovativi nel panorama mondiale. E non mancheranno incursioni nell’arte del presente, con l’americano James Turrell e la britannica Tacita Dean – giusto per citarne un paio - pronti a raccogliere e ad attualizzare ancora una volta l’eredità del maestro medievale.
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