Riccardo Licata. Un viaggio fra pittura e arti applicate

Riccardo Licata. Un viaggio fra pittura e arti applicate

 

Dal 28 Luglio 2013 al 29 Settembre 2013

Feltre | Belluno

Luogo: Galleria d'arte moderna "Carlo Rizzarda"

Indirizzo: via Paradiso 8

Orari: da martedì a giovedì 10.30-12.30/ 15-18; venerdì 10.30-12.30; sabato, domenica e festivi 10.30-12.30/ 16-19

Curatori: Giovanni Granzotto, Antonella Alban

Enti promotori:

  • Comune di Feltre
  • Associazione “Palio Città di Feltre”

Costo del biglietto: intero € 4, cumulativo € 5, scuole/ridotto € 1.50, cumulativo € 2.50

Telefono per informazioni: +39 0439 885242

E-Mail info: musei.promozione@comune.feltre.bl.it

Sito ufficiale: http://musei.comune.feltre.bl.it/2013/07/02/riccardo-licata-un-viaggio-fra-pittura-e-arti-applicate/


Promossa dal Comune di Feltre e dall’Associazione “Palio Città di Feltre”, con la determinante collaborazione scientifica e organizzativa dello Studio d’Arte G.R. di Sacile, la mostra è curata da Giovanni Granzotto e Antonella Alban. Si avvale anche della collaborazione operativa dell’ Associazione Feudo e della Ditta Limana Costruzioni, entrambe di Mel.
Riccardo Licata è il pittore del drappo del Palio di Feltre 2013 
e per questo si è sviluppata l’idea di allestire una sua mostra a Feltre, prima mostra dopo quella dedicata a Tancredi. Quest’esposizione riveste anche un particolare significato per il duplice legame culturale e artistico che Riccardo Licata ha con la città: da un lato la sua frequentazione con l’artista feltrino Tancredi, dall’altro il suo impegno pluridecennale nel campo delle arti applicate, che è anche segno distintivo e peculiare della Galleria d’arte moderna “Carlo Rizzarda“.
L’esposizione si svilupperà secondo un percorso che, attraverso l’esposizione di 45-50 opere, testimonierà l’evoluzione segnica del linguaggio di Riccardo Licata, partendo dalle opere realizzate nei primi anni ’50 a Venezia fino alle ultime opere tra le quali, per la prima volta in Italia, due vetrate provenienti da Chartres dopo una mostra dedicata ai vetri della cattedrale gotica. Licata, fin dall’inizio manifesta una curiosità che spazia a 360°, non limitata soltanto alla pittura, bensì rivolta alle arti applicate e a tutto ciò che possa essere ricollegato all’espressività. Nell’esposizione infatti oltre alle opere pittoriche vi saranno alcuni mosaici, vetri e sculture in ferro, per creare un dialogo ideale con le opere presenti nella Galleria Rizzarda.
Riccardo Licata è uno degli artisti viventi, noto a livello internazionale, che hanno influenzato lo sviluppo dell’arte del ‘900. Nato a Torino nel 1929, dopo una breve parentesi parigina, con la sua famiglia si trasferisce a Roma, dove rimane fino al 1945; dal 1946 Licata vive a Venezia e studia al Liceo artistico e all’Accademia di Belle Arti tra il 1947 e il 1955. Nel 1957 ottiene una borsa di studio dal governo francese per sperimentare l’incisione a colori e le nuove tecniche a Parigi e nello stesso anno viene chiamato come assistente di Gino Severini all’École d’Art Italienne di Parigi per il mosaico. Nel 1961 sposa Maria Battistella, cantante e ricercatrice di musiche rinascimentali, viene nominato nello stesso anno professore di mosaico all’École Nationale de Paris dove ha insegnato fino al 1995. Nel 1969 è professore di arti plastiche alla U.E.R. della Sorbona, quindi professore di incisione all’Académie Goetz di Parigi e, dal 1972, ricopre lo stesso incarico alla Scuola Internazionale Grafica di Venezia e all’École Americaine d’Architecture de Fontainebleau. Con la vasta esperienza che lo vede pittore, incisore, mosaicista, scultore, scenografo inizia ad esporre a Venezia e a Firenze nel 1949 con il Gruppo dei Giovani Pittori Astratti. La sua prima esposizione personale si tiene a Venezia nel 1951, seguono oltre 300 personali in 35 nazioni diverse. Dal 1952 ha esposto nelle Biennali di Venezia, di San Paolo del Brasile, di Tokio, di Parigi, di Lubiana, di Alessandria d’Egitto, in diverse Quadriennali di Roma, in varie Triennali di Milano e nei più importanti Salons parigini. Negli ultimi anni oltre alla sua intensa attività, ha portato a termine 90 opere tra dipinti di grandi, medie e piccole dimensioni, sculture, mosaici e grafiche, tutte ispirate