Dal 30 agosto presso le Stanze della Fotografia
L'orizzonte degli eventi. Paolo Pellegrin in mostra a Venezia
Paolo Pellegrin / Magnum Photos |
Paolo Pellegrin, Civili arrivano a Tiro dopo essere fuggiti dai loro villaggi nel sud del Libano durante i raid aerei israeliani. Tiro, Libano, 2006
Francesca Grego
29/08/2023
Venezia - “L’orizzonte degli eventi, in fisica, è la zona teorica che circonda un buco nero, un confine oltre il quale anche la luce perde la sua capacità di fuga: una volta attraversato, un corpo non può più andarsene, se oltrepassa quel limite scompare del tutto alla nostra vista”. Che cosa c’entra la fisica con l’ultima mostra di Paolo Pellegrin, intitolata appunto L’orizzonte degli eventi e aperta da domani, mercoledì 30 agosto, presso le Stanze della Fotografia di Venezia?
“Nella sua lunga carriera di fotografo”, spiega Annalisa D’Angelo, che ha curato la rassegna insieme a Denis Curti, “Pellegrin tenta più volte di oltrepassare l’orizzonte, di entrare nel buco nero della storia, provando a superare gli ostacoli. E il suo mezzo per oltrepassare l’orizzonte e uscire idealmente dal buco nero è la fotografia, intesa come tramite, come ponte ideale in un rapporto in cui lo spettatore gioca un ruolo fondamentale”.
Figura di spicco della fotografia contemporanea internazionale, membro dell’agenzia Magnum Photos dal 2005 e insignito di prestigiosi premi – dal W. Eugene Smith Grant in fotografia umanistica al Photographer of the Year, passando per il Robert Capa Gold Medal Award -
Paolo Pellegrin si è stato testimone di conflitti e urgenze dell’attualità dal Medio Oriente al Giappone, dagli Stati Uniti al Mediterraneo, dall’Ucraina all’Australia, segnalandosi fin da subito per un’umanità dello sguardo che ha reso unici i suoi lavori e che gli ha permesso sempre al di là della superficie.
“Ovunque io sia, mi considero sempre un ospite e, in cambio, sono quasi sempre trattato come un ospite. La macchina fotografica diventa allora un passaporto straordinario”, ha detto il fotografo.
Realizzata da Marsilio Art e Studio Pellegrin in collaborazione con Magnum Photos, la mostra veneziana presenta oltre 300 scatti realizzati dal 1995 a oggi, compreso un reportage sull’Ucraina esposto per la prima volta e altre immagini inedite. I visitatori delle Stanze della Fotografia avranno modo di viaggiare in zone di guerra come l’Iraq e Gaza, di scoprire la vita dei rifugiati di Lesbo o di rivivere emergenze ambientali come lo tsunami in Giappone e gli incendi che hanno sconvolto l’Australia, fino alle testimonianze dei cambiamenti climatici raccolte in Antartide.
La complessità dei temi trattati e l’attenzione all’ambiente dialogheranno così con il contesto di Venezia, città fragile in cui si specchiano le caratteristiche di molti luoghi frequentati dal reporter.
Paolo Pellegrin. L’orizzonte degli eventi sarà visitabile dal 30 agosto 2023 al 7 gennaio 2024 presso le Stanze della Fotografia, il nuovo spazio che, grazie all’iniziativa congiunta di Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini, prosegue il percorso intrapreso nel 2012 alla Casa dei Tre Oci nella convinzione che la fotografia, tra i linguaggi artistici più significativi nel panorama contemporaneo, debba continuare ad avere una casa a Venezia.
“Nella sua lunga carriera di fotografo”, spiega Annalisa D’Angelo, che ha curato la rassegna insieme a Denis Curti, “Pellegrin tenta più volte di oltrepassare l’orizzonte, di entrare nel buco nero della storia, provando a superare gli ostacoli. E il suo mezzo per oltrepassare l’orizzonte e uscire idealmente dal buco nero è la fotografia, intesa come tramite, come ponte ideale in un rapporto in cui lo spettatore gioca un ruolo fondamentale”.
Figura di spicco della fotografia contemporanea internazionale, membro dell’agenzia Magnum Photos dal 2005 e insignito di prestigiosi premi – dal W. Eugene Smith Grant in fotografia umanistica al Photographer of the Year, passando per il Robert Capa Gold Medal Award -
Paolo Pellegrin si è stato testimone di conflitti e urgenze dell’attualità dal Medio Oriente al Giappone, dagli Stati Uniti al Mediterraneo, dall’Ucraina all’Australia, segnalandosi fin da subito per un’umanità dello sguardo che ha reso unici i suoi lavori e che gli ha permesso sempre al di là della superficie.
“Ovunque io sia, mi considero sempre un ospite e, in cambio, sono quasi sempre trattato come un ospite. La macchina fotografica diventa allora un passaporto straordinario”, ha detto il fotografo.
Realizzata da Marsilio Art e Studio Pellegrin in collaborazione con Magnum Photos, la mostra veneziana presenta oltre 300 scatti realizzati dal 1995 a oggi, compreso un reportage sull’Ucraina esposto per la prima volta e altre immagini inedite. I visitatori delle Stanze della Fotografia avranno modo di viaggiare in zone di guerra come l’Iraq e Gaza, di scoprire la vita dei rifugiati di Lesbo o di rivivere emergenze ambientali come lo tsunami in Giappone e gli incendi che hanno sconvolto l’Australia, fino alle testimonianze dei cambiamenti climatici raccolte in Antartide.
La complessità dei temi trattati e l’attenzione all’ambiente dialogheranno così con il contesto di Venezia, città fragile in cui si specchiano le caratteristiche di molti luoghi frequentati dal reporter.
Paolo Pellegrin. L’orizzonte degli eventi sarà visitabile dal 30 agosto 2023 al 7 gennaio 2024 presso le Stanze della Fotografia, il nuovo spazio che, grazie all’iniziativa congiunta di Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini, prosegue il percorso intrapreso nel 2012 alla Casa dei Tre Oci nella convinzione che la fotografia, tra i linguaggi artistici più significativi nel panorama contemporaneo, debba continuare ad avere una casa a Venezia.
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