Rosangela Labrini. La sostanza dell’assenza

© Rosangela Labrini
Dal 19 November 2016 al 8 December 2016
Bibbiena | Arezzo
Luogo: ExpArt
Indirizzo: via Borghi 80
Sito ufficiale: http://www.expartgallery.com
Dal 19 novembre all’8 dicembre 2016 ExpArt studio&gallery, in via Borghi 80 a Bibbiena (AR), presenta “La sostanza dell’assenza”, personale di Rosangela Labrini a cura di Silvia Rossi.
L’esposizione, a ingresso libero e gratuito, sarà visitabile dal martedì al mercoledì con orario 15/19, dal giovedì al sabato con orari 9,30/12 e 15/19, o su appuntamento.
Sabato 19 novembre, dalle ore 17,30, l’inaugurazione in galleria con l’aperitivo offerto da Bar Le Logge.
Vi è qualcosa di magico e onirico nelle nebbie novembrine, che avvolgono le montagne come le città, che rendono morbidi i contorni altrimenti spigolosi di edifici e crinali. Una pace sommersa, dove l'occhio vaga in cerca di riferimenti e gode nel non trovarne. Uno spiazzamento che non induce nella perdita, ma che nell'assenza trova sostanza di sé.
Nelle ampie superfici grigie e violacee delle vigorose tele della Labrini ritroviamo questa sensazione di immersione in uno spazio sconosciuto quanto familiare. Le figure che emergono, imprecise, rendono percepibile una profondità altrimenti dissolta dalle ampie pennellate che, come nubi, avvolgono la realtà quotidiana e la trasformano in un evento sì noto, ma inevitabilmente evocativo.
Lo studio delle forme e della composizione, le cromie tono su tono, l'assenza di un corpo centrale e la presenza di una malinconica inquietudine, sprigionano una forza unica, profonda e meditativa, in grado di trasportare l'osservatore in una dimensione soffusa e riflessiva.
Rosangela Labrini ha studiato pittura e incisione all’Istituto d’Arte F. Gazzola di Piacenza sotto l’egida dei maestri Carlo Scrocchi e Bruno Missieri, ed ha frequentato i corsi della Scuola d'Arte Applicata del Castello Sforzesco di Milano con il professor Neven Zoricic.
Il disegno e la composizione dello spazio sono alla base della sua formazione che si rifà all’esperienza classica, ma la sperimentazione e il desiderio di nuovi linguaggi la portano a una pittura non figurativa che tiene conto dei grandi maestri dell’informale.
La pittura della Labrini è delicata ed energica, pensata e costruita con intelligenza e ricerca, per temi e per materiali, con stesure silenziose e materiali significativi come l’uso sperimentale di alcune sabbie vulcaniche.
La sua esperienza si estende anche a nuove interpretazioni nell’ambito dell’incisione sperimentale con la pratica delle tecniche di Goetz (Carborundum) e di Hayter.
La sua arte guarda molto liberamente al paesaggio greco ma se le proposizioni sono le stesse e la sintassi è rispettosa della pittura, gli intenti sono quelli di una nuova proposta; la profondità del quadro è il vero soggetto di ogni tela. Profondità che suggerisce la partecipazione e l’ingresso del lettore dentro l’immagine, dove i diversi elementi della composizione sono il percorso verso la luce o verso un profondo di meditazione.
Ha al suo attivo importanti mostre collettive e personali e svolge la sua attività artistica tra l'Italia e la Grecia.
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