Tiziano, Bordon e gli Acquaviva d'Aragona/ La Puglia il Manierismo e la Controriforma

Paris Bordon, Ritratto di Giulio Antonio II Acquaviva d’Aragona, collezione privata

 

Dal 16 Dicembre 2012 al 08 Aprile 2013

Bitonto | Bari

Luogo: Galleria Nazionale della Puglia - Palazzo Sylos Calò

Indirizzo: via Giandonato Rogadeo 14

Orari: tutti i giorni 9-20; chiuso mercoledì

Curatori: Andrea Donati, Nuccia Barbone Pugliese, Fabrizio Vona

Enti promotori:

  • Unione Europea - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
  • Regione Puglia - Assessorato al Mediterraneo Cultura e Turismo
  • Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia
  • Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia
  • Galleria Nazionale della Puglia
  • Comune di Bitonto - Assessorato alla Cultura

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 080 099708

E-Mail info: gallerianazionaledellapuglia@beniculturali.it

Sito ufficiale: http://www.gallerianazionalepuglia.beniculturali.it


Tiziano, Bordon e gli Acquaviva d'Aragona 

Si inaugura la mostra Tiziano, Bordon e gli Acquaviva d’Aragona Pittori veneziani in Puglia e fuoriusciti napoletani in Francia. 
La ricca presenza d’opere d’arte del Cinquecento veneziano in terra di Puglia ha finora destato poco interesse e attenzione da parte degli studiosi, pur essendo il fenomeno di una consistenza rilevante, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. 

Restavano infatti aperti molti interrogativi in merito a tale circostanza, aspetti non ancora indagati e questioni non ancora chiarite. 

Un tassello ulteriore e assolutamente nuovo nella ricostruzione e nella conoscenza dell’intrigante fenomeno viene ora offerto dalla mostra “Tiziano, Bordon e gli Acquaviva d’Aragona. Pittori veneziani in Puglia e fuoriusciti napoletani in Francia” che si svolge dal 15 dicembre 2012 all’8 aprile 2013 a Bitonto, alla Galleria Nazionale della Puglia «Girolamo e Rosaria Devanna», promossa dall’Unione Europea - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, Regione Puglia - Assessorato al Mediterraneo Cultura e Turismo, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia, Galleria Nazionale della Puglia e Comune di Bitonto - Assessorato alla Cultura, nell’ambito di un più ampio progetto sul Cinquecento in Puglia. 

L’esposizione - cui si aggiunge in catalogo l’attenta ricognizione storico-topografica delle opere d’artisti veneti del Cinquecento in ambito regionale, dai Vivarini a Palma il Giovane, condotta da Nuccia Barbone Pugliese, che evidenzia una terra profondamente legata alla Serenissima specialmente lungo la costa marittima - pone al centro un inedito e notevole dipinto per la prima volta attribuito a Paris Bordon, raffigurante Il ritratto di Giulio Antonio II Acquaviva d’Aragona, attualmente in raccolta privata inglese e mai esposto prima d’ora. 

L’opera, in un primo tempo assegnata addirittura a Tiziano (il primo a pubblicarla come tale fu Suida) ma in seguito dimenticata e poco considerata, è stata riportata alla piena leggibilità grazie a un recente e accurato restauro che ha permesso ad Andrea Donati, curatore della mostra insieme a Nuccia Barbone Pugliese e Fabrizio Vona, di riconoscervi un autentico lavoro di Bordon. 

La mostra dunque da un lato fa luce su un periodo storico della Puglia poco esplorato, indagando le relazioni culturali ed economiche che legavano questa regione al regno di Napoli, dall’altro intende anche valorizzare alcune opere venete qui presenti a cominciare dal Ritratto di gentiluomo di Tiziano, esposto nella Galleria Nazionale della Puglia e sottoposto a indagini diagnostiche che stanno rivelando interessanti dati conoscitivi. 

A confronto con il dipinto di Bordon, oltre alle opere coeve di autori veneti conservate presso la Galleria Nazionale di Puglia e ad alcune rilevanti testimonianze dal territorio, saranno esibiti circa venti dipinti di grande rilievo provenienti da collezioni private. 
Eccezionale poi la presenza nel percorso espositivo d’assoluti capolavori provenienti da edifici di culto del territorio, che danno diretta testimonianza dell’importanza assunta dalla pittura veneta in Puglia nel XVI secolo come la pala raffigurante San Francesco d’Assisi (cm 245 x 146) proveniente dall’omonima chiesa di Gallipoli, opera del Pordenone che viene ora restituita alla sua piena leggibilità e la Natività di Savoldo dalla chiesa Santa Maria la Nova di Terlizzi. 
Tra i meriti di questa eccezionale mostra di studio e ricerca, vi è anche l’aver ricondotto in Puglia, per l’occasione, quella che per la gran parte degli studiosi appare accreditata come la cimasa, della pala d’altare realizzata da Lorenzo Lotto per la Chiesa di San Felice a Giovinazzo (successivamente trasportata in San Domenico), datata1542. 

La Puglia il Manierismo e la Controriforma 

La mostra La Puglia il Manierismo e la Controriforma ha l'obiettivo di raccontare, attraverso un percorso di circa 90 opere d'arte, le complesse vicende storiche, sociali e culturali che nell'arco di circa un secolo vedono l'affermazione della cultura manieristica in Puglia e il susseguirsi delle nuove istanze estetiche legate alla Controriforma. 

L'esposizione ha luogo contemporaneamente a Bitonto nelle sale della Galleria Nazionale della Puglia «Girolamo e Rosaria Devanna» e a Lecce all'interno dei suggestivi spazi della chiesa di San Francesco della Scarpa. 

A Bitonto sono esposte opere che raccontano le vicende di Bari e Capitanata, ma un gruppo di dipinti e sculture provenienti dal Salento introducono il pubblico alla visita che potrà fare anche a Lecce. Nel capoluogo salentino infatti sono esposte 50 opere che raccontano la Terra d'Otranto lungo tutto il ‘500 insieme ad alcune testimonianze provenienti dal Nord della Puglia che anticipano al visitatore i temi della sezione di Bitonto. Lo scambio di una parte delle opere consente di mettere in relazione diversi episodi e fatti artistici della regione, individuare personalità artistiche e dinamiche di sviluppo delle nuove correnti figurative anche alla luce di prestigiose importazioni da Venezia prima e Napoli poi. 
La presente esposizione riunisce prevalentemente dipinti ma vi figurano anche sculture, argenteria sacra, tessuti, che testimoniano lo sviluppo della cultura manieristica in Puglia fino all'affermazione delle istanze estetiche controriformate. L’indagine si arresta al momento in cui inizia a diffondersi il nuovo linguaggio figurativo di marca caravaggesca. Alle opere note che caratterizzano la cultura figurativa della regione nel periodo esaminato si affiancano numerosi capolavori inediti rintracciati in occasione della mostra. 

Catalogo della mostra Congedo Editore. 



SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI