A Ca' Pesaro dall'11 febbraio al 28 maggio
Merritt Chase torna a Venezia
William Merritt Chase, A Comfortable Corner, 1888, The Parrish Art Museum, New York
Francesca Grego
08/02/2017
Venezia - Inaugura l'11 febbraio alla Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro la grande mostra William Merritt Chase (1849-1916). Un pittore tra New York e Venezia, dedicata a una figura chiave della scena artistica internazionale a cavallo fra XIX e XX secolo.
Punto di riferimento di pittori come Georgia O'Keeffe, Joseph Stella ed Edward Hopper, Merritt Chase svolse il cruciale ruolo di mediatore fra l'universo della tradizione europea e la giovane arte statunitense, traducendo in nuovo linguaggio stili di vita e atmosfere di un'America in mutazione.
Circa 60 opere provenienti da collezioni americane, cui si aggiunge in prestito dagli Uffizi Self-Portrait, l'unico dipinto dell'autore conservato in Italia, testimoniano la versatilità di un artista viaggiatore e cosmopolita, che in 40 anni di carriera si cimentò con ogni genere, tecnica e supporto: paesaggi, nature morte, celebri ritratti, scene familiari trovano posto nelle otto sezioni della mostra, suddivise secondo un ordine tematico che riflette fasi e luoghi del percorso del pittore.

Si parte dagli oscuri cromatismi del periodo trascorso a Monaco, dove Chase studiò sotto la guida di Karl von Piloty, per arrivare agli omaggi a Firenze e Venezia, mete della sua attività di insegnante, ma soprattutto città d'elezione, dove il suo stile giunse a esprimersi in piena libertà in vedute sature di luce. In mezzo, il japanisme di ascendenza impressionista, la vivacità dello studio newyorkese, i luminosi ritratti di emancipate borghesi americane, l'intimità familiare, i parchi e le spiagge abbaglianti degli Stati Uniti, simboli di una nuova era sociale e artistica.
Vedi anche:
• William Merritt Chase (1849-1916): un pittore tra New York e Venezia
• FOTO: William Merritt Chase, Venezia e lo Spirito di un'epoca
• Guida d'arte di Venezia
Punto di riferimento di pittori come Georgia O'Keeffe, Joseph Stella ed Edward Hopper, Merritt Chase svolse il cruciale ruolo di mediatore fra l'universo della tradizione europea e la giovane arte statunitense, traducendo in nuovo linguaggio stili di vita e atmosfere di un'America in mutazione.
Circa 60 opere provenienti da collezioni americane, cui si aggiunge in prestito dagli Uffizi Self-Portrait, l'unico dipinto dell'autore conservato in Italia, testimoniano la versatilità di un artista viaggiatore e cosmopolita, che in 40 anni di carriera si cimentò con ogni genere, tecnica e supporto: paesaggi, nature morte, celebri ritratti, scene familiari trovano posto nelle otto sezioni della mostra, suddivise secondo un ordine tematico che riflette fasi e luoghi del percorso del pittore.

Si parte dagli oscuri cromatismi del periodo trascorso a Monaco, dove Chase studiò sotto la guida di Karl von Piloty, per arrivare agli omaggi a Firenze e Venezia, mete della sua attività di insegnante, ma soprattutto città d'elezione, dove il suo stile giunse a esprimersi in piena libertà in vedute sature di luce. In mezzo, il japanisme di ascendenza impressionista, la vivacità dello studio newyorkese, i luminosi ritratti di emancipate borghesi americane, l'intimità familiare, i parchi e le spiagge abbaglianti degli Stati Uniti, simboli di una nuova era sociale e artistica.
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