alle Rime di Curzio Gonzaga. Ha realizzato inoltre un ciclo di opere in vetro sul tema “Re Artù” presso la vetreria Berengo di Murano. Nel corso degli anni Novanta ha tenuto mostre nei seguenti spazi: Museo d’arte Moderna Ca’ Pesaro a Venezia, Fondazione Teatro Nuovo di Torino, Castello di Elbenau, Austria, galleria Davidov di Parigi, Museo nazionale d’Abruzzo, Castello Cinquecentesco de L’Aquila, Museo nazionale Villa Pisani di Strà, Palazzo del Senato di Milano. A partire dal 2003 il critico d’arte Giovanni Granzotto, in collaborazione con Luciano Caramel, ha organizzato un percorso di mostre per far conoscere al pubblico europeo il lavoro di Licata (Museo della Darsena Reale di Barcellona, Castel dell’Ovo di Napoli, Palacio da Bolsa di Porto). Licata è stato uno dei 25 artisti scelti dal comitato scientifico internazionale presieduto dal cardinal Poupard e composto da Buranelli, Calvesi, Clair, Hunter, Ponnau, Weiermair e Zichichi, per realizzare un’opera per la grande mostra su La Madonna nell’arte contemporanea, svoltasi al Pantheon di Roma e nel Parlamento europeo di Bruxelles nel 2003, per i XXV anni di Pontificato di Giovanni Paolo II. Ha esposto con Biasi a Bruxelles e a Berlino. Un nuovo ciclo di opere è stato oggetto di una mostra itinerante che si è svolta a Palermo (loggiato San Bartolomeo), Roma (Castel Sant’Angelo), Perugia (Galleria Nazionale dell’Umbria) e Atene (Galleria del Parnaso). Le sue opere sono presenti nei musei d’arte moderna di Belluno, Chicago, Firenze, Milano, Mulhouse, New York, Reggio Emilia, Stoccarda, Varsavia, Venezia, Vienna. Va ricordata, infine, la sua amicizia con Tancredi, cui la città ha dedicato una grande mostra nel 2011. Riccardo Licata vive tra Parigi e Venezia.
La mostra
L’esposizione si svilupperà secondo un percorso che, attraverso l’esposizione di 45-50 opere, testimonierà l’evoluzione segnica del linguaggio di Riccardo Licata dai primi anni ’50, quando, muovendo i suoi passi a Venezia, l’artista conosce i più importanti artisti contemporanei e si imbeve della cultura artistica e della luce veneziana. Licata, fin dall’inizio manifesta una curiosità che spazia a 360°, non limitata soltanto alla pittura, bensì rivolta alle arti applicate e a tutto ciò che possa essere ricollegato all’espressività. Nell’esposizione, infatti oltre alle opere pittoriche vi saranno alcuni mosaici, vetri e sculture in ferro, per creare un dialogo ideale con le opere presenti nella Galleria Rizzarda, in particolare con la collezione del primo piano, aspetto che rappresenta il segno distintivo della Galleria d’arte moderna.
Le opere pittoriche saranno collocate cronologicamente, a testimoniare uno sviluppo grafico-segnico orientato dapprima all’individuazione di un segno-albero e poi via via trasformatosi in un totem simbolico negli anni ’80. Licata instaura un rapporto con la letteratura, la poesia e la musica, mutato perché stimolato da numerosi viaggi compiuti in Europa, Africa e America. Dopo il ’68 la pittura di Licata si trasforma ulteriormente verso una nuova strutturazione del segno e dello spazio, legandosi maggiormente alla realtà e alla verità degli avvenimenti; il segno diviene una cifra narrativa, il cromatismo diventa più controllato e ogni segno o colore o spazio è strettamente collegato ad un preciso avvenimento o emozione o visione o lettura o ricordo.
La sala del mezzanino sarà dedicata alla raccolta documentale, con testimonianze fotografiche, taccuini di viaggio e scritti che attestano incontri, esperienze, esposizioni della carriera artistica di Licata.
Nella sala espositiva principale saranno collocate una ventina di opere musive, vetri e sculture in ferro di piccolo formato. I mosaici di Licata pur risentendo del bizantinismo respirato a Venezia durante la sua formazione, dopo l’incontro con Severini assumono un proprio codice espressivo. La plasticità del vetro, legata sempre all’arte lagunare, ingrandisce l’alfabeto dell’artista, dando vita ad inedite trasparenze e cromie, dove la cifra espressiva viene ingrandita ed isolata. Verrano esposte in Galleria Rizzarda, per la prima volta in Italia, due vetrate provenienti da Chartres dopo una mostra dedicata ai vetri della cattedrale gotica.


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