INCONTRARSI NELLA LUCE E NEL COLORE. Domenico D’Oora e Sandi Renko
Dal 12 Novembre 2022 al 18 Dicembre 2022
Casale Monferrato | Alessandria
Luogo: Castello del Monferrato
Indirizzo: Piazza Castello
Orari: sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Curatori: Giovanni Granzotto e Anselmo Villata
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0142 444329
Dal 12 novembre al 18 dicembre 2022 il Castello di Casale Monferrato (Alessandria) ospita la mostra Domenico D’Oora e Sandi Renko INCONTRARSI NELLA LUCE E NEL COLORE, a cura di Giovanni Granzotto e Anselmo Villata, una doppia personale che racconta il percorso artistico dei due maestri, con un focus sulle più recenti ricerche. Due artisti che si è scelto di accomunare perché entrambi procedono in una ricerca rigorosa – e oltretutto solitaria – sulle trasformazioni delle superfici attraverso l’incontro con la luce, sia da un punto di vista plastico che cromatico.
Domenico D’Oora è l’artista italiano contemporaneo che ha affrontato il tema del monocromo in maniera più completa, in tutte le sue potenzialità. Lo ha attraversato e risolto non solo da un punto di vista cromatico, usando l’espressività e la duttilità del pigmento, ma anche sul piano dei materiali di supporto e della struttura stessa dell’opera, sia nella superficie che nella tridimensionalità dei volumi.
Sandi Renko è invece l’artista che ha dato una svolta estremamente personale alle nuove ricerche optical, allacciando alle tensioni, alle vibrazioni luministiche e alle scansioni ritmiche delle superfici, tutte le componenti di progettualità e di multimedialità del tempo contemporaneo. Le sue opere vogliono rappresentare una nuova sonorità del colore e della luce.
Domenico D’Oora e Sandi Renko INCONTRARSI NELLA LUCE E NEL COLORE è la terza mostra del progetto espositivo “Castello Contemporaneo” iniziato in estate con Tommaso Bet e Marco Lodola e proseguito in autunno con Mara Fabbro e Alberto Pasqual.
Di origini italo-slovene, Sandi Renko nasce a Trieste nel 1949. Inizia a disegnare all’Istituto d’Arte Nordio, dove impara da maestri come lo scultore Ugo Carà e il designer Marcello Siard, da Miela Reina ed Enzo Cogno, allora giovani protagonisti dell’arte d’avanguardia triestina.
All’inizio degli anni Settanta si trasferisce a Padova dove apre uno studio di design, comunicazione visiva e art direction, collaborando con aziende leader nel settore del mobile e dei complementi d’arredo.
A Padova conosce Edoardo Landi e, stimolato dal contesto artistico e intellettuale che risente ancora delle esperienze dell’arte cinetica e programmata del gruppo N, partecipa a collettive, happenings ed eventi estemporanei. Va consolidando l’affinità con l’arte programmata e l’optical art, e definisce così il suo linguaggio artistico e la sua personale tecnica.
Negli anni continua a progettare in parallelo design e arte con uguale rigore e metodo, con creazioni di grande pulizia ed equilibrio in entrambi i campi. Incoraggiato da Alberto Biasi intensifica la produzione artistica ed espone con regolarità, in collettive assieme a Sara Campesan, Franco Costalonga, Jorrit Tornquist e altri e in numerose personali in Italia, Austria, Svizzera, Croazia e Slovenia.
Vive e lavora fra Padova e Trieste; amante degli spazi silenziosi e degli orizzonti aperti li ricerca salendo in montagna o traversando i mari in barca a vela.
Domenico D’Oora è nato a Londra nel 1953, ora vive a Castelveccana, sul Lago Maggiore. Nel 1976 si laurea in Pittura all’Accademia di Brera, al contempo segue Filosofia Teoretica all’Università Statale, Milano. Partito da una decostruzione del linguaggio verbo-visivo, dagli anni ’80 realizza diversi cicli di pitture-sculture in sequenze di valenza oggettuale, connotate da una geometria minimale, con varianze monocrome uniformi, volte a un recupero di senso inteso come presenza di un’assenza. D’Oora realizza dipinti monocromi che, esenti da meri formalismi, nella consapevolezza della necessità di una percezione sensibile, ambiscono ad instaurare una fenomenica ed interrogativa immagine di totalità.
Le opere di D’Oora fanno della pittura una presenza reale con cui relazionarsi in una esperienza conoscitiva autentica; spoglie di qualsiasi orpello o intenzione di compiacere, esse sono l’occasione di manifestare o percorrere un momento del pensiero che rimane in equilibrio tra una modalità perentoriamente affermativa e sottilmente interrogativa
Domenico D’Oora è l’artista italiano contemporaneo che ha affrontato il tema del monocromo in maniera più completa, in tutte le sue potenzialità. Lo ha attraversato e risolto non solo da un punto di vista cromatico, usando l’espressività e la duttilità del pigmento, ma anche sul piano dei materiali di supporto e della struttura stessa dell’opera, sia nella superficie che nella tridimensionalità dei volumi.
Sandi Renko è invece l’artista che ha dato una svolta estremamente personale alle nuove ricerche optical, allacciando alle tensioni, alle vibrazioni luministiche e alle scansioni ritmiche delle superfici, tutte le componenti di progettualità e di multimedialità del tempo contemporaneo. Le sue opere vogliono rappresentare una nuova sonorità del colore e della luce.
Domenico D’Oora e Sandi Renko INCONTRARSI NELLA LUCE E NEL COLORE è la terza mostra del progetto espositivo “Castello Contemporaneo” iniziato in estate con Tommaso Bet e Marco Lodola e proseguito in autunno con Mara Fabbro e Alberto Pasqual.
Di origini italo-slovene, Sandi Renko nasce a Trieste nel 1949. Inizia a disegnare all’Istituto d’Arte Nordio, dove impara da maestri come lo scultore Ugo Carà e il designer Marcello Siard, da Miela Reina ed Enzo Cogno, allora giovani protagonisti dell’arte d’avanguardia triestina.
All’inizio degli anni Settanta si trasferisce a Padova dove apre uno studio di design, comunicazione visiva e art direction, collaborando con aziende leader nel settore del mobile e dei complementi d’arredo.
A Padova conosce Edoardo Landi e, stimolato dal contesto artistico e intellettuale che risente ancora delle esperienze dell’arte cinetica e programmata del gruppo N, partecipa a collettive, happenings ed eventi estemporanei. Va consolidando l’affinità con l’arte programmata e l’optical art, e definisce così il suo linguaggio artistico e la sua personale tecnica.
Negli anni continua a progettare in parallelo design e arte con uguale rigore e metodo, con creazioni di grande pulizia ed equilibrio in entrambi i campi. Incoraggiato da Alberto Biasi intensifica la produzione artistica ed espone con regolarità, in collettive assieme a Sara Campesan, Franco Costalonga, Jorrit Tornquist e altri e in numerose personali in Italia, Austria, Svizzera, Croazia e Slovenia.
Vive e lavora fra Padova e Trieste; amante degli spazi silenziosi e degli orizzonti aperti li ricerca salendo in montagna o traversando i mari in barca a vela.
Domenico D’Oora è nato a Londra nel 1953, ora vive a Castelveccana, sul Lago Maggiore. Nel 1976 si laurea in Pittura all’Accademia di Brera, al contempo segue Filosofia Teoretica all’Università Statale, Milano. Partito da una decostruzione del linguaggio verbo-visivo, dagli anni ’80 realizza diversi cicli di pitture-sculture in sequenze di valenza oggettuale, connotate da una geometria minimale, con varianze monocrome uniformi, volte a un recupero di senso inteso come presenza di un’assenza. D’Oora realizza dipinti monocromi che, esenti da meri formalismi, nella consapevolezza della necessità di una percezione sensibile, ambiscono ad instaurare una fenomenica ed interrogativa immagine di totalità.
Le opere di D’Oora fanno della pittura una presenza reale con cui relazionarsi in una esperienza conoscitiva autentica; spoglie di qualsiasi orpello o intenzione di compiacere, esse sono l’occasione di manifestare o percorrere un momento del pensiero che rimane in equilibrio tra una modalità perentoriamente affermativa e sottilmente interrogativa
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 19 marzo 2024 al 30 giugno 2024
Milano | Palazzo Reale
Cézanne | Renoir. Capolavori dal Musée de L’Orangerie e dal Musée D’Orsay
-
Dal 15 marzo 2024 al 30 giugno 2024
Lecco | Palazzo delle Paure
INFORMALE. La pittura italiana degli anni Cinquanta
-
Dal 15 marzo 2024 al 08 settembre 2024
Roma | Museo Napoleonico
Giuseppe Primoli e il fascino dell'Oriente
-
Dal 15 marzo 2024 al 09 giugno 2024
Firenze | Museo Novecento
Jannis Kounellis. La stanza vede. Disegni 1973–1990
-
Dal 14 marzo 2024 al 15 luglio 2024
Massa Marittima | Museo di San Pietro all’Orto
Il Sassetta e il suo tempo. Uno sguardo all'arte senese del primo Quattrocento
-
Dal 10 marzo 2024 al 09 giugno 2024
Perugia | Galleria Nazionale dell’Umbria
L’enigma del Maestro di San Francesco. Lo stil novo del Duecento umbro