Astrattismi. Collettiva di artisti del XX secolo

Gino Severini, Senza titolo, litografia, cm. 56,5x41,5
Dal 21 Novembre 2015 al 13 Dicembre 2015
Pedaso | Ascoli Piceno
Luogo: Galleria Marcantoni Arte Contemporanea
Indirizzo: via Carducci 27
Orari: tutti i giorni 17-20
Curatori: Claudio Marcantoni
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 349 4306492
E-Mail info: info@galleriamarcantoni.it
Sito ufficiale: http://www.galleriamarcantoni.it
La Galleria Marcantoni Arte Contemporanea di Pedaso (FM) presenta, dal 21 novembre al 13 dicembre 2015, “Astrattismi”, esposizione collettiva di artisti del XX secolo, a cura di Claudio Marcantoni.
In mostra, opere realizzate da Renato Barisani, Agostino Bonalumi, Eugenio Carmi, Piero Dorazio, Gianni Dova, Hans Hartung, Fernand Léger, Alberto Magnelli, Giuseppe Santomaso, Gino Severini, Graham Sutherland, Luigi Veronesi e molti altri.
Come spiega Claudio Marcantoni, «L’esposizione è l’esito di un collezionismo che, negli anni, ha avuto nella scelta di opere astratte il suo lietmotiv. Dipinti che sono entrati a far parte della raccolta della galleria strizzando l’occhio al mercato, ma senza trascurare mai l’importanza storica dell’artista. Carte e tele che raccontano l’arte del secolo scorso. Un linguaggio, quello astratto, che ha influenzato numerosi artisti nel loro modo di raccontare, affrontare e leggere la realtà. Nel XX secolo, infatti, l’arte abbandona i modelli della tradizione ed intraprende la sua più grande rivoluzione. “Astrattismi” vuol essere una promenade, un excursus storico che presenti due facce predominanti del linguaggio aniconico: quello geometrico e quello lirico. L’Astrattismo geometrico è dominato da un rigore e da un controllo razionale dell’espressione assoluti. La matematica e la geometria, intesa come indagine dei rapporti numerici, e lo studio delle proporzioni e delle misure tra sagome e colori sono punti di riferimento centrali e irrinunciabili per i pittori che seguono questa strada. L’Astrattismo lirico, da parte sua, lascia ampio spazio alla fantasia e all’universo personale dell’artista. Il termine “lirico” fa riferimento ad un atteggiamento poetico del pittore che trapela anche dai segni e colori stesi sulla tela, suggerito dalla relazione tra l’uomo e le forme. I mezzi espressivi utilizzati sono il colore, le linee, le forme e gli andamenti compositivi. A questi elementi è affidato il compito di esprimere significati; le forme astratte devono provenire da un’esigenza spirituale dell’uomo; si studiano le affinità tra pittura e musica: anche questa, infatti, suscita sensazioni senza voler imitare nulla».
Inaugurazione sabato 21 novembre alle ore 18.
In mostra, opere realizzate da Renato Barisani, Agostino Bonalumi, Eugenio Carmi, Piero Dorazio, Gianni Dova, Hans Hartung, Fernand Léger, Alberto Magnelli, Giuseppe Santomaso, Gino Severini, Graham Sutherland, Luigi Veronesi e molti altri.
Come spiega Claudio Marcantoni, «L’esposizione è l’esito di un collezionismo che, negli anni, ha avuto nella scelta di opere astratte il suo lietmotiv. Dipinti che sono entrati a far parte della raccolta della galleria strizzando l’occhio al mercato, ma senza trascurare mai l’importanza storica dell’artista. Carte e tele che raccontano l’arte del secolo scorso. Un linguaggio, quello astratto, che ha influenzato numerosi artisti nel loro modo di raccontare, affrontare e leggere la realtà. Nel XX secolo, infatti, l’arte abbandona i modelli della tradizione ed intraprende la sua più grande rivoluzione. “Astrattismi” vuol essere una promenade, un excursus storico che presenti due facce predominanti del linguaggio aniconico: quello geometrico e quello lirico. L’Astrattismo geometrico è dominato da un rigore e da un controllo razionale dell’espressione assoluti. La matematica e la geometria, intesa come indagine dei rapporti numerici, e lo studio delle proporzioni e delle misure tra sagome e colori sono punti di riferimento centrali e irrinunciabili per i pittori che seguono questa strada. L’Astrattismo lirico, da parte sua, lascia ampio spazio alla fantasia e all’universo personale dell’artista. Il termine “lirico” fa riferimento ad un atteggiamento poetico del pittore che trapela anche dai segni e colori stesi sulla tela, suggerito dalla relazione tra l’uomo e le forme. I mezzi espressivi utilizzati sono il colore, le linee, le forme e gli andamenti compositivi. A questi elementi è affidato il compito di esprimere significati; le forme astratte devono provenire da un’esigenza spirituale dell’uomo; si studiano le affinità tra pittura e musica: anche questa, infatti, suscita sensazioni senza voler imitare nulla».
Inaugurazione sabato 21 novembre alle ore 18.
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