Biografia

Figlio del pittore Filippo, Parmigianino viene educato all’arte pittorica dagli zii Pier Ilario e Michele Mazzola. Inizialmente influenzato dallo stile di Correggio, mostra di sapersene distaccare non appena riceve la sua prima commissione importante: gli affreschi per la chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma (1521-1524). Il repertorio cui attinge e la sicurezza con la quale dipinge sembrano già denotare una spiccata personalità. Memore degli scorci prospettici operati da Correggio nella Camera di San Paolo, negli affreschi con la Leggenda di Diana e Atteone per la Rocca Sanvitale a Fontanellato, Parmigianino perfeziona il suo stile pittorico, costruito su colori cangianti e algide forme allungate. Di questo stesso periodo è il ritratto di Galeazzo Sanvitale (1524), oggi al Museo di Capodimonte a Napoli, dove la vena intellettualistica che pervade l’opera è confermata dal simbolismo alchemico di alcuni dettagli, come ad es. la medaglia con il numeri 7 e 2 (simboli di Luna e Giove) in mano a Galeazzo. Nel 1523 si reca a Roma, dove è ricevuto da papa Clemente VII: qui si inserisce nella cerchia degli allievi di Raffaello, tra i quali figura Rosso Fiorentino, importante modello per le sue fisionomie allungate. Tra le opere del periodo romano spiccano una Sacra Famiglia, il celebre Autoritratto allo specchio convesso, donato dall’autore a Pietro Aretino, le Nozze mistiche di Santa Caterina e la Visione di San Gerolamo. Fatto prigioniero durante il sacco di Roma (1527) mentre lavorava a quella sintesi stilistica di pittura romana e emiliana che è la Madonna Bufalini, Parmigianino decide di pagare il riscatto e trasferirsi a Bologna, dove dal 1528 al 1531 produce opere significative per il manierismo bolognese, come la Pala di San Rocco per San Petronio, la Madonna col bambino e Santa Margherita (1529) e la Madonna della rosa (1531). Nel 1531 torna a Parma dove riceve l’incarico per la decorazione di Santa Maria della Steccata, un incarico che, a detta di Vasari, Parmigianino non portò mai a termine per la sua irrefrenabile dedizione agli esperimenti alchemici. Con la Schiava Turca (1530), la Madonna dal collo lungo (1534) e il Cupido che prepara l'arco (1535), il pittore emiliano porta a compimento quella sua originalissima poetica di astrazione formale inaugurata anni prima. Oltre che come ritrattista, Parmigianino è anche noto come eccellente incisore e come il primo grande interprete in Italia della tecnica dell’acquaforte. Le incisioni tratte dalle sue opere contribuirono a diffondere il suo stile e la sua fama in tutta Europa.

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Biografie di: Parmigianino

  • Biogragia: Parmigianino

    Fu tra i più importanti artefici del manierismo, di cui rappresentò l'ideale di grazia, di raffinatezza. Meglio che nei quadri, il valore pittorico del P. si espresse nelle incisioni, che più delle pitture contribuirono a crear la moda artistica parmigianinesca in Italia. Fu ...

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